BOCCIACCI (Boccaccio), Giovanni Andrea
Nacque a Reggio nell'Emilia in data imprecisata. Entrò nella carriera ecclesiastica e fu dottore in diritto canonico. Nel 1468 era a Roma al servizio di un cardinale e beneficiava al tempo stesso della prepositura di S. Prospero di Reggio. Fu poi abbreviatore nella corte pontificia; ebbe anche l'incarico di sopraintendere alla riscossione delle decime papali nel Patrimonio e fu inquisitore haereticorum noxae per la Savoia. Godette il favore di papa Sisto IV, che lo mandò, non si sa quando, legato a Napoli presso il re Ferdinando. Nel 1478 si iscrisse in Roma alla confraternita di S. Spirito in Sassia e da Roma inviò, negli anni seguenti, relazioni e avvisi al duca di Ferrara durante le assenze dell'oratore estense, Bonfrancesco Arlotti, vescovo di Reggio. Nel 1479, pur conservando l'ufficio di abbreviatore fu fatto vescovo di Modena.
Benvoluto anche dai pontefici Innocenzo VIII e Alessandro VI, il B. rimase quasi sempre assente dal suo vescovato di Modena, tanto che nel 1490 quella comunità gli scrisse intimandogli di venire in sede o di deputare altri a visitare la diocesi. Tuttavia non si disinteressò del tutto del suo ufficio: nel 1489 fece ampliare il palazzo vescovile di Modena, dando compimento all'opera del suo predecessore; curò inoltre la fondazione di benefici parrocchiali e quella del Monte di pietà.
Nel 1491 il B. succedette all'Arlotti come oratore residente ducale in Roma. In tale qualità fece parte del seguito del duca Ercole durante il suo soggiorno a Roma nel 1492 e lo accompagnò nelle udienze papali. Nel 1493 ebbe l'incarico di presentare a Lucrezia Borgia, che andava sposa al signore di Pesaro, i doni nuziali di Ercole. Nel 1494, quando Pandolfo Collenuccio andò a Roma ambasciatore straordinario del duca, il B. ne assecondò l'opera, che tendeva (oltre che ad ottenere che il papa prorogasse il pagamento di un censo di 4.108 ducati dovuto dall'estense e che al cardinale Ippolito d'Este fosse conferito il vescovado di Ferrara, vacante per la morte di Bartolomeo della Rovere) soprattutto a rabbonire il papa, adirato col duca perché costui non aveva esercitato la sua influenza su Ludovico il Moro per indurlo a dissuadere Carlo VIII dall'intraprendere la spedizione in Italia, e perché aveva dato passo per i suoi stati alle truppe francesi.
Il Collenuccio e il B. non riuscirono a ottenere per Ippolito il vescovado di Ferrara, che il papa diede invece al cardinale Giovanni Borgia; ma forse riuscirono a scuotere la convinzione del papa (e non soltanto del papa) che Ercole fosse stato, non meno del Moro, fautore e promotore della calata di Carlo. Anche dopo la partenza del Collenuccio il B. continuò la sua opera intesa a rimettere Ercole nel favore del papa e a giustificarne la cauta politica verso la lega antifrancese.Il B. fece testamento il 31 ag. 1495 (lasciando tra l'altro preziosi paramenti alla cattedrale di Modena) e morì pochi giorni dopo. Fu sepolto nel chiostro di S. Maria della Pace, dove ancora esiste il bel monumento che gli fu eretto dagli eredi nel 1497, opera forse della bottega del Capponi.
Poco rimane dei suoi carteggi di ambasciatore, ma quel poco è di singolare interesse: specialmente le lettere scritte durante il conclave da cui uscì eletto papa Alessandro e quelle scritte durante il soggiorno a Roma di Carlo VIII.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Modena, Ambasciatori,Roma, b. 1 e 9; J. Burckardi Liber Notarum, in Rerum Italic. Script., 2 ediz., XXXII, I, a cura di E. Celani, p. 349; G. Sillingardi Catalogus omnium episcoporum Mutinensium, Modena 1606, pp. 129-31; G. Tiraboschi, Mem. stor. modenesi, IV, Modena 1794, p. 74; C. Foucard, Proposta fatta dalla corte estense ad Alfonso I re di Napoli, in Arch. stor. per le prov. napoletane, IV (1879), pp. 791, 796; Id., Fonti di storia napoletana, ibid., VI (1881), pp. 141 s.; A. Dondi, Notizie storiche e artistiche del duomo di Modena, Modena 1896, pp. 44, 200; P. Egidi, Necrologi e libri affini della provincia romana, II, Roma 1914, in Fonti per la storia d'Italia, XLV, p. 289; A. Mercati, Reggio Emilia nel servizio diplomatico della S. Sede, in Atti e mem. della Doputaz. di storia patria per le antiche prov. modenesi, s. 8, I (1948), p. 67; P. Negri, La missione di Pandolfo Collenuccio, in Arch. della R. Soc. rom. di storia patria, XXXIII (1910), p. 435; M. Bellonci, Lucrezia Borgia, la sua vita e i suoi tempi, Milano 1941, pp. 21, 38, 40, 44 s., 53, 60, 73, 635; C. Eubel, Hierarchia catholica..., II, Monasterii 1901, p. 218; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IX, col. 310.