TAFURI, Giovan Bernardino
– Nacque a Nardò, in Terra d’Otranto, il 1° settembre 1695, da una famiglia appartenente al locale patriziato; non sono noti i nomi dei genitori.
Studiò filosofia e diritto, che tuttavia negli anni giovanili non mise a frutto, conducendo una vita sregolata. Sposò la nobildonna Anna Spinelli, con cui ebbe un figlio, Tommaso.
L’arrivo a Nardò dell’abate Pietro Pollidoro di Lanciano, stabilitosi con il fratello Giovan Battista presso il vescovo Antonio Sanfelice, impresse una svolta alla sua vita, sollecitandolo a dedicarsi agli studi storico-letterari. A Nardò rivestì la carica di sindaco del ceto dei nobili e si adoperò per l’Accademia degli Infimi che nel 1722 riportò a nuova vita, in polemica con l’Accademia leccese degli Spioni. In quell’occasione pronunciò un’orazione inaugurale, poi pubblicata, con il titolo di Ragionamento storico recitato nell’apertura dell’Accademia degl’Infimi Rinovati di Nardò, nel II volume della Cronica de’ Minori Osservanti Riformati di Bonaventura da Lama nel 1724. In quello stesso anno, Niccolò Colletti accolse nella riedizione da lui curata dell’Italia sacra di Ferdinando Ughelli le sue Additiones (IX, Venezia 1721).
Dopo il terremoto del febbraio 1743 che colpì gravemente Nardò, il preside della provincia di Terra d’Otranto gli affidò il compito di sovrintendere alla ricostruzione dell’abitato.
Dedicò gran parte della sua vita a rintracciare iscrizioni e manoscritti relativi alla storia del Regno di Napoli e della sua città natale, che pubblicò lui stesso o offrì ad altri, animato da spirito campanilistico e polemico al tempo stesso. Pur restando tutta la vita a Nardò, si fece conoscere negli ambienti letterari della penisola ed entrò in contatto con numerosi eruditi e intellettuali del tempo, che spesso lo citarono o ringraziarono nelle loro opere. È il caso, fra gli altri, di Bonaventura da Lama, di Niccolò Farina, di Elia d’Amato, di Angelo Calogerà, di Angelo Zavarroni, di Francesco Maria Pratilli, di Ludovico Antonio Muratori, che lo menzionò nella prefazione della sua edizione dei Diurnali di Matteo Spinelli da Giovenazzo e fu a lungo in rapporto epistolare con lui.
Il carteggio copre diciannove anni durante i quali Tafuri e Muratori si scambiarono 54 lettere. Tafuri prese contatto con Muratori all’inizio del 1722, offrendosi di fornirgli materiali per i suoi Rerum Italicarum Scriptores, elencandogli i materiali dei quali si trovava a essere «alquanto provvisto» (Tafuri a Muratori, in Chiriatti, 1910, p. 419). Fra questi, comparivano i Diurnali. Citati per la prima volta da Angelo di Costanzo nella sua Historia del Regno di Napoli (L’Aquila 1581), narravano la storia del Regno di Napoli fra il 1247 il 1268, nel passaggio dalla dominazione degli Svevi a quella degli Angioini. Muratori accettò di inserire i Diurnali nella sua raccolta, pur manifestando alcune riserve sulla loro autenticità.
Tafuri offrì a Muratori anche altri manoscritti, per un totale di undici, dei quali trovarono posto nei Rerum.soltanto il Chronicon Neretinum e il Ragionamento di Angelo Tafuri (v. la voce in questo Dizionario). Muratori non volle invece pubblicare le Memorie historiche de’ so’ tempi di Lucio Cardami, né le Chroniche di Antonello Coniger, sulla cui autenticità nutriva ugualmente dei dubbi. Tafuri decise di pubblicare lui stesso questa seconda opera nella Raccolta di Calogerà (VIII, Venezia 1733), con una serie di annotazioni in cui evidenziava errori e imprecisioni.
Nel IV volume della Raccolta di Calogerà pubblicò il Giudizio intorno alla patria di Ennio; e alla sua patria dedicò Dell’origine sito ed antichità della città di Nardò, in due libri, pubblicata nel IX tomo della stessa Raccolta.
