SISGOREO, Giorgio
(Georgius Sisgoreus, Juraj Šižgorić). – Nacque attorno al 1445 a Sebenico (Šibenik) in Dalmazia, parte del dominio veneziano sulla costa orientale del mare Adriatico, da una delle famiglie del patriziato cittadino.
Uno zio, omonimo, era stato nel 1437 l’ultimo ordinario a essere eletto dal capitolo sebenicense tra i religiosi della città prima che il diritto passasse per consuetudine ai cittadini veneziani. Al vescovo Sisgoreo si deve la posa della prima pietra della nuova cattedrale.
Sisgoreo fu avviato alla carriera ecclesiastica, e a partire dal 1465 compì gli studi universitari presso l’Università di Padova, dove conseguì la laurea in diritto canonico nel febbraio del 1471. Nell’occasione pronunciò un’orazione encomiastica sul primato della letteratura, intitolata Oratio habita de literarum prestantia, rimasta non pubblicata.
Tornato a Sebenico, venne nominato canonico del capitolo della cattedrale di S. Giacomo e vicario della diocesi dal vescovo Luca de Tollentis, del quale fu stretto collaboratore fino alla morte (il presule scomparve nel 1491).
Amante della poesia e della letteratura classica, Sisgoreo fu il primo autore dalmata a pubblicare una raccolta di poesie, l’Elegiarum et carminum, in tre volumi e stampata per la prima volta a Venezia nel 1477. L’opera raccoglie 74 componimenti (per lo più in distici elegiaci) dedicati in gran parte a soggetti religiosi e a eventi di rilievo avvenuti a Sebenico.
Particolare importanza ha l’Elegia de Sibinicensis agri vastatione, poema elegiaco dedicato all’incursione operata dai soldati ottomani nel contado della città nel 1470. Nell’opera sono frequenti i richiami al classicismo, come ad esempio nella descrizione degli invasori turchi, vicina all’immagine ovidiana dei Geti nella Tristia.
Sisgoreo è anche autore della prima opera di ode alla sua città natale, De situ Illyriae et civitate Sibenici, un breve componimento in prosa, suddiviso in 17 capitoli e pubblicato per la prima volta nel 1809. All’opera, ancora inedita, fa riferimento nel 1774 Alberto Fortis nel suo Viaggio in Dalmazia.
Questi testi mettono in evidenza l’appartenenza di Sisgoreoalla rete di letterati veneti e marchigiani che caratterizzò la prima stagione dell’Umanesimo dalmata. In particolare, mantenne rapporti con Tideo Acciarini, Raffaele Zovenzoni, Panfilo Morato Martinengo e Gilberto Grineo, oltre naturalmente che con professori e studenti dell’Università di Padova, con gli ufficiali veneziani e l’élite delle città dalmate (in particolare, lo spalatino Marco Marulich).
Tra le altre opere, va segnalato un ciclo di inni composto nel 1487 e rimasto manoscritto fino al 1962. L’opera è dedicata al nobile veneziano Antonio Calbo, conte di Sebenico tra il 1486 e il 1489, e consta di 30 componimenti dedicati a s. Paolo e agli apostoli più un inno e due componimenti a soggetto profano. Si ha infine notizia di una raccolta di proverbi croati tradotti in latino, intitolata Dicteria Illyrica, dedicata al nobile sebenicense Giacomo Naplavicem.
Morì a Sebenico nel novembre del 1509. La sua sepoltura è ancora oggi presente all’interno della chiesa cattedrale.
Fonti e Bibl.: S. Gliubich, Dizionario biografico degli uomini illustri della Dalmazia, Vienna 1856, p. 280; M. Šrepel, Humanist Šižgorić (L’umanista Sisgoreo), Zagreb 1899; Id., Jurja Šižgorica spis “De situ Illyriae et civitate Sibenici a. 1487” (Lo scritto di G. S. “De situ...”), in Grada, Zagreb 1899; V. Gortan, Jurai Šižgorić i Vinko Pribojević, in Filologija, II (1959), pp. 149-152; F. Coppola, Krscanski motivi u poeziji Jurja Sizgorica (Temi cristiani nella poesia di G. S.), in Dani Hvarskoga kazališta, XVII, Split 1991, pp. 114-119; K. Čvrljak, Tržaski Humanist Raffaele Zovenzoni (1434-1485?) u Istri in Dalmaciji (s posebnim ozirom na Koper in Šibenik ter Juraja Šižgoriča) [L’umanista triestino Raffaele Zovenzoni (1434-1485?) in Istria e Dalmazia (con particolare attenzione a Capodistria e alla Sebenico di G. S.)], in Anali Koprskega primorja in bližnjih pokrajin, II (1992), pp. 119-130; Christian-Muslim relations. A bibliographical history, a cura di D. Thomas - J. Chesworth, London 2016, pp. 31-35.