GATTINARA, Giovanni Bartolomeo di
Giureconsulto, cugino di Mercurino, fu nominato consigliere di Carlo re di Spagna il 26 aprile 1519. A Roma si adoperò molto per l'elezione al papato del cardinale Giulio de' Medici (Clemente VII). Andò a Bologna per trattare con Alfonso d'Este la questione di Modena e Reggio e per distogliere il duca dall'unirsi coi Francesi che lo sollecitavano. Nella primavera del 1524 fu mandato a Vercelli e seppe premunire questa citti contro eventuali assalti francesi. Nel luglio 1524 tornò a Roma con Gerardo de Pleine e vi rimase anche dopo la morte di lui, concludendo il 1° aprile 1525 un accordo con Clemente VII. Nel 1526 era di nuovo in Italia, commissario nell'esercito del Borbone. Durante il sacco di Roma, che descrisse in una lettera all'imperatore, trattò con Clemente VII per la resa di Castel S. Angelo. Da Filiberto d'Orange fu nominato governatore di Parma, ma non poté entrare nella città che era presidiata dall'esercito della lega. Nel 1526 reggeva la cancelleria di Napoli: il 24 aprile 1530 fu nominato consigliere di Francesco II Sforza, e il 29 aprile 1531 consigliere di Carlo II, duca di Savoia. Morì a Vercelli nel 1544.
Bibl.: C. Milanesi, Il sacco di Roma del MDXXVII. Narrazioni di contemporanei, Firenze 1867, p. 491 segg.; A. Corradi, G.B.G. e il sacco di Roma del 1527, in Atti della R. Acc. delle scienze di Torino, XXVII (1891-92), pp. 238-256; A. Petitti di Roreto, Di una lettera a Carlo V relativa al sacco di Roma del 1527, in Atti della R. Acc. delle scienze di Torino, LVIII (1922-1923).