ARGENTI, Giovanni
Nato a Modena verso il 1561, entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù nel 1583. Nella primavera del 1603 venne inviato, insieme con altri gesuiti italiani, nella Transilvania, dove la Compagnia si era stabilita da poco impegnandosi nell'energico sforzo di risvegliare la vita religiosa cattolica. L'A. fece ben presto proprio lo spirito che animava la controriforma in Transilvania, assumendovi una posizione di primo piano.
La Riforma aveva creato in Transilvania una situazione particolare: il principe Giovanni Sigismondo Szapolyai non solo aveva abiurato la sua fede cattolica, ma aderito successivamente al luteranesitno, al calvinismo e all'unitarismo, assicurando ad ognuna di que ste confessioni libertà d'azione, e alle rispettive Chiese diritti pubblici. Il clero cattolico si era visto in un primo momento spogliato di tutti i suoi beni, poi, con la dieta di Torda del 1566, espulso dalla Transilvania. Morto Giovanni Sigismondo nel marzo del 1571, gli era successo il cattolico Stefano Báthory. Nell'intento di restaurare il cattolicesimo, egli si appoggiò principalmente ai gesuiti, che, invitati nel paese, aprirono scuole nelle città più importanti e svolsero con successo una vasta attività pastorale. L'opposi zione dei protestanti si fece sentire soprattutto dopo la morte di Stefano Báthory. La dieta di Meggyes del 1589si pronunciò, infatti, per l'espulsione dei gesuiti, che solo dopo il 1594poterono nuovamente tornare in Transilvania e riaprire le loro scuole. L'arrivo dell'A. dall'Italia, con altri collaboratori, s'inserisce perciò in questa ripresa dell'attività della Compagnia nella Transilvania tormentata da lotte politiche e religiose.
Poco dopo esser giunto in Transilvania, l'A. fu testimone oculare di uno degli episodi più clamorosi dell'intoreranza religiosa, della devastazione cioè del collegio dei gesuiti di Kolozsvár da parte di protestanti. Nella confusione provocata dall'entrata a Kolozsvár del nuovo principe, Mosè Székely, il 9 giugno 1603, la chiesa, il collegio e il seminario cattolici furono assaliti e distrutti "sino alli fondamenti". I padri si rifugiarono nella fortezza di Górgény, poi, otto di loro, tra cui l'A., si recarono in Polonia. Lasciata la Transilvania il 12luglio, giunsero a Cracovia il 12agosto. Il 15 dello stesso mese, l'A. in una lettera al generale della Compagnia, Claudio Acquaviva, descrisse minutamente l'assalto, la devastazione e la fuga dei gesuiti. Il documento costituisce ancora oggi una delle fonti più interessanti e più preziose che noi possediamo sulla vicenda.
La permanenza dell'A. a Cracovia fu però di breve durata: il celebre provinciale gesuita d'Austria, Alfonso Carrillo, che già dirigeva l'educazione del principe Si gismondo Báthory, lo rinviò, all'inizio del 1604, nella Transilvania, e questa volta quale viceprovinciale (la Transilvania costituì per la Compagnia una vice-provincia dell'Austria). L'A. cercò di riattivare la missione transilvana della Compagnia; nella Historia domus di Kolozsvár lasciò appunti preziosi sulla vita dei gesuiti in quell'anno 1604, che segnò l'inizio del terzo periodo della loro attività. Nel 160 5 dovette difendere i beni della Compagnia contro le autorità municipali, ma senza successo; anzi la città insorse nuovamente contro i gesuiti. li 19 luglio 1605 l'A. con i confratelli dovette rifugiarsi a Kolozsmonostor.
