CANTOVA, Giovanni Antonio
Nato a Milano il 15 marzo 1686, entrò il 28 marzo 1703 nella Compagnia di Gesù. Fece i primi studi di retorica e di filosofia a Milano ove compose una biografia, la Santa vita e morte del venerabile sacerdote Luigi Cantova,canonico di Santo Stefano Maggiore in Milano... (Milano 1717). Destinato alle missioni, nel 1717 venne inviato a Messico, dove compì gli studi di teologia. Egli venne trasferito quindi nelle Filippine, ove ricoprì la carica di commissario del S. Uffizio e tenne per alcuni anni la cattedra di teologia scolastica nell'università reale di Manila. Qui, molto probabilmente, pubblicò il Sermon de Bulas con un tratado de sus indulgencias (s.n.t.). Alcuni anni dopo si aggregò alla missione delle isole Marianne, fondata nel 1668 dal gesuita Sanvitores, che aveva la sua base nell'isola di Guam. Di questa attività missionaria non sihanno molte notizie: è tuttavia certo che il C. l'abbia intercalata con almeno un soggiorno a Manila, come risulta da un sermone ivi tenuto per la festa di S. Giuseppe del 1727 (El inventor de la Gracia..., Mexico 1728), da cui si apprende anche che egli in quell'anno era prefetto della Congregazione mariana della "Purissima" nelle Filippine.
L'arrivo alle Marianne, probabilmente a causa di qualche errore di rotta, di alcune imbarcazioni provenienti dalle Caroline, mise per la prima volta il C., nel 1730, in contatto con le popolazioni di quelle isole, che nessuno aveva fino a quel momento tentato di evangelizzare. Il gruppo dei naufraghi, soccorso e in breve tempo convertito dai missionari di Guam, gli fornì gran copia di notizie sugli usi e sulle credenze delle Caroline, e gli diede modo di apprenderne in parte la lingua.
Quando i naufraghi manifestarono l'intenzione di tornare in patria, il C. ottenne dal governatore delle Marianne e dal provinciale dei gesuiti il permesso di seguirli, e di fondare presso di loro una missione.
Il 12 febbr. 1731, su una nave fornita dal governatore, che vide l'opportunità di estendere la colonizzazione spagnola, il C. lasciò Guam, accompagnato dal padre Walter e da una scorta di soldati ben armati. La spedizione giunse il 2 marzo in vista del gruppo insulare delle Ulithi, nell'arcipelago delle Caroline occidentali (Garbanzos), che il C. battezzò con il nome di Dolores. Il primo sbarco avvenne a Mogmog, ove era la residenza del "tamor" (cioè del re), ma in seguito i due missionari preferirono stabilire la propria residenza nell'isola di Falalep, più estesa e più abitata.
In una relazione, indirizzata ai superiori e affidata al confratello Walter, che alla fine di maggio fece ritorno a Guam, per procurare i mezzi necessari per l'ulteriore espansione della missione, il C. forniva i primi ragguagli sul gruppo insulare scoperto, sulle abitudini degli abitanti e sull'opera di evangelizzazione. Egli dava notizia dell'esistenza di trentasei isolette, di cui otto abitate, di origine madreporica e coperte di vegetazione: molto diffusa vi era la palma da cocco che costituiva la principale risorsa alimentare; gli indigeni praticavano una religione basata su un'unica divinità (Elúz), identificata con la causa dei fenomeni naturali, ma non avevano alcuna cognizione dell'aldilà. In due mesi il C. riuscì a battezzare ben centoventisette persone.
La relazione era datata 12 maggio 1731, ma in un drammatico post scriptum del 27 maggio, il C. avvertiva che il pacifico atteggiamento della popolazione era radicalmente mutato dopo l'arrivo dalle Marianne di un indigeno che aveva divulgato notizie sui soprusi ivi commessi dal presidio spagnolo ai danni degli abitanti. Poco dopo la partenza del Walter, il C. si recò con una scorta armata a Mogmog, per somministrare il battesimo, suscitando il risentimenzo degli indigeni, che lo accusarono di voler distruggere le loro usanze e tradizioni per imporre la sua religione. Il 14 giugno 1731, in una sommossa, il C. e i suoi compagni furono uccisi e poco dopo gli indigeni presero d'assalto e distrussero, malgrado i cannoni dai quali era difesa, la missione di Falalep.
Fonti e Bibl.: Descubrimiento y descripción de las islas de los Garbanzos, a cura di F. Carrasco, in Boletín de la Sociedad geográfica de Madrid, X (1881), pp. 263-279 (contiene la relazione del C.); F. Argelati, Biblioth. scriptorum Mediolanensium, Milano 1745, I, 2, coll. 276 s.; M. Henrion, Histoire générale des missions catholiques..., II, Paris 1847, pp. 543-547; A. de Backer, Bibliothèque des écrivains de la Compagnie de Jésus..., Liège 1853-61, IV, p. 93; V. De Vit, Il Lago Maggiore..., III, Prato 1878, p. 395; C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, II, coll. 693-95; VIII, coll. 1983 s.; Encicl. universal ilustrada europeo-americana, LXV, pp. 912 s.