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giorni e mesi, nomi dei [prontuario]

di Patrizia Petricola - Enciclopedia dell'Italiano (2011)
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giorni e mesi, nomi dei [prontuario]

Patrizia Petricola

I giorni

I nomi dei giorni della settimana sono: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica. I nomi dei giorni da lunedì a venerdì sono di genere maschile e, in quanto tronchi, invariabili. Diversamente dalle altre parole tronche di almeno due sillabe, si incontrano anche privi dell’accento grafico sull’ultima vocale, pertanto scritti come lunedi, martedi, ecc.; ma la grafia con l’accento è senz’altro da preferire.

Di etimo latino, derivano tutti dalla contrazione di espressioni del tipo Lunae dies («il giorno della Luna» e, a seguire: «di Marte», «di Mercurio», «di Giove», «di Venere»), con dies femminile che, nel passaggio dal latino all’italiano, è diventato dì maschile cambiando il genere anche ai nomi dei giorni.

Sabato è maschile (il plurale è sabati, ma ogni tanto si sente e si legge anche i sabato, specie in contesti come tutti i sabato, i sabato sera ) e deriva dall’ebraico shabbāth («giorno di riposo»). Domenica è l’unico giorno il cui nome sia di genere femminile, in quanto originariamente il suo etimo era un aggettivo attributo del femminile dies: dies dominica («giorno del Signore»).

I mesi

I nomi dei mesi dell’anno sono: gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre. Sono tutti maschili perché il loro etimo era un attributo del maschile mensem (per es., mensem februarium, cioè «della purificazione», etimo di febbraio). Fatta eccezione per febbraio, i nomi dei mesi da gennaio ad agosto sono legati alle divinità o ai personaggi storici a cui erano dedicati: Giano, Marte, Afrodite, Maia, Giunone, Giulio Cesare, Ottaviano Augusto. Invece i nomi da settembre a dicembre, privi di dedica, sono legati ad un numerale perché sono, rispettivamente, il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo mese dell’anno romano, che iniziava a marzo.

I nomi dei giorni e dei mesi, di norma, si scrivono con l’iniziale minuscola, ma spesso, soprattutto i nomi dei mesi all’interno delle date, si trovano scritti con l’iniziale maiuscola perché vengono assimilati ai nomi propri e per influsso dell’ortografia inglese. La maiuscola è del resto usata per contrassegnare date ed eventi particolari: il Martedì grasso, il Venerdì santo, il Primo Maggio, il Maggio fiorentino.

In calendari, agende, tabelle orarie, ecc., i nomi dei giorni e dei mesi si abbreviano (quasi sempre senza il punto per non appesantire la grafica) in lun., mar., mer., gio., ven., sab., dom. oppure l., m. o ma., m. o me., g., v., s., d.; gen., feb., mar., apr., mag., giu., lug., ago., set., ott., nov., dic.

Ai nomi dei mesi si associano una quantità di ➔ proverbi e scioglilingua mnemonici: uno dei più conosciuti serve a ricordare il numero dei giorni di ciascun mese: «trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre; di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno».

I nomi dei giorni e dei mesi intervengono anche nella formulazione delle ► date.

Vedi anche
sostantivo In grammatica e in linguistica, nome s. (o s. in assoluto), parte del discorso che indica una singola persona, un singolo animale o una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose. Nella grammatica greco-latina, il s. non formava una parte del discorso autonoma, ma costituiva, insieme all’aggettivo, ... aggettivo Parte del discorso, che esprime gli attributi di qualità, quantità ecc. della persona o della cosa indicata dal sostantivo a cui è riferito. L’a. è passibile di determinazione morfologica o sintattica comparativa. Nelle lingue indoeuropee, di norma, si accorda con il sostantivo a cui si riferisce in ... abbreviazione Uso della forma ridotta di una parola in luogo della forma piena. Epigrafia e paleografia Le a. ricorrono costantemente in iscrizioni, manoscritti e documenti antichi e medievali, con un impiego regolato nelle varie epoche da differenti consuetudini. Possono aversi per troncamento, se mancano una o ... etimologia Disciplina linguistica che studia la storia delle parole, risalendo fino al punto della storia o della preistoria di un vocabolo ( etimo) in cui esso risulta appartenente a una famiglia di altri vocaboli. Quando le somiglianze non sono ovvie, bisogna risalire con i documenti o con congetture verosimili ...
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Vocabolario
prontüàrio
prontuario prontüàrio s. m. [uso fig. del lat. tardo promptuarium «credenza, dispensa, magazzino», dall’agg. promptuarius «in cui conservare qualcosa», der. di promptus: v. pronto]. – 1. Libretto o manuale in cui sono esposte brevemente...
due-giorni
due-giorni (due giorni), s. f. inv. Evento organizzato che dura due giorni. ◆ La Chiesa di Roma si unisce in preghiera e in riflessione nel ricordo del beato Padre Pio da Pietrelcina. Una «due-giorni» di celebrazioni si sta svolgendo nella...
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