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FORZANO, Giovacchino

di Flavio De Bernardinis - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Forzano, Giovacchino

Flavio De Bernardinis

Regista teatrale, lirico e cinematografico, autore drammatico e librettista d'opera, produttore, nato a Borgo San Lorenzo (Firenze) il 19 novembre 1884 e morto a Roma il 28 ottobre 1970. Come autore teatrale e librettista, si allineò alla tendenza dannunziana del grande spettacolo enfatico e al tempo stesso fiancheggiò le suggestioni novecentesche per il mito, da lui inteso soltanto nell'accezione immediatamente populista e per le finalità esclusive di fascinoso coinvolgimento degli spettatori. Anche per quanto riguarda il cinema, i suoi spazi di manovra rimasero quelli di un dannunzianesimo spesso piegato alle esigenze propagandistiche del fascismo.

Studiò medicina e canto (debuttando come baritono), ma si laureò in legge all'Università di Urbino e intraprese subito la carriera di giornalista in Toscana. Scrisse quindi romanzi popolari e si affermò definitivamente come autore drammatico, regista teatrale, librettista d'opera e d'operetta. Nell'ambito dell'attività teatrale scrisse libretti per R. Leoncavallo (La reginetta delle rose, 1912), P. Mascagni (Lodoletta e Il piccolo Marat, 1917), G. Puccini (Suor Angelica e Gianni Schicchi, 1918), U. Giordano, A. Pedrollo, M. Peragallo; fra le svariate opere in prosa, per lo più di argomento storico, spicca Sly (1920), dramma (e poi libretto d'opera per E. Wolf-Ferrari) di grande successo ma pesantemente influenzato, secondo l'analisi di P. Gobetti, da H. Heine e W. Shakespeare. Si dedicò inoltre alla messa in scena, curando la regia di eventi speciali quali La figlia di Iorio di G. D'Annunzio sul Colle del Vittoriale (1927) e la prima esibizione del Carro di Tespi (teatri popolari itineranti, sostenuti dal regime) a Roma, sul Pincio, il 4 luglio 1929. Assai intensa fu, negli anni Venti e Trenta, anche la sua attività di regista lirico in Italia (in particolare, a partire dal 1926, fu l'iniziatore dei grandi spettacoli all'aperto all'Arena di Verona) e all'estero: seguì infatti la realizzazione scenica dei suoi libretti e curò la regia di varie prime esecuzioni. In questi suoi lavori affermò una visione globale dello spettacolo (sia lirico sia di prosa), che ne valorizzasse tutte le sue componenti (testo, musica, scene ecc.), proponendo messe in scena caratterizzate da un gusto marcato per la spettacolarità e l'enfasi magniloquente, con grandi movimenti di massa e scenografie realistiche e fastose.Interessato al cinema, fu regista e produttore, fondando nel 1934 gli Stabilimenti di Tirrenia. Con il pieno appoggio delle massime autorità fasciste realizzò il film Villafranca (1934) sulla celebre vicenda risorgimentale, al cui soggetto, tratto da un dramma dello stesso F., aveva collaborato Benito Mussolini. L'anno precedente l'Istituto Luce aveva prodotto un altro suo film, Camicia nera, storia di un reduce della Prima guerra mondiale, residente nell'Agro pontino e abbandonato dalla classe politica postrisorgimentale, che ritrova entusiasmo ed energie nel momento della marcia su Roma, quindi nel discorso di Mussolini che galvanizza le camicie nere, e infine nel grande progetto di bonifica dell'Agro romano. Girato con attori non professionisti, per caratterizzare appieno l'avvenuta fusione fra fascismo e popolo, il film fu lanciato con ogni cura dal regime anche a livello internazionale, con prime visioni finanziate a Parigi, Londra e Berlino. Il successo, tuttavia, fu, anche in Italia, soltanto parziale. In un film successivo, Campo di maggio (1935, sceneggiato da F. sulla base della sua omonima pièce, alla cui ideazione aveva collaborato Mussolini), incentrato sugli ultimi cento giorni di Napoleone, gli atteggiamenti e gli impeti dell'imperatore, l'attore Corrado Racca, rimandavano chiaramente alle tipiche movenze ed esibizioni del duce. Fra gli altri suoi film si ricordano: Maestro Landi (1935) e Fiordalisi d'oro (1935, ambientato nel periodo del Terrore giacobino), tratti da sue omonime commedie, Tredici uomini e un cannone (1936), Sei bambine e il Perseo (1940), su un episodio fiorentino della vita di Benvenuto Cellini, e Il re d'Inghilterra non paga (1941), altro film in costume il cui titolo non lascia dubbi sulla funzione di propaganda bellica della pellicola. Il suo ultimo film, Piazza San Sepolcro, pronto nel 1943, venne cancellato a causa dell'armistizio dell'8 settembre, successivamente annunciato nel 1954, ma in effetti mai distribuito.L'attività teatrale e cinematografica di F. si interruppe con la caduta del fascismo, e il regista lavorò poi solo occasionalmente in campo lirico e come scrittore.

