BALLANTI (Ballanti-Graziani), Giovan Battista
Nacque a Faenza il 3 genn. 1762 da Giuseppe detto Graziani (1735-1818) e da Teresa Castellani. Il padre voleva avviarlo alla sua arte preferita, l'incisione, e perché apprendesse gli elementi del disegno lo mandò alla scuola dell'architetto e pittore Giuseppe Boschi detto il Carloncino. Il giovane B. aveva invece predilezione per la plastica e, dopo aver diligentemente appreso a disegnare, convinse il padre, che era anche plasticatore, a educarlo in questa arte. Collaborando col padre e poi col fratello minore Francesco (1772-1847), cominciò a modellare statue e rilievi che valsero a creare la fama di quella officina degli statuari Ballanti-Graziani, divenuta celebre ed attiva in tutto il secolo scorso perché, dopo la morte dei titolari, fu continuata da Giovanni Collina, che aveva sposato la figlia di Francesco, e dai suoi discendenti. Il B., che molto aveva viaggiato per ragioni di studio prima e di lavoro poi, fu il maggior esponente artistico della famiglia, dato che il fratello si limitò alla collaborazione eccellendo solo nelle parti ornamentali. Fino al principio del sec. XIX le opere eseguite dai Ballanti-Graziani, sia per esterni sia per interni, ebbero carattere sacro o profano a seconda del caso; una volta affermati nell'arte statuaria, e soprattutto in seguito a un viaggio dei due fratelli a Roma nel 1826 - auspice e guida l'amico T. Minardi -, prevalse la produzione di immagini sacre, per le quali fu spesso impiegata la cartapesta policromata.
Il sistema di lavorazione invalso nell'officina fuquello di ricomporre e rimodellare alcuni particolari delle immagini a mezzo degli stampi ricavati dai prototipi e per questo le repliche con varianti più o meno notevoli furono tali e tante che non è possibile enumerarle tutte. Un elenco incompleto dei principali soggetti di queste immagini fu tentato dal Vaccolini. Lo stile del B., che nei primi saggi giovanili è ancora di gusto settecentesco, riecheggiante gli statuari bolognesi (Toselli, Scandellari, ecc.), sui modelli dei quali si era formato il padre, si avvicina poi al fare più classicheggiante e delicato di A. Trentanove, col quale i fratelli Ballanti ebbero occasione di collaborare negli ultimi anni del sec. XVIII. Ai primi del XIX il fare del B. assume un carattere più stilizzato che si risolve nei suoi ultimi anni di vita in una accentuazione veristica di particolari pietistici.
Tanto il B. quanto il fratello ebbero fra il 1796 e il 1799, ma forse anche prima, una parentesi di lavoro nella fabbrica di maioliche dei conti Ferniani ove modellarono piccoli gruppi e statuette che venivano riprodotti preferibilmente in terra bianca (terraglia) con o senza vernice. Il B. si dedicò anche all'insegnamento e da lui appresero gli elementi del disegno e della plastica i pittori Pietro Piani e Pasquale Saviotti, il plasticatore p. A. Brigidi dei minori riformati, oltre ai figli di Francesco e a G. Collina. Fra le prime opere, ancora in collaborazione col padre, il B. eseguì le statue in calce dell'arcipretale di Russi e quelle in terracotta della chiesa dei cappuccini di Faenza. Altre opere sono poi il gruppo della Carità nella nicchia d'angolo all'esterno dell'ex ospedale di Forlì (ora sede della Biblioteca e Musei civici), le statue della chiesa dell'Osservanza di Faenza e della chiesa del collegio Emiliani di Fognano, quest'ultime (databili 1830 circa) veramente notevoli per imponenza monumentale. Da ricordare anche i monumenti funerari in stucco della famiglia Cavina (1816) nella chiesa dell'Osservanza di Faenza e della contessa Rosa Foschini Folicaldi nella chiesa della Pace di Bagnacavallo, oltre a quello eretto in Fusignano al gen. Filippo Severoli, che è andato distrutto nella seconda guerra mondiale. Ancora da notare è il grande rilievo in terracotta raffigurante la Vergine in Gloria fra i ss. Cassiano e Pier Grisologo, già murato sulla porta occidentale di Imola ed ora conservato in quel vescovado. È del B. anche il S.Francesco maiolicato alla robbiesca che si conserva alla Verna; per lo stesso convento, nel 1801, il B. aveva anche modellato i bassorilievi in terracotta colorata della Via Crucis. Fra le decorazioni di interni si ricordano quelle delle cappelle di S. Emiliano e di S. Terenzio nel duomo faentino; quelle profane dell'appartamento nobile (1801-1803) del palazzo già Milzetti, ora Bolognesi, di Faenza; quelle del salone del palazzo Rasponi Murat a Ravenna e quelle del palazzo già Manzoni a Forlì. Fra le decorazioni di esterni, da ricordare i fregi e i bassorilievi che decorano le facciate delle case faentine Bubani già Pasi, Gaudenzi già Zaccaria, Romagnoli già Passanti e dell'ex villa Laderchi in parrocchia Commenda.
Insieme con Francesco, il B. collaborò con l'architetto Pistocchi per erigere l'arco provvisorio in legno, tela e stucco, nel 1805, quando si aspettava a Faenza la visita di Napoleone; così come essi avevano collaborato coi decoratori F. Giani e G. Bertolani nel 1797, quando nella chiesa dell'Osservanza si fecero gli apparati per la beatificazione di p. Leonardo da Porto Maurizio.
Il B. morì a Faenza il 22 luglio 1835.
Bibl.: D. Vaccolini, Necrologia, in Giornale Arcadico, dicembre 1835, pp. 343 ss., riprodotta, con poche varianti, in E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri,IV,Venezia 1837, pp. 315 ss.; A. Montanari, Cenni biografici del disegnatore e pittore Tommaso Minardi,Faenza 1871, D. 14; C. Malagola, Memorie storiche sulle maioliche di Faenza, Bologna 1880, pp. 198 ss., 216 ss., 273, 528; A. Montanari, Gli uomini illustri di Faenza, II, Faenza 1886, pp. 84 ss.; A. Messeri-A. Calzi, Faenza nella storia e nell'arte, parte II, Faenza 1909, v. Indice analitico; E. Casadel, La città di Forlì e i suoi dintorni,Forlì 1929 (v. Indice analitico, sub voce Graziani); L'Officina di maioliche dei Conti Ferniani, Faenza 1929, pp. 79, III; C. Rivalta, Ilduomo di Faenza, Faenza 1933, pp. 28, 38 s., 62; A. Minghetti, Ceramisti,Milano 1939, p. 42; E. Golfieri, Artisti neoclassici in Faenza, Faenza 1949, pp. 20 ss.; E. G. [Ennio Golfieri], Catalogo della Mostra degli artisti romagnoli dell'Ottocento, Faenza 1955, p. 20; U. Thieme-F. Becker, Allgemeines Künstler-Lexikon, II, p. 414.