BERTANI (Bertanni), Giovanni Battista
Nacque a Venezia negli ultimi anni del sec. XVI e quivi trascorse l'adolescenza e la giovinezza, dedicandosi dapprima agli studi letterari e filosofici e tentando poi le strade della poesia. Ammiratore e amico del Marino, con il quale entrò ben presto in corrispondenza, ne subì prepotentemente gli influssi, e tutta la sua produzione giovanile è caratterizzata da un rigido ossequio alle regole della poetica marinista.
Di queste prime opere del B. abbiamo scarse notizie, ma la loro fama dové essere abbastanza diffusa negli ambienti letterari del tempo, se l'imperatore Mattia chiamò il poeta, verso il 1617 o 1618, alla corte di Vienna, assegnandogli inoltre il titolo di cavaliere. Il B., tuttavia, fu costretto a rinunciare al viaggio a causa della sua cagionevole salute; e anzi qualche tempo dopo abbandonò Venezia per ritirarsi nella più salubre Arquà. Vi si trattenne per oltre cinque anni e vi scrisse Il Petrarchista, opera che non venne mai stampata ed èandata ora perduta.
Dopo il 1630 il B. passò a Padova, e qui pubblicò nel 1639, in occasione dell'ingresso nella diocesi del nuovo vescovo, mons. Luca Stella, un suo componimento gratulatorio: Il Medoaco, overo la Brenta festosa. In questa città, intanto, aveva già fondato l'Accademia de' Disuniti, alla quale furono affidate per la rappresentazione la maggior parte delle opere teatrali che egli veniva componendo.
Nel teatro il B. tentò tutti i generi, dalla favola pastorale alla tragedia, alla favola eroica, senza tuttavia raggiungere una propria originalità d'impianto drammatico e di stile. Obbediente ai modelli, ripete senza convinzione gli intrecci consueti, in versi nei quali il marinismo è temperato dall'imitazione dei Tasso e del Guarini.
Delle favole pastorali ci sono giunti I tormenti amorosi (Padova 1641) e La ninfa spensierata (ibid. 1642). Una "favola maritima" è invece Il marino araldo, pubblicata a Padova nel 1642 e ivi rappresentata in occasione della partenza dalla città di Giorgio Contarini.
Dove l'imitazione del Tasso si fa più avvertibile è nella tragedia in versi La Gerusalemme assicurata, di cui il B. affidò nel 1642 la messa in scena agli accademici Disuniti e che fu data alle stampe nello stesso anno, senza luogo (ma certamente a Padova). Dalla Gerusalemme liberata il B. non soltanto derivò l'argomento della sua opera e i caratteri dei suoi personaggi, sviluppando in particolare le trame amorose fra Armida e Rinaldo, Erminia e Tancredi, ma trasse interi versi, cosa di cui egli stesso si vanta nell'"avvertenza" premessa alla tragedia.
Nel 1645 uscirono, ancora a Padova, le Epistole amorose historiate,e infine due sue novelle, manierate e prolisse, furono comprese nelle Cento novelle de i Signori Accademici Incogniti (Venezia 1651).
S'ignorano il luogo e la data della morte.
Fonti e Bibl.: Le glorie de gli Incogniti o vero gli huomini illustri dell'Accademia de' Signori Incogniti di Venezia, Venezia 1647, pp. 212-215; F. S. Quadrio, Della storia e della ragione d'ogni poesia, II, Milano 1741, p. 625; III, 2, ibid. 1744, pp. 420, 464; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 1032; G. B. Passano, I novellieri italiani in prosa, I, Torino 1878, p. 8; A. Belloni, Il poema epico e mitologico, Milano s. d., p. 266.