Bibliografia

F. Cella, Verso il nostro tempo, in Storia dell'opera, 3° vol., t. 2, Torino 1977, pp. 285-87; F. Angelini, Teatro e spettacolo nel primo Novecento, Roma-Bari 1988, pp. 231-32; A. Cimmino, Forzano, Giovacchino, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 49° vol., Roma 1997, ad vocem.

Vedi anche
Enrico Guazzóni Guazzóni ‹-zz-›, Enrico. - Regista italiano (Roma 1876 - ivi 1949), già cartellonista e decoratore; ha diretto: Agrippina (1911); Quo vadis? (1913); Fabiola (1918); I Borgia (1919); Il sacco di Roma (1920); Re Burlone (1935); Il dottor Antonio (1937); Antonio Meucci (1940). Antonio Valènte Valènte, Antonio. - Scenografo e architetto (Sora 1894 - Roma 1975). Dopo gli studî presso la Scuola superiore d'ingegneria e quella di architettura di Roma, soggiornò a lungo a Parigi, Berlino e Londra; tornato in Italia nel 1923, fu molto attivo come scenografo (in campo teatrale e cinematografico) ... Evi Maltagliati (propr. Evelina). - Attrice italiana (Firenze 1908 - Roma 1986); giovanissima nella compagnia Galli-Guasti (1923), si perfezionò recitando al fianco di attori, quali Tatiana Pavlova (1926), Armando Falconi (1934), S. Tofano, L. Cimara e altri. Fu poi a capo di una compagnia di giovani, fra cui V. Gassman ... Mario Mattòli Mattòli, Mario. - Regista italiano (Tolentino 1898 - Roma 1980); creatore della compagnia Za Bum, fu direttore di numerose compagnie teatrali. Nel cinema dal 1933, ha diretto: Tempo massimo (1934); Amo te sola (1935); Questi ragazzi (1936); Felicita Colombo (1937); Abbandono (1940); Ore 9, lezione di ...
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    Commediografo italiano (Borgo San Lorenzo 1883 - Roma 1970). Già redattore della Nazione, è stato regista nei maggiori teatri lirici italiani, e di numerosi film, desunti da suoi soggetti. Autore di moltissimi libretti d'opera (fra cui Lodoletta e Il Piccolo Marat per P. Mascagni, Suor Angelica e Gianni ...
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    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 49 (1997)
    Alessandra Cimmino Nacque il 19 nov. 1884 da Andrea, originario della provincia di Messina, e da Elisabetta Lanini a Borgo San Lorenzo, nel Mugello, ove il padre era segretario comunale. Convittore al "Cicognini" di Prato, passò in seguito al liceo "Michelangelo" di Firenze, e qui, terminate le superiori, ...
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    Commediografo e librettista, nato a Borgo San Lorenzo (Firenze) il 19 novembre 1884. Studiò medicina, cantò da baritono, si laureò in giurisprudenza; datosi al giornalismo fu redattore e direttore di piccoli giornali locali e redattore della Nazione di Firenze. È stato regista dei maggiori teatri lirici ...
Vocabolario
fòrza
forza fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento all’organismo umano: a. F. muscolare,...
forzare
forzare v. tr. [lat. *fŏrtiare, der. del lat. tardo fortia «forza»] (io fòrzo, ecc.). – 1. a. Fare forza su un oggetto, premere con forza: f. il tappo nel collo del fiasco; hai forzato troppo la vite e la filettatura s’è spanata; la scarpa...
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