L'A. partecipò alla dieta di Meggyes del 14 sett. 1605, perorando abilmente la causa della Compagnia davanti al principe Bocskay, ma le porte di Kolozsvár non gli vennero riaperte. Nell'ottobre del 1606 si recò nuovamente presso Bocskay, ma ottenne dal principe solo un avvertimento benevolo, di lasciare cioè quanto prima il paese, prevenendo una nuova espulsione da parte protestante. il 10 novembre dello stesso anno, l'A. e i suoi compagni, con l'eccezione di due soli gesuiti ungheresi, lasciarono la Transilvania, recandosi prima a Cracovia, poi ad Olmütz. Morto il Bocskay, l'A. infaticabile cercò di assicurarsi i favori del nuovo principe Sigismondo Rákoczi, che, sebbene protestante, lo accolse benevolmente a Kolozsvár nel giugno del 1607 e gli promise di trattare nella successiva dieta il problema del ritorno dei gesuiti in Transilvania. L'A. si diede allora ad una grande opera di propaganda a favore della sua causa tra i magnati cattolici partecipanti alla dieta, e ad essa prese poi parte con un discorso, pubblicato sotto il titolo di Actio pro restituenda Societate Iesu in Transilvania.Ma durante le sedute i protestanti ebbero il sopravvento e, anche se acconsentirono all'attività di tutti gli Ordini religiosi in Transilvania, si irrigidirono nel loro veto contro i gesuiti. L'A. si vide cosi costretto nuovamente, e questa volta per sempre, a lasciare il paese ritornando a Cracovia.
Il contributo da lui apportato alla ripresa dei cattolicesimo in Transilvania, notevole, come traspare dagli avvenimenti narrati, attende più precisa valutazione.
L'A. divenne, in seguito, rettore in diversi collegi d'Italia e provinciale della Compagnia in Austria, a Milano, in Polonia e nella Boemia. Fu anche visitatore nelle province gesuitiche di Polonia e Lituania, lasciandoci uno scritto prezioso De statu eiüsdem Societatis in iisdem provinciis.Alla morte del generale Claudio Acquaviva, riportò ventinove voti come candidato alla successione.
Morì il 26 nov. 1626, mentre era rettore a Modena.
Opere: 1) Breve relatione del successo intomo ad alcuni cattolici religiosi, tentato dalli heretici Ariani in Claudiopoli l'anno 1603, Bibl. Vallicelliana, Roma, Mss. L. 22, ff.200-204, ed. in E. Veress, A kolozsvári Báthory-egyetem története leromboldsáig., 1603-ig (Storia dell'università Báthory di Kolozsvár, fino alla sua devastazione dei 1603), Kolozsvár 1906, pp. 76-83. È la lettera dei 15 agosto 1603, indirizzata al generale Claudio Acquaviva, che abbiamo già ricordato. Di essa esiste anche un'edizione contemporanea, sotto il titolo: Copia d'una lettera del R. P. Gio. Argenta della Compagnia di Giesu al molto rever. D. Claudio Aquaviva, preposito generale della medesima Compagnia. Delle insolenze delli Heretici Arriani, fatte nella chiesa et collegio di detti padri in Claudiopoli di Transilvania, et come Iddio ha cominciato a castigarli, Brescia 1603, pp. 14; 2) Defensio Societatis Iesu adversus M. Turoscajum [Toroczkai], Cracoviae 1605. Essa è elencata da C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, I, Bruxelles-Paris 1890, ristampa anastatica, Louvain 1960, col. 536, come un'opera a sé, ma si tratta probabilmente dell'opera che riportiamo sotto il n. 3), Solo con un titolo incompleto; 3) Defensio Societatis Iesu adversus Matthaei Turoscai [Toroczkai] Arrianorum et Michaelis Tasnadii Calvinistarum superintendentium accusationes. Habita a Ioanne Argento, eiusdem Societatis in Transylvania vice provinciali, apud ipsos Transylvanorum ordines Madgiesini [Meggyes] comitiis generalibus congregatos, die 14 septemb. anni 1605, dum Stephanus Botskai rerum potitus Societatem publico e Transylvania decreto