GIOVANNA papessa leggendaria
Durante il sec. XIII, nella Chronica universalis Mettensis, nella cronaca posteriore di Martino Polono (morto nel 1278), presso Stefano di Borbone (morto nel 1261) e Bartolomeo da Lucca, cominciò a diffondersi con molte varianti il racconto che dopo la morte di Leone IV (17 luglio 855), secondo alcuni, dopo la morte di Vittore III (16 settembre 1087) secondo altri, sotto il nome di Giovanni, sarebbe stata eletta a pontefice una donna, abilmente truccata da uomo. Costei (cui si attribuiscono nomi diversi: Agnese, Gilibera, Gilberta, Glancia), avrebbe governato la Chiesa due anni e mezzo; ma, rimasta incinta per gli amori con un cubiculario, sarebbe stata sorpresa dalle doglie del parto durante una processione al Laterano e così scoperta.
La leggenda, che ebbe larga diffusione nel sec. XIV, non fu però creduta né da Enea Silvio Piccolomini, né dal Platina; tuttavia fu tema obbligato di molti pubblicisti protestanti. I dubbî sull'autenticità del racconto si fecero sempre più forti (Giovanni Thurmair, detto Aventinus, Pauriccio, Baronio, ecc.) sì che nel sec. XVII proprio un protestante, David Blondel (morto nel 1655) l'impugnò decisamente. Oggi è cosa superflua dimostrarne la falsità; piuttosto si ricerca come mai abbia potuto avere origine siffatto racconto, ispirato certamente da usanze romane inspiegabili a viaggiatori forestieri; quali le sedie marmoree forate, tolte dalle terme romane e trasportate al Laterano; una statua muliebre pagana con bambino posta lungo la via papale; una deviazione dello stesso corteo papale per evitare una strada troppo stretta, ecc. L'allusione alla supposta debolezza di Giovanni VIII verso i Bizantini, per cui egli in Occidente sarebbe stato chiamato papa-donna, supposta come prima origine di questa favola, appare priva di sufficiente fondamento.
Bibl.: J. Döllinger, Die Papstfabeln des Mittelalters, Monaco 1863, pp. 1-45; G. Hergenröther, Storia univ. della Chiesa, trad. italiana, III, Firenze 1905, p. 139 seg.; Hefele-Leclercq, Hist. des Conciles, IV, Parigi 1911, p. 578; É. Vacandard, La papesse Jeanne, in Études de critique et d'histoire religieuse, 4ª s., Parigi 1923, pp. 15-39.