ALAGONA, Giovan Battista
Nacque a Siracusa il 25 ag. 1726 da Francesco dei baroni di Formica e da Ignazia Giustiniani. Benché fin da giovane avesse mostrato attitudine per la letteratura, fu avviato, dopo aver compiuti gli studi a Palermo presso i gesuiti, alla carriera militare. Ben presto, però, abbandonò anche questa per il sacerdozio, nel quale la sua ascesa fu assai rapida. Il 31 ott. 1773, a Palermo, fu infatti consacrato vescovo di Siracusa, dove fece il suo ingresso il 3 novembre.
Il suo vescovato, venuto dopo un lungo periodo di depressione economica e mentre si sviluppava tutta una serie di fermenti novatori, non fu dei più calmi. Numerose e lunghe furono le controversie che egli ebbe con il capitolo della cattedrale di Siracusa e con altre Comunità della diocesi per la suddivisione e la spettanza delle rendite ecclesiasti che.
Due episodi vanno ricordati in particolare: la scomunica da lui lanciata il 16 nov. 1779 contro Melchiorre Pirrotta, arciprete di Lentini; quel capitolo gli aveva infatti rifiutato la cerimonia dell'osculum in manum in ginocchio durante il pontificale, e aveva inviato il Pirrotta medesimo a Napoli per ottenere dal re il riconoscimento di alcuni antichi privilegi e, se possibile, addirittura l'autonomia; la scomunica fu definita "abusiva" dal governo, che nel 1782 curò il raggiungimento di un compromesso; inoltre il capitolo della cattedrale di Siracusa aveva ricorso presso il Tribunale di Regia Monarchia (che dette ragione all'A.) contro il suo vescovo, per aver questi nominato tesoriere della cattedrale, invece di un membro del capitolo, il nipote Filippo Scrofani (1784). ).
Pure originata, almeno in parte, da una questione riguardante le rendite ecclesiastiche, fu l'opposizione condotta dall'A., nel 1793, nei riguardi del lockiano e filogiansenista G. A. De Cosmi e del suo tentativo di diffondere a Siracusa l'istruzione popolare.
L'A. fu, comunque, vescovo attivo, attento alle necessità dei fedeli e alla riforma morale del clero. Tra l'altro, nel 1775, fece proibire le processioni notturne, per gli inconvenienti cui davano luogo. Promotore ed animatore degli studi, nel 1780 fondò, in buona parte a proprie spese, una ricchissima biblioteca annessa al seminario vescovile (oggi intitolata al suo nome), dotandola, con atti del 12 maggio 1793 e del 15 apr. 1797, di una ricca rendita. Attorno alla biblioteca si costituì subito un importante cenacolo letterario, noto in tutto il Regno, dal quale uscirono notevoli personalità, prima fra tutte quella di G. Logoteta. L'A. fu anche segretario dell'Accademia Aretusea: curò inoltre il restauro e l'abbellimento della cattedrale, del palazzo vescovile e di altri edifici pubblici.
Morì a Caltagirone, durante una visita pastorale, il 21 sett. 1801. La salma fu tumulata nella cattedrale di Siracusa.
Bibl.: D. Scinà, Prospetto della storia letteraria di Sicilia nel secolo XVIII, III, Palermo 1827, pp. 407-409; P. Impellizzeri, Elogio biografico di G.B.A., Napoli 1853; S. Privitera, Storia di Siracusa antica e moderna, II, Napoli 1879, pp. 282, 290 s.; G. Di Giovanni, La vita e le opere di G. A. De Cosmi, Palermo 1888, pp. 188, 266; Chiesa di Siracusa. Notizie dei suoi prelati dal 1732 in poi. Mons. G.B.A., in La Sicilia sacra, VI (190s), pp. 356-363; B. Croce, La rivoluzione napoletana del 1799, Bari 1926, p. 396; G. Cannarella, La biblioteca Alagoniana di Siracusa, in Accademie e Biblioteche d'Italia, I (1928), pp. 77-83; Dict. d'Hist. et Géogr. Ecclés., I, col. 1290.