Vi descrive l’assetto urbanistico del luogo prima del terremoto del 20 febbraio 1743, seguendo il percorso della cinta muraria, e soffermandosi a descrivere porte, torri e chiese. Nel narrare le vicende cittadine, l’autore apporta correzioni o omissioni per non svilire il dominio degli Acquaviva d’Aragona, feudatari di Nardò per circa tre secoli (Tafuri, 1848, I, pp. 439 s. nota 1; Filograna, 1999).
Nel 1738, per i tipi di Parrino pubblicò a Napoli il volume Delle scienze e delle arti inventate illustrate ed accresciute nel Regno di Napoli. Nello stesso anno, uscivano nel XXIV volume dei Rerum.di Muratori altri due manoscritti donatigli da Tafuri: il Chronicon Neretinum – attribuito a due autori successivi che avrebbero sorprendentemente usato lo stesso stile – e il Ragionamento di Angelo Tafuri, in cui l’autore – un presunto avo di Giovan Bernardino – narrava la presa dei veneziani di Gallipoli, Nardò e Monopoli nel 1484.
La sua ultima opera fu l’Istoria degli scrittori del Regno di Napoli, pubblicata a Napoli fra il 1744 e il 1760, in sei volumi in 12°, in cui «riordinò meglio tutta la sua materia, e facendovi notabili aggiunzioni, la proseguì con ordine cronologico fino alla fine del secolo XVI» (Soria, 1782, p. 581). Vi trovarono posto molti manoscritti attribuiti ad autori meridionali, fra i quali quelli rifiutati da Muratori, come le Chronache di Coniger.
Su Tafuri ha pesato il sospetto che abbia falsificato una serie di manoscritti, usandoli come arma polemica nelle contese municipalistiche e come modo per entrare a pieno titolo negli ambienti letterari dell’epoca. Fra tardo Otto e primo Novecento, l’esame storico-filologico condotto da alcuni esponenti della storiografia economico-giuridica (Bartolomeo Capasso, Wilhelm Bernhardi, Luigi Giuseppe De Simone, Giuseppe Chiriatti) ha dimostrato che parte dei materiali da lui pubblicati o offerti ad altri autori fossero in realtà frutto di falsificazioni integrali o di abili mescolanze e manipolazioni di documentazione autentica.
Falsa è risultata, all’esame critico di Bartolomeo Capasso, la Cronaca di Ubaldo, pubblicata a Napoli da Pratilli, ricevuta – a suo dire – da Tafuri. Falso, il Breve Chronicon Nortmannicum, inviato da Pollidoro a Ignazio Maria Cuomo, assicurandogli di averlo tratto da un codice conservato presso l’archivio vescovile neretino, pubblicato da Muratori nel 1724 nel V volume dei suoi Rerum.
Apocrifi si sono rivelati anche i Diurnali di Spinelli, divenuti oggetto di studio e spunto di polemica fra gli studiosi nel corso dell’Ottocento. Stupiva la presenza di inesattezze commesse da parte di un testimone diretto del periodo narrato, oltre a una serie di incongruenze cronologiche e l’uso del volgare in un’epoca segnata dal ricorso massiccio al latino medievale.
Egualmente falsi sono stati ritenuti il Chronicon Neretinum e il Ragionamento di Angelo Tafuri.
Morì a Nardò il 6 maggio 1760.
Opere. Additiones ad aliquot Archiepiscopos et Episcopos, in F. Ughelli, Italia sacra, a cura di N. Coleti, IX, Venezia 1721; Ristretto della vita di S. Gregorio Armeno, Lecce 1724; Ragionamento storico degli antichi Studj ed Accademie della città di Nardò, in B. da Lama, Cronica de’ Minori Osservanti Riformati, II, Lecce 1724; Prefatio & Note ad librum Antonii de Ferrariis De situ Japygiae, Napoli 1727; Giudizio intorno alla patria di Ennio, in A. Calogerà, Raccolta di opuscoli scientifici e filologici, IV, Venezia 1730; Osservazioni censorie sopra i Giornali di Matteo Spinelli di Giovenazzo Critiche annotazioni sopra le croniche di Antonello Coniger di Lecce, ibid., cit., VIII, 1733; Dell’origine, sito, ed antichità della città di Nardò, ibid., cit., IX; Notizie intorno alla vita ed opere di Angiolo di Costanzo, con alcune correzioni e supplementi ai XX libri della di lui Storia del Regno di Napoli, ibid., X, 1734; Delle Scienze e delle arti inventate, illustrate, ed accresciute nel Regno di Napoli, Napoli 1738; Frammento degli atti della Congregazione ordinata dal Sommo Pontefice Gregorio XIV per l’emendazione della Sacra Bibbia, illustrato con una breve notizia della persona e dottrina di tutti que’ personaggi, che in quella operarono, ibid., cit., XXXI, 1744; Istoria degli scrittori nati nel Regno di Napoli, I-VI, Napoli 1744.
