Architetto e scultore (San Gimignano 1533 - Caserta 1611). A Roma lavorò presso Raffaello da Montelupo e compì la sepoltura di A. Caro (1566) e quella di L. Pacini (1567), ambedue in S. Lorenzo in Damaso, e altri due monumenti funerarî. Pubblicò (1569) un'opera dal titolo Urbis Romae aedificiorum illustrium quae supersunt reliquiae. Come scultore il D. appare alquanto manierato. Sono interessanti i suoi disegni di antichità conservati agli Uffizi e a Berlino. Nel 1574 era aiuto dell'Ammannati, a Firenze (1576-90) si dedicò esclusivamente all'architettura: cappella Gaddi in S. Maria Novella, che richiama Michelangelo, cappella Niccolini in S. Croce; la fronte del palazzo arcivescovile (1582) e il palazzo Larderel-Giacomini (1580). A Napoli (1591) fu architetto della chiesa della certosa di S. Martino. Il D. infuse una sobria ma raffinata eleganza manieristica alle sue costruzioni, spesso ottenendo un vivace effetto decorativo mediante l'uso di elementi policromi.