Incisore, tipografo, editore (Saluzzo 1740 - Parma 1813). Apprese l'arte tipografica nella piccola officina del padre; poi (1758) si recò a Roma come compositore nella stamperia di Propaganda Fide, donde (1768) passò a Parma, invitato dal duca a fondare e a dirigere la Stamperia Reale. A Parma restò sino alla morte, divenendo celebre per l'incisione di nuovi caratteri e per le molte splendide edizioni che pubblicò. Dapprima stampò coi caratteri di P.-S. Fournier, ma nel 1771 diede un primo saggio di caratteri suoi, che a poco a poco perfezionò fino a giungere al famoso Manuale tipografico (post. 1818). Tra le sue edizioni, raffinate anche per qualità di carta, di fregi (molti sono dello stesso B.) e d'inchiostri, sono particolarmente noti gli Epithalamia (1775), l'Anacreonte (1784), l'Oratio dominica (in 155 lingue e con molti caratteri esotici, 1806), l'Iliade (1808), il Fénelon (1812). Come incisore esercitò subito una grande influenza sulla produzione delle fonderie (tuttora nelle "Officine Bodoni" di Verona si stampa con i caratteri tratti dai punzoni e dalle matrici che egli disegnò e incise). Come editore non fu sempre attento alla bontà dei testi, e stampò sontuosamente anche opere di nessun conto. In molte biblioteche si hanno collezioni delle sue edizioni (quasi completa è quella della Biblioteca Palatina di Parma).