ACCIAIUOLI, Giovanni
Nacque a Firenze nella prima metà del sec. XIV da Iacopo di Donato e da Bartolomea di Bindaccio. Suo padre, cugino e confidente del gran siniscalco Niccolò Acciaiuoli, si valse del suo appoggio per avviarlo alla carriera ecclesiastica: il 28 giugno 1348, in seguito ad una supplica di Niccolò, Clemente VI concesse al giovane ecclesiastico un canonicato a Firenze e, nonostante le proteste del clero fiorentino, il 9 marzo 1349 il cardinale legato Annibaldo di Ceccano gli assegnò il canonicato e la prebenda "S. Petri in mercato Florentinae dioceseos".In Firenze, ove risiedeva, l'A. fu per più di un decennio il rappresentante di affari di Niccolò, al quale inviò un gran numero di lettere concernenti faccende di ogni genere (in parte pubblicate da E.G. Léonard), ed in particolar modo questioni economiche e patrimoniali. Ma anche gli altri Acciaiuoli si servirono spesso di lui per i loro affari a Firenze. Lo stesso Luigi di Taranto, re di Napoli, gli scrisse il 4 febbr. 1360 pregandolo di sollecitare l'invio di truppe fiorentine per la riconquista della Sicilia. Nel 1360 Niccolò, recatosi ad Avignone, chiese al papa Innocenzo VI vari benefici per i suoi parenti e l'arcivescovato di Patrasso, vacante da parecchi mesi, per Giovanni. I cardinali avevano per questa carica altri candidati, ma Innocenzo impose l'A., che fu nominato il 18 maggio 1360. Niccolò e gli altri parenti non rinunciarono ad affidargli svariate missioni, mentre la situazione dell'arcidiocesi, sulla quale gravavano grossi debiti e che stava per essere spogliata dai funzionari della Camera apostolica, esigeva la presenza del titolare.
Nell'ottobre del 1360 l'A. era ancora a Firenze, ove il 2 nominava i suoi procuratori presso la corte pontificia. Nel 1362, però, era a Patrasso, ove ricevette il palliurn dai vescovi di Modone e Corone (29 giugno 1362). Nello stesso anno tentò di sposare Neri Acciaiuoli con Fiorenza Sanudo, ma il progetto andò a monte di fronte all'opposizione di Venezia. Morì presumibilmente a Patrasso, nei primi mesi del 1363; Urbano V nominò il suo successore, il vescovo di Fermo "Boniohannes",il 5 apr. 1363.
Fonti e Bibl.: P. Litta, Fam. cel. ital., Acciaiuoli di Firenze,tav. V; L. Tanfani, Nicola Acciaiuoli,Firenze 1863, pp. 108, 187, 189; C. Eubel, Hierarchia catholica...,I, Monasterii 1913, p. 394; E. G. Léonard, La nomination de G. A. à l'archevêché de Patras (1360),in Mélanges offerts à M. Nicolas Jorga,Paris 1933, pp. 513-535; Id., Histoire de Jeanne Ière reine de Naples,III, Monaco-Paris 1936, pp. 372, 375, 387, 388, 398, 637-638, 642-652, 673.