BOCCHERINI, Giovanni Antonio Gastone
Fratello del più celebre Luigi, nacque a Lucca da Leopoldo e da Maria Santa Prosperi il 4 febbr. 1742.
Scarse notizie si hanno sulla sua giovinezza. Instradato dal padre agli studi musicali, il B. cantò da contralto in Lucca durante le feste di S. Croce negli anni 1751, 1754 e 1755; nel 1757 figura nel corpo di ballo del teatro S. Salvatore di Venezia; sullo scadere dello stesso anno è a Trieste, dove risulta ancora impegnato negli anni 1758-59. Nel settembre del 1761 è documentata la sua presenza a Lucca come ballerino e violinista.
Nel periodo compreso tra il 1761 e il 1767 è probabile che egli abbia soggiornato a Vienna svolgendovi la consueta attività di "danzatore": lo lascia supporre la prefazione del suo primo libretto d'opera, Turno re dei Rutoli, pubblicato a Vienna nel 1767.
Sarà stata proprio la sua abilità professionale, maturata da oltre un decennio d'esperienza, unita alla pratica dell'esecutore, a sospingerlo verso il genere teatrale più in voga nel secolo meritando per questo primo melodramma gli elogi di Ranieri Calzabigi. In effetti il lavoro si rivela scarsamente originale e abbastanza sciatto nella versificazione. Ciò che lo distingue in qualche modo nella congerie della contemporanea produzione teatrale è da ravvisarsi in certa linearità dell'azione, che indica nel B. uno dei seguaci della celebre "riforma del melodramma". Sembra che il libretto non sia mai stato musicato.
Maggior fortuna artistica arrise invece alla seconda fatica poetica del B.: Le donne letterate, libretto stampato a Vienna nel 1770 e rappresentato con musica di Antonio Salieri al Burgtheater in quel medesimo anno. La collaborazione col Salieri dette, nel corso del 1770, ancora due frutti: L'amore innocente e Don Chisciottealle nozze di Gamace. Entrambi i libretti furono pubblicati a Vienna, ma le rappresentazioni non ottennero successo. Il quale arrise invece all'opera buffa in tre atti La fiera di Venezia, testo del B. e musica del Salieri, stampata e rappresentata a Vienna nel 1772, e, più limitatamente, alla parodia in tre atti La secchia rapita, anch'essa rappresentata con la collaborazione musicale del Salieri e pubblicata a Vienna nello stesso anno, con un Argomento premesso al testo, che dimostra come il B. non intendesse allontanarsi da quelle regole di "riforma" del melodramma sottolineate nella prefazione del Turno.
Soprattutto il successo riportato al Burgtheater dalla Fiera di Venezia giovò al Salieri e, di riflesso, al B., il cui nome cominciò a circolare in Europa imponendosi all'attenzione dei più celebri maestri. Haydn gli affidò l'incarico di comporre il testo per l'oratorio Il ritorno di Tobia (ma la critica del tempo rimproverò aspramente al musicista la collaborazione col poeta lucchese), eseguito nell'aprile del 1775, e il Gassman musicò un altro libretto del B., pubblicato col titolo I rovinati nel 1772 a Vienna.
Completa il quadro dell'attività poetica del B. una piccola raccolta di versi che il lucchese pubblicò a Vienna nel 1774: Sonetti amorosi e storiati. Non aggiungono molto alla produzione del B. (che si chiamò tra gli arcadi Argindo Bolimeo): ideati secondo la più diffusa moda letteraria del secolo, i Sonetti si ricollegano, per l'esilità dell'argomento e la facilità un po' sciatta del linguaggio, alle arie dei libretti melodrammatici di cui vorrebbero riprodurre la fresca spigliatezza.
Dalla data di pubblicazione dei Sonetti al 1781 si registra una nuova lacuna nella biografia del B., che appare poi alla fine del secolo stabilito in Spagna, scritturato per il madrileno teatro de Los Caños del Peral. Non si conoscono i motivi che lo indussero a lasciare Vienna e non si sa neanche se tra Vienna e la Spagna il B. abbia soggiornato per qualche tempo in Italia. Certo è che a Madrid egli non svolse più l'attività di danzatore, né soltanto quella di librettista (non ci sono, del resto, rimasti testi risalenti a questo periodo della sua vita), ma la sua multiforme attività andava dalla traduzione e correzione di libretti che si dovevano rappresentare in spagnolo, agli impegni più propri dello scenografo, del coreografo, del sovrintendente alla scelta dei cantanti. Il contratto del B. con il teatro madrileno fu rinnovato tre volte. Nel 1799 si proibì ai teatri spagnoli di valersi di artisti stranieri e forse il B. fu colpito da tale decreto. Non si conoscono comunque le vicende della sua vita posteriori a quest'anno, né si sa l'anno della sua morte.
Bibl.: Notizie biografiche del B. compaiono nella bibliografia boccheriniana. In particolare, cfr. G. Arrighi, G. G. B., in Lucca. Rassegna del Comune, VI (1962), 2, pp. 12 ss.; Enc. Dello Spett., II, col. 659.