AVVEDUTI, Giovanni Battista
Astrologo e giureconsulto orvietano, vissuto tra la fine del sec. XV e il 1536. Di nobile famiglia - era figlio di Ernesto e di Margherita Mussini patrizi di Orvieto - l'A. si dedicò alla vita ecclesiastica in età già matura, prendendo gli ordini nel 1506. Già ambasciatore della sua città presso Giulio II, nel 1506, con l'incarico di indurre il pontefice a visitare Orvieto, incaricato di un'ambasceria presso il cardinale F. Alidosi, legato apostolico. Non si conoscono altri fatti importanti della sua vita che deve essere trascorsa prevalentemente nella città natale.
L'opera dell'A. è costituita da uno scritto d'intonazione profetico-astrologica, Profetia, sive de iis quae maxime instant ex libris sacris compendiose collecta per Ioannem Baptistam Avvedutum Iureconsultum Urbevetanum,conservata attualmente nel cod. Vat. Ottobon. 9278.Tale scritto, secondo quanto scrive il Febei, sarebbe stato dedicato prima a Leone X e poi inviato a Clemente VII, senza che l'autore ne ottenesse però alcun beneficio.
Il Lami (cfr. Catalogus codicum manuscriptorum qui in Bibliotheca Riccardiana Florentiae adservantur, Liburni 1756, p. 7) cita un'opera dell'A., conservata in quella Biblioteca, Banco I, n. VIII, dal titolo Divina rerum instantium ad omnes bonos instituta,che è probabilmente la stessa conservata nel codice romano. Secondo il Lami tale opera, di cui non v'è traccia nell'attuale catalogo della Riccardiana, sarebbe stata pubblicata a Roma nel 1515 "per Iacobum Mazochium".
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 2, Brescia 1753, p. 182; G. B. Febei, Notizie di scrittori orvietani per il Sig. Conte Mazzucchelli... estese dal Sig. Abate G. B. F. nel 1751, a cura di L. Fumi, in Arch. stor. per le Marche e l'Umbria,III (1886), pp. 345-418 (in part. pp. 351-352).