GABIA, Giovan Battista
Nacque a Verona in data imprecisata nei primi anni del sec. XVI.
Non si hanno notizie biografiche anteriori a quelle che attestano la sua presenza come professore di greco nell'Università di Roma durante i pontificati di Giulio III, Paolo IV, Pio IV, Pio V e Gregorio XIII. Ottenne la cattedra di lingua greca probabilmente nel 1553, subito dopo la rinunzia di N. Majorano, che aveva occupato la cattedra per più di ventidue anni fino alla sua nomina, in quell'anno, a vescovo di Molfetta. Il G. conservò la cattedra fino al 1582, come risulta dai Ruoli dell'Archiginnasio. Il nome del G. compare nell'elenco dei lettori di greco dell'anno 1559, che riporta anche la retribuzione per il suo insegnamento, 90 scudi, e nel ruolo dell'anno accademico 1567-68. In quest'ultimo documento il G. viene definito "assiduus et diligens" nell'attività didattica. Esso inoltre riporta l'argomento delle lezioni, la Prima Olintiaca di Demostene, e la cifra corrisposta dallo Studio, 130 fiorini.
Non si conoscono data e luogo di morte del G., da collocarsi comunque intorno al 1590.
All'insegnamento il G. affiancò l'attività letteraria, rivelandosi non solo profondo conoscitore delle lettere greche ma anche cultore dell'ebraico e del latino. Nel 1543 venne pubblicata a Venezia la traduzione latina di tutte le tragedie di Sofocle, dedicata a M. Savorgnan: Sophoclis Tragoediae omnes, nunc primum Latinae ad verbum factae, de scholiis quibusdam illustratae, Ioanne Baptista Gabia Veronensi interprete, per i tipi di Giovan Battista da Borgofranco. La traduzione si dimostra assai fedele al testo greco, talora quasi letterale, e potrebbe, come sostiene R. Ridolfi, costituire la base seguita da B. Segni per il volgarizzamento delle tragedie sofoclee, opera uscita all'incirca negli stessi anni.
Nel 1562-63 il G. diede alle stampe a Roma, per i tipi di P. Manuzio, la traduzione in latino dei commenti del vescovo di Ciro Teodoreto, vissuto fra il IV e il V secolo d.C., sui libri dell'AnticoTestamento di Daniele e di Ezechiele: Theodoreti Cyrensis In visiones Danielis prophetae commentarius (1562) e Beati Theodoreti Episcopi Cyrensis In Ezechielem prophetam commentarius (1563).
Il G. lavorò poi alla traduzione dell'opera storica di G. Scilitze, che venne pubblicata a Venezia nel 1570 con il titolo Historiarum compendium quod incipiens a Nicephori imperatoris… obitu ad imperium Isaaci Comneni pertinet. S. Maffei ricorda, fra le varie opere, anche una traduzione in volgare delle storie di Zosimo, su richiesta di O. Panvinio, e una elegante traduzione dei Salmi dall'ebraico.
Nel 1583, a Roma, pubblicò la traduzione del calendario gregoriano in greco, opera accompagnata dalle tavole di Giovan Battista Santi e da un'elegante premessa in greco dello stesso traduttore.
Fonti e Bibl.: G. Marini, Lettera al… mons. G. Muti Papazzurri già Casali, nella quale si illustra il ruolo de' professori dell'Archiginnasio romano per l'anno 1514, Roma 1797, pp. 127, 134, 144; F.M. Renazzi, Storia dell'Università di Roma, II, Roma 1806, p. 203; S. Maffei, Verona illustrata, III, pt. II, Milano 1825, p. 306; N. Spano, L'Università di Roma, Roma 1935, pp. 30, 340; R. Ridolfi, Bernardo Segni e il suo volgarizzamento della "Retorica", in Belfagor, I (1962), p. 525; M.E. Cosenza, Biogr. and bibl. Dict. of the Italian Humanists…, Boston 1962, II, p. 1509.