BICCHIO (Becchi), Giovan Battista
Nacque a Savona intorno all'anno 1600 da Domenico, mediocre pittore, che fu in rapporti di amicizia con il Chiabrera e che avviò il figlio alla stessa professione (Poggi, 1893, p 32 nota). È però assai probabile che, ancor giovane, il B. abbia frequentato a Genova la bottega di G. B. Paggi (Soprani), come lasciano supporre le affinità di tavolozza e di impianto compositivo che legano i due pittori, pur restando il B. ad un livello artistico ben inferiore. Nel 1623 egli è nuovamente in patria e dipinge per la cattedrale di Savona le ante dell'organo e per la chiesa di S. Nicolò ad Albissola Superiore una tela rappresentante Il battesimo di Cristo (questa pala fu poi trasportata nel santuario della Pace, sempre ad Albissola, e depositata infine nella Pinacoteca civica di Savona, ove tuttora si conserva). Una tela di egual soggetto, esistente sempre a Savona nella chiesa dei servi di Maria, è firmata e datata 1625. Dopo qualche anno, nel 1632, il B. dipinge nella cripta del santuario della Pace un affresco rappresentante La Vergine assunta e la Trinità in gloria. Infine, nel 1667, firma l'ultima opera che di lui c'è rimasta, una rovinatissima tela raffigurante un Cristo agonizzante in croce, dal duomo trasferita al tribunale di Savona, e, poi, nella Pinacoteca civica di quella città. Non esiste più traccia di un affresco che il B. avrebbe dipinto (Poggi), sul lato meridionale della torre di S. Agostino, alla bocca della darsena in Savona. Né è confermata la notizia, riportata dall'Alizeri, che egli si dedicasse a plasmare e a dipingere ceramiche, secondo la tradizione artigianale della città. È molto probabilmente sua una tela rappresentante un Cristo in croce, conservata in S. Andrea a Savona.
Le opere che del pittore sono rimaste sono poche rispetto alla sua lunga attività, ma bastano per dimostrare che egli fu artista molto superficiale, povero di ispirazione e di idee e ancora totalmente legato agli aspetti più negativi del manierismo cinquecentesco. Anche la tela col Battesimo di Cristo, pur essendo la sua opera più piacevole per la vivacità della gamma cromatica, dimostra chiaramente le sue poche capacità nella pesante simmetria delle figure e nella mancanza di unità compositiva.
Il B. morì a Savona intorno al 1670.
Bibl.: R. Soprani-C. G. Ratti,Delle vite de'pittori,scultori ed architetti genovesi, I, Genova 1768. p. 135; F. Alizeri,Not. dei professori del disegno in Liguria, II, Genova 1865, p. 255; N. C. Garoni,Guida stor., econ. e artistica della città di Savona, Savona 1874, pp. 232, 242 s.; V. Poggi,Il Santuario della Pace in Albissola Superiore, in Atti della Soc. ligure di storia patria, XXV (1893), pp. 31 s.; A. Bruno,Vicende music. savonesi, in Atti e mem. della Soc. savonese di storia patria, II (1897), p. 481; V. Poggi, Catal. descrittivo della Pinacoteca civica di Savona, Savona 1901, p. 49; L. Tessitore,Una famiglia di autori savonesi…, in Provincia di Savona, Savona 1938, p. 17; P. Poggi, Catal. della Pinacoteca civica di Savona, Savona 1938, p. 40; F. Tiglio, Pittura e scultura savonese, in Genova, XVI(1949), s.p.; E. Fiandra-G. Terminiello Rotondi,La torre della Quarda a Savona, in Boll. ligustico, XVI(1964), pp. 64 s.; U. Thieme-F. Becker,Künstler-Lexikon, III, p. 604.