BASSI, Giovambattista
Pittore paesista e litografo, nato a Massa Lombarda il 20 febbraio 1784, morto a Roma il 5 luglio 1852. Scolaro a Bologna di Vincenzo Martinelli, dallo studio dei paesisti fiamminghi passò a quello della natura, prima a Napoli, poi a Roma, ove si stabilì. Continuando la tradizione locale del paesaggio così detto storico, e prendendo a soggetto i luoghi più pittoreschi dell'Umbria e del Lazio (Cascate delle Marmore, Castel Gandolfo, Lago d'Albano) o della Campania (Grotte di Posillipo), si dedicò anche al paesaggio d'invenzione, come nella Maledizione di Caino e nella Morte di Pia dei Tolomei, ispirata dalla famosa novella poetica del Sestini; e per quanto v'era d'idilliaco in alcune sue tele, fu anche avvicinato al Gessner. Lodato dai contemporanei Canova, Camuccini, Landi, Cicognara, Giordani, Perticari e Costa; celebrato nei periodici del tempo, il B. ebbe continue commissioni specialmente per l'Inghilterra, l'Olanda e l'America. Opere sue posseggono, in Italia, la Pinacoteca di Brera, l'Accademia di belle arti a Ravenna, la Pinacoteca di Montepulciano.
Bibl.: G. B., in Giornale Arcadico, II (1819), p. 277; Tambroni, ibid., VIII (1820), pp. 251, 255; T. Barberi, ibid., C (1844), pp. 363-71; F. Lovery, in Memorie romane di antichità e belle arti, III (1826), pp. 406-10; B. Magni, Prose d'arte, 2ª ed., Torino 1906, pp. 155-166.