STREHLER, Giorgio
(App. II, II, p. 921; IV, III, p. 504)
Regista teatrale italiano. Nel 1982 è stato nominato dal ministro della Cultura francese J. Lang direttore del Théâtre de l'Europe di Parigi, dove ha allestito L'Illusion comique di Corneille e un'edizione franco-europea dell'Opera da tre soldi di B. Brecht, oltre a presentare ogni anno gli spettacoli del Piccolo Teatro di Milano, divenuto a sua volta Teatro d'Europa italiano. Gli anni 1984-85 sono stati dedicati da S. al tema dell'illusione: a La tempesta di W. Shakespeare, a Il temporale di J.A. Strindberg, a La grande magia di E. De Filippo si aggiungono L'ultimo nastro di Krapp e Catastrofe di S. Beckett, una brevissima, ironica metafora del teatro. Nel 1986 riapre il Teatro Fossati con Il trionfo dell'Amore di P.-C. de Marivaux (regia di A. Vitez) e inaugura a Milano il Teatro Studio con Elvira o la passione teatrale, una piccola pièce ricavata dai corsi parigini del grande L. Jouvet sui tragici eventi nazisti del 1940.
Si tratta di lezioni-prova, pura ricerca, talora utopia, cercando, trovando, perdendo e alla fine conquistando il proprio personaggio. S. ha dato così vita a una scuola di teatro da lui stesso diretta. Nel 1989 Lang gli ha affidato la presidenza dell'Unione dei Teatri d'Europa, un organismo che intende raggruppare vari teatri europei nella ricerca di un'interazione artistica in una prospettiva comunitaria. S. ha rinunciato alla direzione del Théâtre de l'Europe per meglio assolvere il nuovo impegno. Si è intanto dedicato a un'approfondita ricerca sul Faust di Goethe, che lo ha visto di nuovo sulla scena come attore e che è stato definito "un monumento della poesia e del teatro, qualcosa di difficilmente ripetibile". S. ha lavorato per cinque anni a traduzione, regia, interpretazione, cercando, come Faust, "qualcosa che vada oltre la vita". Nel 1990, continuando a rappresentare i Frammenti di Faust parte prima, ha dato inizio alle prove della Parte seconda. Nel 1993, in occasione del bicentenario goldoniano, ha messo in scena Le baruffe chiozzotte, riprendendo sia in Italia che all'estero anche Il Campiello e Arlecchino servitore di due padroni.
Molto interessanti i suoi scritti saggistici e autobiografici: Per un teatro umano. Pensieri scritti, parlati e attuati, a cura di S. Kessler (1974); Io, Strehler: una vita per il teatro, conversazioni con U. Ronfani (1986); Per un teatro nazionale, in Teatro italiano I, a cura di P. Carriglio e G. Strehler (1993).
Bibl.: E. Gaipa, Giorgio Strehler, Bologna 1958; G. Guazzotti, Teoria e realt… del Piccolo Teatro di Milano, Torino 1965; F. Quadri, Introduzione a Il teatro del regime, Milano 1976, pp. 13-26; F. Battistini, Giorgio Strehler, Roma 1980; C. Meldolesi, Fondamenti del teatro italiano: La generazione dei registi, Firenze 1984, pp. 301-59; I. Moscati, Strehler: Vita e opere di un regista europeo, Brescia 1985; G. Porto, Strehler e il Teatro dell'Europa, Catania 1985; Les voies de la cr‛ation théâtrale, 16: Strehler, CNRS, Parigi 1989; P. Puppa, Teatro e spettacolo nel secondo Novecento, Bari 1990, pp. 54-77 e passim; C. Douel Dell'Agnola, Gli spettacoli goldoniani di Giorgio Strehler (1947-1991), Roma 1992; A. Lombardo, Strehler e Shakespeare, ivi 1992.