BECATTELLI (Becatelli, Beccatelli, Beccattelli), Giovan Francesco
Nato a Firenze l'8 nov. 1679, studiò musica nella sua città, dapprima, nel 1689, sotto la guida di Virgilio Cionchi, maestro di cappella di S. Lorenzo, poi, nel 1695, con il maestro Giovanni Maria Casini, primo organista e cappellano della Metropolitana, che lo istruì nel contrappunto. Nel 1715 egli venne inviato a Prato da Cosimo III come maestro di cappella e organista di quella cattedrale, dove rimase fino alla fine della sua vita. Sposatosi con Giacinta Rosa Giacomelli - forse parente dell'abate romano Michelangiolo Giacomelli, possessore di un manoscritto del B. intitolato Sposizione... delle musiche dottrine degli antichi musici greci e latini (ora alla biblioteca del conservatorio musicale G. B. Martini di Bologna), ebbe un figlio, al quale diede il suo stesso nome, e che fu anche lui musicista. Il B. si distinse più che per le sue composizioni, di cui ben poco resta, come, teorico dellamusica per una serie di articoli apparsi sul Giornale de' letterati d'Italia, in cui vengono dibattuti problemi musicali, a quell'epoca attuali e controversi, che gli servirono per fare sfoggio della sua erudizione. Oltre a questi restano di lui, nella biblioteca del conservatorio di Bologna, una serie di dissertazioni manoscritte, di non lunga stesura, definite dal Gaspari "elegantissimi ed eruditi scritti", e poche composizioni fra cui delle Laude e antifone da cantarsi nel pellegrinaggio, alla S. Casa di Loreto l'anno 1729 da' Fratelli della Ven. Compagnia del SS. Crocifisso della Pietà de' RR.PP. Carmelitani Scalzi della città di Prato, Firenze 1729, senza nome d'autore, che il Gaspari tuttavia gli attribuisce non solo perché erano in mano del padre Martini, come le altre dissertazioni, ma anche perché erano state composte per una congregazione religiosa di Prato.
Nel tomo XXXIII (1721) del Giornale de' letterati d'Italia (articolo VIII, pp. 435 s.) compare forse il più importante scritto del B., cioè il Parere... sopra il problema armonico, proposto a c. 478 del T. XXXI del Nostro Giornale. Il problema consisteva nel riuscire a "fare un concerto con più strumenti, diversamente accordati, e spostare la composizione per qualsivoglia intervallo. Gli strumenti sono un regale, un fagotto e due flauti. Il fagotto è più basso del regale, un semituono maggiore; il 1° flauto è più alto del regale, una terza minore; il 2° flauto è più basso del regale, un tuono; la composizione è con quattro diesis in chiave; il b.c. [basso continuo] muta spesso chiave in tenore e contralto. La composizione doverebbe ridursi a tuono cantabile... una, quarta più bassa, quanto il regale è più alto del corista".
Il B., per risolvere il problema, si dilunga non poco rifacendosi alla divisione dei toni da Aristosseno, a N. Vicentino, a F. Nigetti, e consigliando, per evitare durezze e dissonanze, di non tenere troppo a lungo le note e levarle al momento giusto per non "cozzare" con altre note e perdere così di vista il fine della musica, "il qual è il recar diletto negli ascoltanti con una dolce, soave, regolata mistura di giustissimi intervalli consonanti e dissonanti". Indicando poi come vanno spostate le tonalità, egli stesso critica l'inutilità di simili problemi, che però non tarderà a presentare sullo stesso giomale, pochi anni dopo. Infatti l'articolo I del tomo III dei Supplementi (1726) comprende la Lettera critico-musica [sic]... ad un suo amico sopra due difficultà nella facoltà musica da un moderno autore praticate (pp. 1-55). In questa Lettera il B. finge di essere invitato da un suo amico a esporre il suo parere sopra due questioni musicali: la prima è l'uso del segno del doppio diesis, che egli condanna, perché dice che questo è il segno del diesis enarmonico, per altro non adoperato; da questo prende lo spunto per fare la storia degli accidenti e del loro uso dal 1500 in poi. Nella seconda questione rileva invece la differenza fra diesis e bemolle, dimostrando, sulla base delle teorie da Aristosseno a Pitagora, che i Greci sentirono questa differenza, e condannando chi confonde ed eguaglia diesis e bemolle, per render più difficile il pezzo "non già perché... non sappia... quanto erronea, e falsa sia, e perciò dal buon'ordine lontana, una tal maniera di scrivere".
