BASTONI (Bastone, del Bastone), Giovanni Battista
Figlio di un Francesco di Matteo detto Mazzocchi ("de Mazochio"), nacque presso Perugia (e non a Perugia, come si rileva dalla istanza presentata nel 1523 per divenire cittadino di Perugia), presumibilmente nell'ottavo decennio del sec. XV. Notizie della sua. attività -di intagliatore - che svolse sempre a Perugia - si hanno infatti a partire dal 1505. Il 15 ott. 1505 appare quale arbitro, nominato da Bemardino di Lazzaro, in relazione al prezzo da stabilirsi, per un soffitto allogato al suddetto maestro. Tre anni più tardi, nel primo semestre del 1508, è citato dal pittore Eusebio di San Giorgio a restituire la somma di otto ducati aurei per l'esecuzio, ne di una tavola di cui ritardava il completamento. Il 15 maggio dello stesso anno riceve dal priore del convento di S. Maria Nuova l'incarico di approntare una tavola d'altare. Nel 1509 è impegnato a eseguire un coro per la chiesa di S. Girolamo, lavoro per il quale il 5 ottobre riceve un pagamento di 33 fiorini e un terreno del valore di 10. Il 24 nov. 1512 ottiene l'incarico di eseguire la cornice per il polittico dell'altare maggiore della chiesa di S. Agostino, affidato fin dal 1502 a Pietro Perugino ("una capssa per la tavola del altare maiure"), secondo il disegno di maestro Pietro di Cristoforo da Città della Pieve, da consegnarsi il 15 febbr. 1513, per il prezzo di 63 fiorini. Altre notizie relative alla sua attività si hanno poi tra il 1519 e il 1529. Nel 1519 - quando aveva la sua bottega sulla piazza grande - affida a Giandomenico da Verona l'intaglio di due colonne "de tavola d'altare"; l'8 marzo 1523 rivolge un'istanza al Consiglio de' priori e camerlinghì per divenire cittadino perugino; il 4 maggio 1527 dichiara di aver ricevuto dal pittore Pompeo Cocchi 4 fiorini per una tavola non ultimata; il 27 febbraio dell'anno successivo promette al priore dell'Ospedale dei notari di compiere l'omamento, ligneo di una tavola - rappresentante l'Annunciazióne - che allora stava dipingendo Sinibaldo Ibi, da sistemare nella cappella dell'Ospedale stesso; sempre nel 1528 si impegnò a eseguire la "cassa" per la stessa tavola, conservata nella Galleria Nazionale dell'Umbria a Perugia (n. 334). L'ultima notizia a lui relativa è del 9 genn. 1529, quando, volendo essere pagato per il coro eseguito nella cappella di S. Giuseppe, richiede che il priore e i consiglieri della Compagnia diano incarico ad un maestro forestiero di determinarne il prezzo. Nella cattedrale di Perugia, nella cappella del S. Anello, si conserva un suo lungo bancone intarsiato. Suoi figli furono Eusebio e Girolamo, che ne continuarono l'attività (tra l'altro portarono a termine il coro per i frati di S. Francesco, che etla stato iniziato dal B. e che fu la sua ultima opera).
Bibl.: A.Rossi, Maestri e lavori di legname in Perugia nei secoli XV e XVI, in Giorn. di erudizione artistica, I (1872), pp. 125, 128-131, 133, 155, 158, 186-188; W. Bombe, Geschichte der Peruginer Malerei, Berlin 1912, pp. 178, 211, 213, 382; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, pp. 27 s.