Ralli, Giovanna
Attrice cinematografica e teatrale, nata a Roma il 2 gennaio 1935. Ha affiancato gli attori più carismatici del cinema italiano da Vittorio De Sica a Vittorio Gassman, da Marcello Mastroianni a Ugo Tognazzi, disegnando i tratti della popolana aggressiva e determinata, pronta a difendere caparbiamente le sue ragioni, mostrando un'esuberante femminilità accompagnata da una notevole presenza fisica, e suscitando consensi anche nelle prove cinematografiche e televisive della sua maturità artistica.
Debuttò giovanissima nel cinema con brevi apparizioni (I bambini ci guardano, 1944, di Vittorio De Sica, non accreditata; Luci del varietà, 1950, di Federico Fellini e Alberto Lattuada), continuando la sua carriera in vivaci commedie popolari, assai gradite al pubblico del dopoguerra, come quelle della serie della famiglia piccolo-borghese (La famiglia Passaguai, 1951; La famiglia Passaguai fa fortuna e Papà diventa mamma, entrambi del 1952) diretta e interpretata da Aldo Fabrizi, nel ruolo di un capofamiglia di cui la R. è la figlia Marcella, e Villa Borghese (1953) di Gianni Franciolini, in cui interpreta la ragazza istintiva e focosa che dopo un litigio con il fidanzato accetta le lusinghe di un maturo avvocato (Vittorio De Sica), inaugurando lo stereotipo di giovane popolana, per lo più romana, ripreso in Le signorine dello 04 e Racconti romani, entrambi diretti nel 1955 da Franciolini, Il momento più bello (1957) di Luciano Emmer e Il nemico di mia moglie (1959) di Gianni Puccini, questi ultimi entrambi al fianco di Marcello Mastroianni. Con sottili variazioni sul personaggio da ricordare anche la sua partecipazione al corale Le ragazze di San Frediano (1954) di Valerio Zurlini e alla commedia Il bigamo (1955) di Emmer, ancora al fianco di Mastroianni. Nella stagione teatrale 1957-58 si mise alla prova con la compagnia di Renato Rascel nella commedia musicale Un paio d'ali, che divenne un film dal titolo Come te movi, te fulmino! (1958) di Mario Mattoli con gli stessi interpreti del musical. Ma fu alla fine degli anni Cinquanta che per la R. arrivò la grande occasione di cambiare personaggio grazie a Roberto Rossellini che la diresse in tre film scritti da Sergio Amidei in cui emerse la vena più matura e drammatica dell'attrice: è la giovane aman-te di un ex ufficiale (ancora De Sica) in Il generale Della Rovere (1959), la romana Esperia, in un tipico ruolo 'alla Magnani', coraggiosa e sanguigna, che durante la guerra nasconde tre soldati evasi dal campo di concentramento in Era notte a Roma (1960), e la contadina calabrese in Viva l'Italia! (1961).
Negli anni Sessanta, al vertice del successo, fu protagonista di due film di Carmine Gallone, La monaca di Monza e Carmen di Trastevere, entrambi del 1962, di Liolà (1964) di Alessandro Blasetti, da L. Pirandello, al fianco di Ugo Tognazzi, ma fu con La fuga (1964), esordio nella regia di Paolo Spinola, che stupì la critica con un ruolo per lei inusuale, quello di un'alto-borghese omosessuale, con cui ottenne il suo primo Nastro d'argento. Successivamente venne chiamata negli Stati Uniti dove interpretò film brillanti tra cui What did you do in the war, daddy? (1966; Papà, ma che cosa hai fatto in guerra?) di Blake Edwards, nel consueto ruolo di popolana irruenta che più le si addiceva. Nel 1974 dopo il divertente Per amare Ofelia di Flavio Mogherini, con Renato Pozzetto, vinse un altro Nastro d'argento come attrice non protagonista per l'interpretazione di Elide, la malinconica e sottomessa moglie dell'arrivista Gianni (Vittorio Gassman), da sempre innamorato di un'altra donna (Stefania Sandrelli) nella famosa commedia di costume dai risvolti amari C'eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola.
Impegnata anche in teatro e in televisione, la R. si è fatta notare ancora in film interessanti come Verso sera (1990) di Francesca Archibugi e Tutti gli anni, una volta l'anno (1994) di Gianfrancesco Lazotti. Nel 2003 ha interpretato la madre delle tre protagoniste in Il pranzo della domenica di Carlo Vanzina.