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BISCARRA, Giovanni Battista

di Paolo Venturoli - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 10 (1968)
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BISCARRA, Giovanni Battista

Paolo Venturoli

Nato a Nizza Marittima il 22 febbraio 1790, compì gli studi accademici presso Pietro Benvenuti a Firenze, dove si era trasferito con la famiglia per l'arrivo dei Francesi in Piemonte. Dopo dodici anni di studio presso l'Accademia di Firenze, si licenziò con il quadro Il figliuol prodigo che piange i suoi errori (nel 1992 di proprietà Thaon di Revel di S. André). Si trasferì quindi (1815) a Roma, come pensionato di Vittorio Emanuele I. Studiò all'Accademia di S. Luca e divenne amico dei principali artisti del neoclassicismo romano, come Canova, Thorvaldsen, Tenerani, Camuccini e molti altri. Grande successo nell'ambiente romano ebbe il suo Rimorso di Caino (1817 o 1818, Torino, Galleria Sabauda; oggi nell'anticamera della soprintendenza, a palazzo Carignano). Dopo sette anni di soggiorno a Roma venne chiamato a Torino da Carlo Felice e con sovrano decreto del 17 sett. 1821 fu nominato "primo pittore di S. M., Capo e maestro delle scuole di pittura e di disegno, e Direttore dell'Accademia del nudo" (Biscarra, 1873, p. 19). Nel 1822 iniziò i corsi all'Accademia, dimostrandosi un ottimo maestro, svolgendo un'attenta e continua attività didattica, anche dopo l'istituzione della R. Accademia di belle arti nel 1824 e dopo la riforma albertina dell'Accademia promossa da R. d'Azeglio nel 1833. Nel 1842 partecipò alla fondazione della Società promotrice di belle arti. Morì a Torino il 13 apr. 1851.

Il B. fu attivissimo pittore di quadri storici: dipinse soprattutto opere su episodi relativi ai Savoia, come La vestizione di Umberto II (Torino, Museo Civico, Galleria d'arte moderna),La promulgazione del codice civile albertino del 1837 (Torino, Palazzo reale),La fermezza di re Carlo Felice al tempo della pestilenza di Cagliari (collocazione ignota),Ritratto di Vittorio Emanuele bambino (Vercelli, Museo Civico F. Borgogna). Si dedicò anche alla pittura sacra e dipinse pale d'altare per chiese dei Piemonte (a Torino, Nizza, Fossano, Mondovì, Alba). Si distinse inoltre come pittore di ritratti: eseguì una serie di ritratti storici per la Galleria di palazzo reale, un Ritratto della madre (riprodotto in A. Stella, 1893, p. 23), due Autoritratti, uno agli Uffizi e l'altro nella Galleria civica d'arte moderna di Milano. Si occupò anche di scultura, di architettura e di incisione, e fu uno dei primi ad usare in Piemonte il processo litografico.

Dopo una partenza neoclassica di ascendenza davidiana, esemplata sulle opere di P. Benvenuti e di V. Camuccini, il B. si avvicinò sempre più al gusto purista, soprattutto in opere di soggetto religioso. Ma nella sua fase più matura risentì del nuovo gusto romantico, portato alla narrazione di fatti relativi alla storia nazionale. Nelle ultime opere (vedi in particolare i ritratti e La scuola del nudo all'Albertina del 1840; Torino, Museo Civico, Galleria d'arte moderna) non è esente da alcuni elementi stilistici di impostazione verista. Altre sue opere si trovano nella Accademia Albertina di belle arti a Torino e nella Pinacoteca di Nizza.

Bibl.: G. B. Toselli,Biographie Niçoise, Nice 1860, p. 111; C. F. Biscarra,Relaz. stor. intorno alla R. Acc. Albertina di Belle Arti in Torino, Torino 1873, pp. 18 s.; Società promotrice di belle arti,Catal. della Esposizione cinquantenaria retrospettiva,aprile-luglio 1892, Torino 1892, pp. 8, 9, 50; A. Stella,Pittura e scultura in Piemonte, 1842-1891, Torino-Roma-Milano-Firenze-Napoli 1893, pp. 21-25; L. Volkmann,Iconografia dantesca, Firenze-Venezia 1898, p. 98; N. Gabrielli,Inv. degli ogg. esistenti nella R. Acc. Albertina di Belle Arti in Torino, in Boll. stor. subalpino, XXXV (1933), p. 12; E. Olivero,Brevi cenni sui rapporti tra la R. Acc. di S. Luca in Roma e l'arte in Piemonte, Torino 1936, pp. 11, 25; L. Chiappino,La litografia in Torino durante il regno sardo, Torino 1939, pp. 20, 26, tav. 5; M. Bernardi,Ottocento piemontese. Scritti d'arte, Torino 1946, pp. 32, 37, 39, 53; A. Dragone-J. Dragone Conti,I paesisti piemontesi dell'Ottocento, Milano 1947, p. 4; E. Lavagnino,L'arte moderna dai neoclassici ai contemporanei, Torino 1961, pp. 383 s.; U. Thieme-F. Becker,Künstler-Lexikon, IV, p. 55 (con ult. bibl.); Encicl. Ital., VII, p. 92; L. Servolini,Diz. ill. degli incisori ital. mod. e contemp., Milano 1955, p. 94; A. M. Comanducci,Diz. illustrato dei pittori,disegnatori e incisori ital. mod. e contemporanei, I, Milano 1962, p. 204.

Vedi anche
ancona Dipinto su tavola o rilievo in marmo o legno, di soggetto religioso, collocato sull’altare, generalmente entro un’inquadratura architettonica (pala d’altare); il termine è riferito in particolare a opere del Gotico e del primo Rinascimento. Antonio Canòva Canòva, Antonio. - Scultore (Possagno 1757 - Venezia 1822). Dal nonno, capomastro e scalpellino, imparò i primi elementi del mestiere; per interessamento del senatore Falier, che ne aveva avvertito le doti eccezionali, fu mandato a studiare a Venezia, con G. Bernardi-Torretti, poi con G. Ferrari. Le ... Palazzo degli Uffizi Celebre palazzo di Firenze, la cui costruzione fu iniziata da G. Vasari (1560) per ordine di Cosimo I; in origine, era sede di pubblici uffici. Il palazzo è famoso soprattutto perché ospita, con l'annesso Gabinetto dei disegni e delle stampe, la Galleria degli Uffizi, Palazzo degli, tra le maggiori raccolte ... neoclassicismo Complesso movimento culturale europeo manifestatosi fra la seconda metà del 18° sec. e il primo trentennio del 19° sec., che, oltre a interessare tutti gli aspetti dell’arte, coinvolse il profondo rinnovamento della cultura e della società. Gli studi dell’ultimo trentennio del 20° sec. ne hanno evidenziato ...
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Vocabolario
battista¹
battista1 battista1 (ant. batista) s. m. [dal lat. tardo baptista, gr. βαπτιστής, der. di βαπτίζω «battezzare»] (pl. -i). – 1. Propr., chi battezza, battezzatore; in partic., il sacerdote che ha l’incarico di battezzare in vece del parroco....
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