Fonti e Bibl.: F. Soria, Memorie storico-critiche degli storici napolitani, II, Napoli 1782, pp. 577-583; D. Martuscelli, Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, Napoli 1820, rist. anast., I, Bologna 1977, pp. n.n.; Biografia Universale antica e moderna, Venezia 1829, LIV, p. 346, LVI, pp. 42 s.; M. Tafuri, Opere di Angelo, Stefano, Bartolomeo, Bonaventura, Giamberardino e Tommaso Tafuri di Nardò, I, Napoli 1848, II 1851; C. Minieri Riccio, Cronaca di Matteo Spinelli da Giovenazzo ridotta alla sua vera dizione ed alla primitiva cronologia con un commento in confutazione a quello del duca di Luynes sulla stessa Cronaca, Napoli 1865; L.G. De Simone, Lecce e i suoi monumenti, I, Lecce 1874, p. 276; C. Minieri Riccio, I Notamenti di Matteo Spinelli da Giovenazzo difesi ed illustrati, Napoli 1870; Id., I Notamenti di Matteo Spinelli novellamente difesi, Napoli 1874; Id., Ultima confutazione agli oppositori di Matteo Spinelli, Napoli 1875; B. Capasso, Fonti di storia napoletana, in Archivio storico napoletano, I, 1876, p. 588; E. Aar [L. De Simone], Gli studi storici di Terra d’Otranto, in Archivio storico italiano, IV (1879), pp. 112-129; F. Gregorovius, Nelle Puglie, Firenze 1882, p. 378; A. Foscarini, Saggio d’un catalogo bibliografico degli scrittori salentini, Lecce 1894; B. Capasso, Sui Diurnali di Matteo da Giovenazzo, Firenze 1895; W. Bernhardi, Matteo di Giovinazzo, eine Fälschung des XVI Jahrundert, Berlino 1896; A. Potthast, Bibliotheca historica medii aevi, II, Berlin 1896, pp. 776 s.; G. Chiriatti, Il Ragionamento di Angelo Tafuri dimostrato falsificazione posteriore, in Rassegna pugliese, 1904, n. 1-2, pp. 84-98; G. Chiriatti, Di G.B. T. e di due altre sue probabili falsificazioni entrate nella Raccolta Muratoriana, in Archivio Muratoriano. Studi e ricerche in servigio della nuova edizione dei Rerum Italicarum Scriptores di L.A. Muratori, Città di Castello 1910; G. Natali, T., B., in Enciclopedia Italiana, XXXIII, Roma 1937, p. 177; Carteggi con Tabacco [...] Tafuri, a cura di G. Trenti, Edizione Nazionale del Carteggio di L.A. Muratori, XL, Firenze 1987; N. Filograna, Castelli, fortificazioni ed antichi privilegi della città di Nardò, Lecce 1999, pp. 288 s.; La «Cronaca» di Antonello Coniger, a cura di S. Arcuti, Lecce 2003, pp. 17 s., 21-24; P. Preto, Falsi e falsari nell’Italia di Muratori, in Studi settecenteschi, 2007-2008, n. 27-28, pp. 185-204; Id., Il falso Salento medievale di Giovanni Tafuri, in Territori, poteri, rappresentazioni nell’Italia di età moderna. Studi in onore di Angelo Massafra, a cura di B. Salvemini - A. Spagnoletti, Bari 2012, pp. 63-67.