BONCIANI, Giovanni Battista
Nacque da antica famiglia fiorentina nel 1457. Nel 1489 aveva il titolo di dottore in decreti, e nel 1492 era chierico: dapprima fu curato nella chiesa di S. Margherita in Firenze, e poi canonico nella chiesa metropolitana della stessa città per rinuncia di Cosimo Pazzi. Nel 1494 Giovanni de' Medici gli ottenne dai Buondelmonti la pieve di S. Alessandro a Giogoli. Fu anche priore e governatore della chiesa fiorentina di S. Ambrogio. Probabilmente precettore e uditore di Leone X, dovette senz'altro essere in contatto con i Medici esiliati, se il primo settembre 1509 Giulio de' Medici, allora priore di Capua e residente a Roma, lo nominava procuratore per prendere possesso di taluni benefici ecclesiastici nel dominio fiorentino. Lo stesso Leone X, appena eletto, lo fece protonotario e gli conferì qualche altro beneficio. Referendario delle due segnature nel 1513, l'anno successivo fu nominato vescovo di Caserta, avendo altresì la dispensa dai contributi e incamerando altri benefici, ed ottenne ancora un canonicato a Compostella, un altro a Senigallia e la dignità di arciprete di Salerno. Prese parte al Concilio laterano; e Leone X gli affidò alcune inchieste in vista di nomine ai benefici, che il B. svolse dal 1518 al 1525, risiedendo in Curia come prelato domestico. Impartì l'istruzione catechistica a Leone l'Africano, l'esploratore e geografo arabo che Leone X battezzò nel 1520.
Il conferimento al B. di un canonicato presso la cattedrale di Münster suscitò le ire dei Tedeschi, che minacciarono di portare la questione dinanzi alla imminente dieta di Worms (1521): di queste rimostranze si fece interprete anche il nunzio in Germania Girolamo Aleandro in due lettere a Roma del 6 febbraio e dell'8 marzo 1521. Nel settembre 1524 Gaetano da Thiene e Giampietro Carafa presentarono al B. il breve che riconosceva il loro Ordine. Il 29 ott. 1527 Clemente VII lo nominò datario, dopo avergli concesso l'11 giugno precedente la parrocchia di Doccia, presso Firenze, dotata di 150 ducati di rendita. Nell'ottobre 1529, a coronamento dei benefici e delle prebende goduti durante la sua vita, ricevette anche una casa. Morì alla fine del 1532 0 agli inizi del 1533 (secondo il Salvini nel genn. 1532).
Fonti e Bibl.: G. Richa, Not. istor. delle chiese fiorentine..., II, Firenze 1755, p. 137; S. Salvini, Catal. cronol. de' canonicidella chiesa metropolitana fiorentina, Firenze 1782, p. 64; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XX, Venezia 1866, p. 251; P. Balan, Mon. Reformationis lutheranae, Ratisbonae 1884, pp. 48, 107 e 157; G. B. Picotti, La giovinezza di Leone X, Milano 1927, ad Indicem; A. Ferraioli, Il ruolo della corte di Leone X, in Arch.della Soc. rom. di storia patria, XLI (1918), pp. 107-110; B. Katterbach, Referendarii utriusquesignaturae, Città del Vaticano 1931, pp. 71, 73, 81, 86; L. von Pastor, Storia dei papi, IV, 2, Roma 1956, p. 563; G. Gulik-C. Eubel, Hierarchia catholica..., III, Monasterii 1923, p. 155; G. Moroni, Diz. di erudiz. stor.eccles.,ad Indices.