BONOCORE (Buoncuore, Boncuore, Boncore, Boncori), Giovanni Battista
Notizie biografiche di questo pittore si ricavano dal Pascoli e dal Pio. Il primo lo dice nato a Campli (Teramo) nel 1643 e allievo a Roma di P. F. Mola; ne celebra l'abilità in opere di soggetto sia religioso sia storico o mitologico e ne ricorda due battaglie dipinte per monsignor Benincasa. Il B. avrebbe viaggiato molto per l'Italia centrale e ricevuto numerose commissioni anche dalla Spagna (dove nulla si trova però di sua mano: cfr. Perez Sanchez) e dall'Inghilterra. Il Pio lo dice nato a Roma nel 1640, allievo in un primo tempo di Pietro da Cortona e, dopo un soggiorno a Venezia, di P. F. Mola; ma la biografia del Pio non è esente da imprecisioni. Lo stesso biografo non aggiunge nulla alle notizie forniteci dal Pascoli, ma, specificando la propensione del B. per i paesaggi e le vedute, rivela che piacquero tanto al card. Rospigliosi che "gli faceva dare l'abitazione nel suo Palazzo"; si può quindi pensare che il B. abbia lasciato sue opere in palazzo Rospigliosi.
Il ritratto del B. disegnato da A. Creccolini, che era accluso alle Vite del Pio, è ora conservato nel Museo Nazionale di Stoccolma (cfr. l'indicazione di A. Clark, The portraits of artists drawn for Nicola Pio, in Master Drawings, V [1967], p. 20 n. 321).
Delle numerose opere elencate dal Pascoli e dalle antiche guide come esistenti in Roma e altrove, restano solo gli affreschi con Umiltà,Orazione,Perfezione,Fortezza nella volta dell'ambulacro di S. Carlo al Corso (pagam. 1679: cfr. Drago-Salerno) e la Visitazione dipinta per S. Maria in Aquiro (già S. Maria degli Orfanelli).
Tra le opere disperse sono le quattro tele con le Vittorie di Annibale e quella con la Morte di Asdrubale che il B. aveva dipinto per l'arcivescovo di Taranto (Tommaso Sario? Francesco Pignatelli?). Ad Ascoli Piceno, nella chiesa di S. Pietro Martire, oltre a una Maddalena, è conservata una Madonna con Bambino,s. Anna e s. Giovannino adorati da S.Giacomo e s. Vincenzo Ferreri, che rivela nella distribuzione delle immagini sullo sfondo d'impeccabili architetture il talento costruttivo raggiunto dal Bonocore.
La grande fama raggiunta valse al B la nomina ad accademico di S. Luca il 10 luglio 1678; nel 1699 fu nominato principe dell'Accademia, ma il 22 maggio dello stesso anno moriva in Roma.
L'arte del B., lontana dai grandi problemi spirituali del suo tempo, si basa su uno stato poetico latente, su una accurata preparazione, su apporti iconografici altrui abilmente assimilati in virtù di una notevole tecnica.
Fonti e Bibl.: Bibl. Apost. Vat., cod. Capponi 257: N. Pio, Le vite di pittori…, Roma 1724, pp. 112 s.; L. Pascoli, Vite de' pittori... moderni, Roma 1736, II, pp. 276-287; F. Titi, Descr. delle pitture... in Roma, Roma 1763, pp. 194, 359, 373; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, Milano 1823, II, p. 175; V. Bindi, Artisti abruzzesi, Napoli 1883, pp. 56-59; N. Palma, Storia di Teramo, V, Teramo 1893, pp. 238-248; A. E. Perez Sanchez, Pintura italiana del siglo XVII en España, Madrid 1965, p. 248; G. Drago-L. Salerno, S. Ambrogio e Carlo al Corso, Roma 1967, p. 107; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 277 (sub voce Boncori).