COMETTA (Cometa), Giovanni Bartolomeo
Nato probabilmente nell'anno 1620 a Devoggio (frazione di Arogno) nel Canton Ticino, il C. svolse un'attività intensa di stuccatore decorativo e figurativo in Sassonia, Lusazia, Slesia e Boemia. Tra i committenti ecclesiastici furono i gesuiti, gli irlandesi, i crociferi; mentre, tra i laici, sono documentati i conti Kolovrat, Slavata, Štemberk, Berka, Morzin. Per un breve periodo lavorò anche per il castello di Praga, dove nel 1680 chiese di ottenere il posto di stuccatore di corte; nella sua domanda (cfr. Blažíček-Husa, 1937) egli elenca suoi lavori e numerosi committenti.
Il C. giunse a Praga da Linz agli inizi del sesto decennio del secolo, e ottenne la cittadinanza nel quartiere di Nové Mésto. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, risulta che nel 1651-53 il C. prese parte alla decorazione della facciata della chiesa gesuitica del Salvatore a Praga nel quartiere di Staré Město. Nel, 1656 lavorò a Muskau presso Cottbus in Sassonia. Al C. e a B. Vinetti viene attribuita (Reichel, 1961) la ricca e pesante decorazione della sala delle udienze nel castello di Ortenburg a Bautzen, del 1662.
Lo stesso C. ricorda, nella sua domanda, di aver lavorato sette anni in Sassonia e indica come opera sua la decorazione della chiesa del convento di Altzella. Il C. eseguì inoltre la decorazione in stucco e gli altari della chiesa di S. Maria degli irlandesi a Praga che fu costruita tra il 1652 e il 1659. Nel 1665 decorò la cappella della città di Plžen nel santuario del Monte Sacro presso Příbram dove più tardi decorò anche la cappella del conte Kolovrat (restano i disegni autografi per questa decorazione: cfr. Podlaha, 1922-23). Nel 1669 lavorò nel giardino del castello di Praga, probabilmente agli stucchi della nicchia della fontana per la quale lo scultore J. J. Bendl eseguì la statua di Ercole. Negli anni tra la fine del settimo decennio e gli inizi del seguente il C. eseguì grandi altari di stucco nelle cappelle laterali della chiesa della Madonna di Stará Boleslav nei dintorni di Praga e nel 1671 decorò in stucco la cappella della Madonna del Carmelo e la cappella imperiale di S. Leopoldo, nella chiesa di S. Gallo dei carmelitani di Praga a Staré Město. Nel 1673-74 lavorava nel palazzo Slavata a Praga, nella Malá Strana. Per lo stesso committente decorò nel 1674-75 la chiesa della Trinità dei minimi (di s. Francesco da Paola), a Kláster presso Nova Bystřice, nel Sud della Boemia. Nel 1674 fu occupato per un periodo presso il conte Černín e con lo stuccatore Giovanni Maderna eseguì alcuni capitelli in stucco nel palazzo di Praga. Prima del 1675 eseguì la decorazione in stucco della cappella di Loreto a Praga.
Ultima opera di cui siamo a conoscenza sono quattro Angeli ad altorilievo in stucco sui pennacchi della cupola della chiesa del Salvatore nel quartiere di Staré Město a Praga, per i quali fu pagato nel 1684 (cfr. Blažiček-Husa, 1937).
Nella decorazione dei soffitti, volte e pareti fortemente modellata e massiccia, con splendidi cartocci, festoni di frutta e teste di angeli, il C. ha raggiunto un livello artistico superiore a quello raggiunto nella scultura figurativa: infatti i rilievi e le statue di angeli o santi da lui eseguiti per gli altari sono rigidi, con gesti compassati e volti inespressivi.Dalla moglie Annamaria il C. ebbe, oltre al figlio Francesco, Innocenzo, che fu stuccatore decorativo e figurativo. Nacque intorno al 1651 visto che il 4 luglio 1681 fu sepolto a Praga in età di trenta anni. Probabilmente iniziò a lavorare col padre e più tardi lavorò autonomamente nei possedimenti del conte Slavata nel Sud della Boemia. Nel 1675 lavorava alla decorazione del castello di Červená Lhota. Lavorò anche per il castello di Jindřichův Hradec: verosimilmente prima del 1676 rimaneggiò la vecchia decorazione manieristica in stucco del rondò, nel 1680 era impegnato a quattro statue per la facciata, inoltre eseguì una grotta; la statua di Ercole, conservata, mostra la sua scadente qualità di scultore.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Praga, SM. S 21, 4/5; Arch. di Stato di Jindřichův Hradec, Fondo Slavata, Case degli Slavata; Ibid., Fondo Cernín, Castello, VI Bb 2a (per Innocenzo); Arch. di Stato di Zámrsk, Fondo Kolovrat, 1084, cart. 45; G. J. Dlabacž, Allgem. Künstlerlexikon für Böhmen..., Prag 1815, I, p. 288; J. Mrštík, Biv. Paulánský klášterN. Trojice u Nové Bystřice (Il convento dei minimi di SS Trinità a Nové Byštrice), Tábor 1883, p. 28; A. Podlaha, Materialie k slovníku umělců a uměleckich řemesslníků v Čechách (Materiali per un dizion. degli artisti ed artigiani in Boemia), in Památky archeologické, XXVIII (1916), pp. 36, 219 (anche per Innocenzo); J. Novák, Slavatové a umění vitvarné (Iconti di Slavata e l'arte figurativa), ibid., XXIX (1917), pp. 33, 34 (per Innocenzo); A. Podlaha, Archivní příspěvky k dějin ám stavby a vizdoby Svaté Hory (Contributi di archivio alla storia della fabbrica e decorazione del Monte Sacro), ibid., XXXIII (1922-23), p. 250; J. J. Morper, Der Prager Architekt Jean Baptiste Mathey, München 1927, p. 3 5; A. Bimbaumová, Svatá Hora (Il Monte Sacro), Praha 1929 p. 9; O. J. Blažiček, Jan Jiří Bendl, pražský sochařčeského baroku (Giovanni Giorgio Bendl, scultore praghese del barocco ceco), in Památky archeologické, XI, (1937), p. 79; O. J. Blažíček-V. Husa, Mater. k dějinám barokního vitvarnictví v Čechách (Mater. per la st. dell'arte barocca in Boemia), in Ročenka kruhu pro pěstování dějin umění za rok 1936, Praha 1937, pp. 5-9; O. J. Blažíček, Sochařství baroku v Čechách (La scult. barocca in Boemia), Praha 1958, p. 80 (anche per Innocenzo); F. Reichel, Bautzen, Leipzig 1961, pp. 33, 35; L'opera del genio ital. all'estero, B. Morpurgo, Gli artisti ital. in Austria, II, Roma 1962, pp. 74, 136; I. Šperling, Obnova průčelí kostela sv. Salvátora v Praze (Rifacimento della facciata della chiesa di S. Salvatore a Praga), in Zprávy památkové péče, XXV (1965), pp. 225 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, pp. 273 s.; P. Toman, Nový slovník československich vitvarnych umělců v Čechách (Nuovo diz. degli artisti in Boemia), I, Praha 1947, p. 131 (anche per Innocenzo).