Letterato e uomo pubblico veronese (m. dopo il 1497). Ebbe varî uffici civili: tra l'altro, verso il 1488 fu governatore veneto di Gradisca. Ebbe inimicizie e subì un lungo esilio. Tradusse opere classiche (Batracomyomachia; Satire di Giovenale); nei Sonetti villaneschi (17 in lingua rustica veronese e 3 in bergamasca, finiti nel 1462) precedette il Ruzzante nella poesia rusticana. Scrisse ancora, fra l'altro: Chronica vulgare in terza rima de le cose geste nel Regno Napoletano (1496); Poesie volgari e latine (1496).