BARCELO (Barcels, Barsalo), Giovanni
Nacque a Tortosa in Catalogna e la sua personalità, dapprima erroneamente confusa con quella del pittore barcellonese J. Figuera, fu, in un secondo momento, definitivamente individuata, sulla scorta di scarse notizie biografiche che lo ricordano nel Sassarese, dove nell'anno 1488 assume l'incarico di dipingere per la chiesa algherese di S. Francesco un "retablo" (ivi già esistente nella sua parte lignea), ora perduto. Nel 1494 è testimone, insieme con la moglie Antonusca Puliga, in un atto notarile; nel 1510 figura in altro atto notarile, qualificatovi come cittadino sassarese; nel 1516 è ancora ricordato in altro atto notarile. La conoscenza dello stile del B. è unicamente affidata al "retablo" della Visitazione, proveniente dalla distrutta chiesa di S. Francesco di Stampace in Cagliari, ora conservato nella Pinacoteca del Museo nazionale della stessa città. Esso è composto da uno scomparto centrale recante l'Incontro della Vergine con s. Elisabetta, uno scomparto laterale per parte con due scene sovrapposte (S. Apollonia e la Pentecoste, a destra; S. Bonaventura e l'Annunciazione, a sinistra), il coronamento con la Crocifissione, la predella con figure di Santi. Nello scomparto centrale un cartellino, in basso, reca la scritta "Ihoaes Barceles me fecit", dall'inesatta lettura del quale ebbe origine, l'errata identificazione del B. con il Figuera, identificazione ulteriormente smentita da un più attento confronto stilistico fra il "retablo" e le opere del Figuera. Stando quindi ai pochi documenti rimastici, il B. risulta già dal 1488 pittore noto nell'isola. Non abbiamo, tuttavia, notizie precise sul suo soggiorno a Cagliari, ove dipinse l'unica sua opera giuntaci, ma dovette esservi prima di fissare il suo domicilio in Sassari presumibilmente intorno al 1494. L'Aru (La pittura sarda ... ) propose per il polittico della Visitazione la data approssimativa del 1470, che, pur senza assoluta certezza, può essere accolta.
La maniera del B., quale si rivela nell'ancona di Cagliari, appare chiaramente influenzata dalla corrente catalana, dominante allora in Sardegna, modificata tuttavia da manifesti accenti valenzani. Scomparsi, infatti, gli echi di grazie seneseggianti, presenti nelle sfumature di colore e nel modellato delle pitture di scuola catalana, il tono della narrazione si fa, qui, più ieratico e solenne; le figure, avvolte in pesanti e ricchi panneggi dai colori vivaci, si stagliano, distinte da precisi contorni, sui fondi oro, preziosamente bulinati. Così il paesaggio, tratteggiato con ampio respiro spaziale, se pur non esente dai consueti particolarismi fianuningheggianti, mostra tuttavia un gusto incline ad una certa interpretazione lirica della natura ed una notevole sensibilità ai dolci effetti di una luminosità diffusa, ignota alla scuola catalana.
Bibl.: G. Spano, Pitture antiche a fresco e storia artistica sarda, in Bullett. archeol. sardo..., VII (1861), pp. 42 s.; Id., Guida della città e dintorni di Cagliari, Cagliari 1861, pp. M S.; Id., Abbecedario storico degli uomini illustri sardi, Cagliari 1869, p. 19; E. Brunefli, Appunti Per la storia della pittura del '400 in Sardegna, in L'Arte, X (1907), pp. 359 S.; C. Aru, Storia della Pittura in Sardegna nel sec. XV, in Anuari de l'Institut de Estudis Catalans, IV (1911-1912), pp. 11-13 dell'estr.; E. Brunelli, G. B. e G. Figuera, in L'Arte, XXIII(1920), pp. 284-288; C. Aru, L'identificazione di G. Barcels, in Il Nuraghe, Cagliari, 15 maggio 1923; G. Goddard King, Sardínian Painting, Philadelphia 1923, p. 208, nota 16; C. Aru, La pittura sarda nel Rinascimento, I, Le origini, in Arch. stor. sardo, XV (1924), pp. 4, 11; D. Filia, Pittori del Rinascimento in Sassari, in Nuova Sardegna, XXXIV (1924), nn. 241-243; C. Aru, La pittura sarda del Rinascimento, II, I documenti d'archivio, in Arch. stor. sardo, XVI (1926), pp. 164-167; Id., Un documento definitivo per l'identificazione di G. B., in Annali d. Facoltà di filosofia e lettere della R. università di Cagliari, III (1930-1931), pp. 169-178.