ANSALDO, Giovanni
Scenotecnico, nacque a Genova il 9 febbr. 1857. Appartenne a una famiglia vissuta sempre per il teatro (suo padre fu macchinista capo al teatro Carlo Felice di Genova; due suoi figli, Rinaldo e Pericle, furono anch'essi scenografi, l'uno al San Carlo di Napoli, l'altro al teatro dell'Opera di Roma e poi al Colón di Buenos Aires). Da giovane si dedicò dapprima a spettacoli di marionette, poi, nel 1888, creò una compagnia di balli, Città di Genova, che per dieci anni guidò con notevole successo attraverso l'Europa, in Africa ed in America. Dopo essere stato per qualche anno scenotecnico al Carlo Felice, collaborando col padre, fu chiamato nel 1899 alla Scala di Milano, ove per un trentennio svolse la sua attività, raggiungendo una vera popolarità, non solo nell'ambiente teatrale milanese, ma in tutto il mondo lirico. Nell'invenzione e nell'impianto dei meccanismi teatrali fu un vero riformatore dei sistemi tradizionali e ottenne molte volte risultati mirabili con semplici e impensati mezzi ed accorgimenti. Tra le sue scenografie più riuscite si ricordano particolarmente quelle dell'Africana di G. Meyerbeer, del Cristoforo Colombo di A. Franchetti, dell'Oberon di C. M. von Weber, del Nerone di A. Boito e di Turandot di G. Puccini.
Morì a Milano il 12 marzo 1929.
Bibl.: C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti, Suppl., p. 32; Enciclopedia dello Spettacolo, I, coll. 665-666.