proscribere adniteretur, pp. 48, ed. in appendice al n. 6/c). Vedi sopra, nel testo; 4) Actio pro restituenda Societate Iesu in Transylvania. Habita a Ioanne Argento eiusdem Societatis in Transylvania vice provinciali apud Transylvanorum ordines Claudiopoli comitiis generalibus congregatos, die 15 Iunii a. 1607, pp.38, ed. in appendice al n. 6/c). È il discorso ricordato anche nel testo; 5) Septem Excellentiae Beatissimae Virginis et modus quotidie eamdem salutandi, eiusque coronam et officium devote recitandi, in gratiam Sodalitatis B. V. Annunciatae in Academia Vilnensi Soc. Iesu, Viltiae 1614, ff. 4. È un sermone ripubblicato anche sotto il titolo: Pie docendi Pieque studendi ratio cuni R. P. Ioannis Argenti S. I. sermone De septem B. V. excellentiis, habitus ad Parthenios Sodales Vilnae, quorum leges et indulgentiae subijciuntur, Brunsbergae 1614; 6/a) Ad Sigismundum III Poloniae et Sveciae regem potentissimuni... loannis Argenti e Soc. Iesu Visitatoris Provinciarum Poloniae et Lithvaniae, epistola. De statu eiusdem Societatis in iisdem provinciis, Cracoviae 1615, pp. 150; Ingolstadii 1616, pp. 244. È la relazione ricordata più sopra nel testo; 6/b) Apologeticus pro Societate Iesu... In quo pleraeque omnes calumniae, quae in hanc Societatem a variis in causa Venetorum, regni Gallicani, Angliae, Boemiae, Transylvaniae et aliarum Provinciaruni conijci solent breviter ac dilucide refelluntur. Ad... Sigismundum Poloniae et Sveciae regem potentissimum..., Coloniae Agrippinae 1616, pp. 134; 6/c) De rebus Societatis Iesu in regno Poloniae ad... Sigismundum tertium Poloniae et Sveciae regem potentissimum... ed. tertia aucta recenti eiusdem Societatis ex regno Bohemiae, Moraviae, Silesiae et Ungariae proscriptione, duabus item actionibus ab eodeni auctore in Transylvania in ipso generali omnium ordinum conventu habitis, Cracoviae 1620, pp. 415; 6) a-c sono titoli che sembrano riferirsi - secondo il Sommervogel, coll. 536-537 - alla medesima opera; 7) Historia Transilvaniae ab a. 160 3 ad a. 1607, ms. a Roma, Biblioteca Nazionale, Mss. Gesuitici n. 1579 (3708). Segnalato dal Sommervogel, op. cit., VIII, Bruxelles-Paris 1898, col. 1686.
Bibl.: Unica biografia dell'A., che lascia però molto a desiderare, è quella scritta da E. Veress, in lingua ungherese, in p. A. Gyenes, S. J., Szâz jezsuita arcél (Il profilo di cento gesuiti), I, Budapest 1941, pp. 498-514. Per la bibliografia dell'A. e anche per le notizie biografiche, soprattutto per quanto riguarda il periodo successivo alla sua permanenza in Transilvania, si rinvia all'opera cit. del Sommervogel, I, coll. 536-538, XI, col. 1583. Cfr. inoltre A. Veress, Annuae litterae Societatis Iesu. De rebus transylvanicis temporibus Prìncipum Báthory (1579-1613), Budapest 1921, sub voce [Fontes rerum Transylvanicarum, t.V.]; Gy. Szekfü, in B. Hóman és Gy. Szekfü, Magyar történet (Storia d'Ungheria), III, Budapest 1935, pp. 286-324; L. Lukács S. J.-L. Polgár S. J., Documenta Romana Historiae Societatis Iesu in regnis olim corona Hungarica unitis, I, 1550-1570, Romae 1959. Per ulteriori studi si rinvia a L. Polgár, Bibliographia de historia Soc. Iesu in regnis olim corona Hungarica unitis (1560 -1773), Romae 1957; alla ricca bibliografia contenuta in L. Lukács S. J.-L. Polgár S. J., op. cit., pp.64*-73*; e a D. Kosáry, Bevezetés a magyar történelem forrásaiba és irodalmába (Introduzione alle fonti e alla letteratura della storia d'Ungheria), I, Budapest 1951, pp. 291-309, cap. VIII: Az erdélyi állam kialakulása (1541-1604) (Formazione dello stato Transilvano), dove è riportata la bibliografia finora più completa relativa alla Transilvania nel periodo suindicato.