AUGURELLO, Giovanni Aurelio
Nacque a Rimini intorno al 1440. Dopo aver seguito nel 1457, con altri riminesi, Pietro Perleoni, insegnante di grammatica, a Venezia, si recò a studiar leggi a Padova. Divenne famigliare di Bernardo Bembo, che, andando ambasciatore, lo condusse seco a Firenze, dove fu onorato dal Poliziano e dal Ficino (1474); salutò con compiacenza di maestro le prime prove poetiche di Pietro, e come nella villa padovana dei Bembo così nella città insegnò, diffondendovi il culto del Petrarca, dettando fra i primi in Italia regole di volgare. Nel 1485 si trasferì con Nicolò Franco, vescovo e nunzio pontificio, a Treviso e a Venezia, dove si sarebbe volentieri fermato, contando elette amicizie, Aldo Manuzio, Cassandra Fedele, Canale, Lippomano, i Gabrieli ecc., ma, essendo stata affidata al Sabellico la cattedra di Giorgio Valla, cui egli aveva aspirato, si stabilì definitivamente a Treviso. E in questa città visse fino alla morte (1524). Scrisse in latino carmi e sermoni di sapore oraziano, un poemetto didascalico di contenuto alchimistico, la Crisopeia, editi lui vivente, altri componimenti pubblicati postumi, come alcuni esametri per la famosa giostra medicea, e, in volgare, rime petrarchesche di non disprezzabile valore.
Bibl.: G. Pavanello, Un maestro del Quattrocento: G. A. Augurello, Venezia 1905.