Il ritardo con cui uscì questo tomo dei Supplementi dette modo ai compilatori di rendere pubblica la Lettera, e a "un valoroso Professore di Musica" (ibid.), toccato dalla critica, di difendere gli usi condannati dal B. e pubblicare a sua volta nello stesso volume (articolo I, pp. 55-67) il Parere del signor N. N. sopra la Lettera critico-musica... Il senese don Girolamo Chiti, che si nascondeva sotto l'anonimo (secondo il costume del Giornale de' letterati d'Italia, che a scanso di polemiche così preferiva), con questo Parere, largo di dotte citazioni, cercò di far ritirare al B. la sua Lettera, ma egli si affrettò a scrivere una Risposta... al Parere scritto dal sig. N. N. sopra la sua Lettera critico-musica, risposta che trovò spazio sempre nello stesso articolo I (pp. 67-83). Inquesta il B. difese le sue opinioni, e fra l'altro concludeva: non "mi accorderò giammai ad approvar cose, che il mio scarso intendimento non riconosca per vere, o per certamente probabili"; né la polemica. terminò qui, perché il B. trovò modo di pubblicare sempre nello stesso tomo, nell'articolo IX, a conforto delle sue teorie, un Parere... sopra il moderno uso di praticar nella musica questo segno ♮ detto Bquadro (pp. 492 s.), a cui seguì anche una Spiegazione sopra la Lettera critico musica, che il p. Martini possedette in manoscritto. I manoscritti di questa e delle seguenti opere fanno parte di una misceranea, in un solo volume, nella Biblioteca del conservatorio musicale di Bologna, che comprende: Sposizione... delle musiche dottrine principali degli antichi musici greci e latini; Appendice o sia confutazione di due principali parti dell'antica Musica; Documenti e regole per imparare à suonare il Basso Continuo estratte dalle speculative musiche osservazioni di G. F. B.; Della cognizione della comune tastatura de' Cimbali; Annotazioni sull'opera del p. Giovanni Avella, intitolata: "Regole di musica", Roma 1657; Instruzioni dell'organo; Divisione del mono, cordo antico secondo Pitagora e Tolomeo dei generi diatonico cromatico ed enarmonico (sono undici tavole e diagrammi, che appartengono alle Annotazioni...dell'Avella). Nella stessa biblioteca si conservano del B., m. una miscellanea di Sonate per Cembalo e Organo di autori diversi, Tre composizioni fugate per cembalo ritenute dal Gaspari "assai buone nel loro genere e pregevolissime". Un'altra operetta del B. conservata manoscritta alla Bibl. Marucelliana dì Firenze (ms. A 121), intitolata: Osservazioni musiche... colle quali chiaramente si dimostra che la Quarta degli antichi detta Diatesseron non altrimenti, come vogliono i moderni, esser dissonanza, ma bensì consonanza perfetta, espone teorie che possono essere ancora valide ed interessanti per il musicologo moderno. Le Osservazioni furono stampate per la prima volta nelle Note d'archivio per la storia musicale del 1934.
Nel 1920 il canonico O. Ballerini, bibliotecario della Biblioteca Roncioniana di Prato acquistò, per questa biblioteca, un altro ms. del B., fino ad allora ignorato, dal titolo: Ristrettor delle vere Regole, e necessarie cognizioni di tutto quello, che appartiene al canto ecclesiastico spiegate da G. F. B., copiate dallo Scartaf.io di M. A. Martini S. P., corretto di proprio pugno dall'Autore, 1729 (scaffale I, palchetto III, n. 32). Questo ms. fu poi venduto dagli eredi del canonico Barerini, che, non essendo mai stato rimborsato della spesa, l'aveva trattenuto presso di sé. Passato successivamente in varie mani, soltanto nel maggio del 1963 è stato restituito alla Biblioteca Roncioniana.
Il B. morì a Prato nel 1734.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 596; G. B. Martini, Storia della musica, I, Bologna 1770, pp. 281 (note 231, 232), 449; G. Giani, Maestri di musica in Prato, in Arch. stor. pratese, III, 4 (1920), p. 158; R. Lustig, G. F. B.(1679-1734) e una sua dissertazione inedita, in Note d'arch. per la storia musicale, XI, 3-4 (1934), pp. 235-247; J. - F. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, I, Paris 1881, p. 287; Suppl., I, p. 131; R. Eitner, Quellen Lexicon der Musiker, I, p. 396; C. Schmidl, Diz. dei Musicisti, I, p. 134; Suppl., p. 73; G. Gaspari, Catal. d. Bibl. musicale G. B. Martini di Bologna, Bologna 1961 (ediz. anastatica), I, pp. 67 s., 157 s., 191, 274; 11, p. 447; IV, pp. 28, 33.