ARTARIA (Artari), Giovanni Battista
Nacque intorno al 1660 in Arogno (Lugano). Fu attivo come stuccatore e scultore in Germania, nei Paesi Bassi e in Inghilterra. In Germania, lavorò a Hadamar (circondario di Fritzlar). Nel 1705 si fa il suo nome insieme con quello del suo amico e conterraneo G. B. Genone per varie Costruzioni della città di Rastatt. Più sicuramente, la sua attività si può accertare nella Hoffirche di Rastatt, ove eseguì delle figurazioni plastiche in stucco (fra l'altro la Maria in Gloria per l'altar maggiore). La più impressionante dimostrazione del suo talento rimane il duomo di Fulda, dove, nel 1707, sotto l'abate principe Adalberto von Schieifras, insieme con Giovanni Neudecker il Vecchio, fece quasi la totalità della decorazione a stucco (per es. le 4 figure colossali dei Padri della chiesa nel coro dei Monaci, la Ecclesia dell'altare di S. Benedetto, il gruppo della Trinità sopra l'altare maggiore, la decorazione e le opere plastiche delle cappelle di S. Andrea e S. Giovanni). Fra il 1720 e il 1730 eseguì le decorazioni a stucco della cupola del duomo di Aquisgrana, le quali ora sono andate perdute.
Le sue opere conservano ancora la freschezza originaria, poiché l'A. sapeva dare allo stucco lo splendore e la durevolezza del marmo. Le sue figure, di ottima quahtà, hanno una forza espressiva moderna e piena di slancio.
Bibl.: G. Peters, Das Rastatter Schloss,Karlsruhe 1925, pp. 78, 86; L'Opera del Genio ital. all'Estero, F. Hermanin, Gli artisti in Germania, II, Gli scultori, gli stuccatori, i ceramisti, Roma 1935, pp. 35, 42, 44, 64, tav. 147; G. Dehio e E. Gall, Handbuch der deutschen Kunstdenkmäler, II, Die Rheinlande,München-Berlin 1949, p. 108; E. Kramer, Fulda, München-Berlin 1953, p. 16; L. Prafic, Der Fuldaer Dom,München 1954, pp. 5, 10; Schweizerisches Künstler-Lexikon, I,p. 52; U. Thienie-F. Becker, Künstler-Lexikon, II, p. 159.