ARALDI (Araldox, Araldus, Heraldo, Heraldus), Giovan Francesco
Nacque a Cagli, allora parte dei ducato di Urbino, verso il 1528. A Roma, al seguito di Rodolfo Pio di Carpi, fu ricevuto nella Compagnia di Gesù dallo stesso Ignazio di Loyola il 24 genn. 1551. Nel gennaio dell'anno successivo fu mandato coi confratello Andrea Oviedo e con altri gesuiti a fondare ed organizzare la Compagnia a Napoli; in questa città insegnò grammatica e dottrina cristiana e, dopo aver compiuto studi sommari di teologia, venne consacrato sacerdote e celebrò la prima messa l'11 maggio 1553.
Si diede quindi ad una grande attività di direzione spirituale: "fatto che fu sacerdote", dice il Salmerón, "confessava grande moltitudine di persone". Tra le sue protette fu Orsola Benincasa, fondatrice delle teatine. Sant'Ignazio in diverse lettere che gli scrisse gli attribuisce iltitolo di "maestro". Eccettuati sette anni, dal 1570 al 1577, durante i quali dimorò a Roma come penitenziere di S. Pietro, trascorse tutta la vita a Napoli circondato da rispetto e venerazione, e in quella città morì il 10 maggio 1599.
Scrisse parecchie opere, di cui soltanto un Ristretto della Dottrina Christiana fustampato a Napoli nel 1553, per interessamento dei Salmerón. Il p. Camillo Beccari ha inserito nei Rerum Aethiopicarum Scriptores, X ,Romae 1910, pp. 411-428, una Historia o Relatione del P. Andrea Oviedo, scritta dall'Araldi. Nei Monumenta Historica Societatis Iesu, sia nella serie delle Epistolae Quadrimestres, sia nelle Ignatii Epistolae, sono contenute sue lettere e relazioni. Opere inedite si conservano nell'Archivio della Compagnia a Napoli: particolare importanza ha un Chronico della Compagnia di Giesù di Napoli, manoscritto di ff. 336, fonte copiosa di notizie religiose ed artistiche dal 1552 al 1596. Alcuni estratti sono stati inseriti nei Monumenta Historica Societatis Iesu (Epistolae P. A. Salmeronis,II, pp. 751-768). Altri scritti inediti sono i Giardini spirituali, in due volumi: il primo dì biografie gesuitiche, il secondo di vite di santi; e le Vite dei Santi dell'anno, traduzione dall'opera latina dell'agiografo tedesco L. Surio (Sauer), in dodici volumi.
Fonti e Bibl.: J. A. de Polanco, Vita Ignatii Loiolae et rerum Societatis Iesu Historia, II, Matriti 1894, passim; IV, ibid. 1896, passim; VI, ibid. 1898, passim; Epistolae Quadrimestres ex universis Praeter Indiani et Brasiliam, I, Matriti 1894, passim; V, ibid. 1920, passim; VI, ibid. 1925, passim; Monumenta Ignatiana, Epistolae et Instructiones, V, Matriti 1907, passim; XII, ibid. 1911, passim; Epistolae P. Alphonsi Salmeronis, I,Matriti 1906, passim; II, ibid. 1907, passim; Lainii Monumenta, Epistolae et Acta, III, Matriti 1913, pp. 204, 234, 303; VII, ibid. 1916, p. 157; N. Sotvellus, Bibliotheca Scriptorum Soc. Iesu, Romae 1676, p. 450; F. Schinosi, Istoria della Compagnia di Gesù appartenente al Regno di Napoli, Napoli 1706, I, pp. 39, 43, 235-243; II, pp. 365-372; Ch. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, I, Paris-Bruxelles 1890, col. 496; J. De Guibert, La spiritualité de la Compagnie de Jésus,Roma 1953, p. 371.