COEN, Giorgio Silvio
Nacque a Venezia il 24 apr. 1873da Giulio e Palmira Finzi, ferraresi. A Venezia prese la licenza fisico-matematica degli istituti tecnici nel 1890. Si laureò quindi a Padova in ingegneria civile il 23 ag. 1895.
Come ingegnere fu molto interessato alle peculiari caratteristiche dell'edilizia veneziana, dedicandosi al ripristino ed alla ristrutturazione di vecchi stabili e alla costruzione di alcune palazzine moderne, tra le quali quella sita in S. Marco, n. 2568, nel campiello dei Calegheri, ricavata dallo sventramento di intricate cellette. Come egli stesso dichiara nella nota autobiografica Studi di malacologia..., fin dalla prima giovinezza il suo maggiore interesse fu però rivolto alla malacologia e soprattutto alla conchigliologia adriatica. Benché autodidatta, il C. fu incoraggiato a coltivare tale interesse da eminenti studiosi della materia, tra i quali Spiro Brusina, Tommaso A. di Monterosato di Palermo e G. Giorgi, che venivano periodicamente a Venezia e passavano lunghe ore a lavorare ospiti nella casa in cui il C. aveva sistemato una collezione che andava continuamente arricchendo. Negli ultimi anni, spinto da G. Dal Piaz, geologo e paleontologo dell'università padovana, il C. conseguì nel 1935 la libera docenza in storia naturale a Padova dove tenne varicorsi liberi, di applicazioni di statica grafica e di storia dell'architettura.
Accanto al merito di aver costituito una preziosa collezione privata donata in seguito dai familiari all'università di Gerusalemme, con la quale il C. aveva tenuto fino all'ultimo stretti rapporti per lo studio del materiale malacologico, al C. va riconosciuto quello di aver contribuito alla fondazione del Museo civico di storia naturale di Venezia (al fondago dei Turchi) nel 1923. Quivi infatti furono raggruppate sia la collezione dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, sia quelle, di proprietà comunale, già di N. Contarini, di A. P. Ninni e di Spinelli, nonché la famosa raccolta nilotica di G. Miani. Questa sistemazione e la fondazione della Società veneziana di storia naturale nel 1932, con un proprio Bollettino, dettero occasione al C. di manifestare pienamente la sua personalità, nonostante la interruzione dovuta alle leggi razziali (il C. era un israelita molto legato alla vita della comunità veneziana; dovette rifugiarsi in un paese delle Prealpi trevigiane, a Cavaso del Tomba, dove rimase tenuto nascosto dai partigiani per tutto il periodo dell'occupazione tedesca). Della ricerca scientifica del C., connessa con la sua opera di collezionista, sono testimonianza le pubblicazioni, a cominciare da quel Contributo allo studio della fauna malacologica adriatica pubblicato nel 1914 (Memoria XLVI del R. Comitato talassografico italiano) in cui riuniva un numero ampio, se pure non ancoracompleto perché basato esclusivamente sulle sue raccolte personali, di forme dei Molluschi dell'Adriatico, elencate sistematicamente e con nomenclatura moderna.
Usufruendo della sistemazione delle raccolte veneziane nel nuovo Museo di storia naturale, il C. poté completare lo studio circa vent'anni dopo, con un Saggio di una Sylloge Molluscorum Adriaticorum, pubblicato nel 1931 anch'esso nelle Memorie (CXCII) del R. Comitato talassografico italiano. In esso il C. dava una completa documentazione basata sull'esame di nove collezioni comprendenti un insieme di circa un migliaio di specie e relative varietà.
Nel frattempo egli aveva pubblicato vari contributi particolari, fra cui si possono ricordare quelli sui Cardium della sezione Cerastoderma, sulle Forme adriatiche di Argonauta, sui Monodonta(Trochocochlea)crassa, sulgenere Pseudomurex Monterosato 1872, sul Donax exaratus Kraus, sulla Tellina fabula Gronovius, sul Murex fortis Risso 1826, sulla Gibbula Bellinii, sulla Doliopsis Crosseana Monterosato, sulla Fauna Veneta del Martens, sui Molluschi nuovi di Rovigno, sulla Mytilodonta, sulla Lyonsia barbata.
In collaborazione con A. Vatova il C. esplorò il golfo di Rovigno rinvenendovi numerose nuove specie, che illustrò nella memoria Malacofauna Arupinensis (in Thalassia, I [1932], 1, pp. 353). Per un elenco completo degli scritti fino al 1937 si rimanda alla nota in prefazione al Nuovo saggio della Sylloge Molluscorum, Venezia 1937.
Altri successivi studi del C. sono: Nota sui Molluschi della laguna veneta, in Atti della XXVI riunione della Soc. ital. per il progr. delle scienze, Roma 1937, pp. 14-124; Emarginulae nuove del Mediterraneo, in Acta Pont. Acad. scient., n. s., III (1939), 10, pp. 69-72; Note malacologiche,ibid., IV (1940), 22, pp. 185-192; Nuove varietà di Argobuccinum,ibid., V (1941), 20, pp. 173-176; Appunti di malacologia mediterranea,ibid., VII (1943), 7, pp. 79-92; Astele Swainson 1855(Eutrochus A. Ads. 1863), in Atti d. Soc. ital. di Scienze natur., LXXXV (1946), p. 36 s.; Nota sulla molluschicoltura in Adriatico, in Atti del Conv. della pesca adriat., Venezia 1947, pp. 1-8; Fauna di Romagna, in Atti d. Soc. it. di sc. nat., LXXXVII (1948), pp. 196 s.; Di una nuova famiglia di Gasteropodi fossili, in Riv. di sc. nat. "Natura", XI (1949), pp. 46 ss.; Morio Echinophora Monstr. Ruggeri, in Acta Pont. Acad. scient., n. s., XIV (1950), 14, pp. 197 s.
Presso l'Accademia pontificia delle scienze inoltre il C. iniziò nel 1945 (in Pont. Acad. scient. Scripta varia, n. 3, pp. 5-99) il Catalogo dei Gasteropodi polmonati della sua collezione personale. Questo Catalogo, frutto di una revisione aggiornata del ricco e prezioso materiale, è stato redatto di proposito in una forma rispondente a rapida e facile consultazione per essere "di guida ed aiuto a chi intenda riordinare collezioni esistenti o iniziarne di nuove" (ibid., p. 6). Era intento del C. completarlo con gli altri generi di Gasteropodi, ma non poté darne esecuzione poiché fu colto dalla morte a Venezia il 2 sett. 1951.
Fonti e Bibl.: Oltre alla sua nota autobiografica (Studi di malacologia, in Ateneo veneto, CX [1932], sett., pp. 246 ss.) e a notizie fornite dai familiari del C., sirimanda alla commemorazione di M. Minio, G. S. C., in Ateneo veneto, CXXXV (1951), 2, pp. 120 ss.