CAMOZZI (Camosio), Giovanni Battista
Nacque ad Asolo (Treviso) nel 1515, da antica famiglia che vi si era trasferita dal Piemonte agli inizi del Quattrocento. Un suo antenato, Giovanni Francesco Camozzi, fu professore di grammatica ad Asolo.
Nulla si sa dei suoi genitori e dei suoi primi anni. Soltanto in base a una lettera sappiamo che aveva un fratello di nome Giovanni Francesco. Le note biografiche forniteci dal suo contemporaneo Iacopo Augusto Tuano (Jacques-Auguste Thou) contengono praticamente tutto ciò che conosciamo della sua formazione scientifica. Studiò a Bologna, prima medicina poi filosofia. Ignoriamo l'entità delle sue cognizioni in lingue orientali, di cui riferiscono i biografi. Suo maestro fu Ludovico Boccadiferro, che insegnò filosofia a Bologna, dopo la parentesi romana, dall'anno 1527 al 1545. Boccadiferro si dedicava in particolare allo studio di Aristotele, e questo interesse sembra averlo trasmesso anche al suo discepolo Camozzi. Il legame del C. col maestro è manifestato in particolare dalla orazione funebre che egli compose alla morte del Boccadiferro, nel 1545. Il C. continuò a risiedere a Bologna: i Rotuli dei lettori lo indicano come maestro di retorica per l'anno accademico 1549-50. Papa Giulio III (1550-1555) lo nominò professore di filosofia alla scuola spagnola di Bologna. Durante il pontificato di Paolo IV il C. insegnò all'università di Macerata fino a quando venne finalmente chiamato a Roma da papa Pio IV. Secondo i suoi primi biografi egli sarebbe stato incaricato della traduzione dei Padri greci, ma, se si fa eccezione per una versione di Teodoreto, non si trovano tracce di questo lavoro, né è documentabile una qualche attività accademica che pure egli dovette sicuramente svolgere. Morì il 25 marzo 1581, lasciando un figlio, Timoteo, del quale Ph. Labbe menziona un commentano al De piscibus di Teofrasto, forse smarrito.
Il C. ebbe un ruolo di rilievo per le sue edizioni, traduzioni e commentari di scritti greci di scienze naturali, soprattutto di Aristotele e dei suoi interpreti: Aristotelis opera omnia cum Theophrasti historia plantarum graece, Venetiis 1551-53; Comment. in primum metaphysices Theophrasti libri tres... graece, Venetiis 1551; Olympiodori philosophi Alexandrini in Meteora Aristotelis commentarii, Ioannis Grammatici Philiponi scholia in primum Meteororum Aristotelis, graece et latine, Venetiis 1551; Michaelis Pselli commentarii in Aristotelis libros de physica auscultatione, latine, Venetiis 1554; Michaelis Pselli in Physicen Aristotelis commentarii, latine, Venetiis 1554; Alexandri Aphrodisiensis in quattuor libros Aristotelis meteorologicos commentarii, latine, Venetiis 1556.
Un commentario alla Metafisica di Aristotele è conservato in almeno due manoscritti (Par. gr. 1940, ff. 1-61; Par. suppl. gr. 682, ff. 43-81). Ph. Labbe, che curò la pubblicazione del catalogo della biblioteca del medico René Moreau (1587-1656), vi registra altri due manoscritti del C., ora perduti: Scholia graeca inedita in librum XIII metaphysicorum e Commentarii in Alcibiadem maiorem Platonis. Quest'ultimo titolo è quasi certamente identico a quello del commentario ad Alcibiade dedicato al cardinale Filippo Buoncompagni (Vat. Barb. lat. 344).
Nel campo della medicina il C. procurò una nuova edizione ampliata delle opere di Paolo di Egina tradotte da Iohannes Guenther: Pauli Aeginetae medici opera a Ioanne Guintherio... conversa, Venetiis 1553.
Inoltre il C. pubblicò l'orazione funebre in onore di Ludovico Boccadiferro: Oratio in funere Ludovici Buccaferreae clarissimi philosophi Bononiensis, Bononiae 1545. Nel 1552procurò un'edizione (con traduzione latina) dei Caratteri di Teofrasto, stampata nel IV tomo della già citata edizione di Aristotele. Il De antiquitate litterarum, dedicato al cardinale Filippo Vastavillani, fu pubblicato a Roma nel 1575. Ci sono pervenuti manoscritti: Theodoreti episcopi Cyri interpretatio in Hieremiam prophetam (Vat. lat. 5305), dedicato a papa Pio IV, e una Oratio de pulchritudine del 1580, redatta in greco (Iesi, Bibl. com., cod. K IX7, ff. 757-760v). Una lettera del C. al cardinal Sirleto è in Vat. lat. 6411, f. 51. Ph. Labbe menziona, nel catalogo della biblioteca di René Moreau, una altra opera patristica: Theodoretus Compilator seu multifarius libellus interprete Ioanne B. Camotio.
Fonti e Bibl.: Irotuli dei lettori legisti e artisti dello studio bolognese..., a cura di U. Dallari, II, Bologna 1899, p. 120; Ph. Labbe, Nova bibl. mss. librorum, Paris 1653, pp. 213, 218, 233; I. A. Thuanus, Historiarum sui temporis tomus quartus, London 1733, ad annum 1581; P. Trieste de' Pellegrini, Saggio di memorie degli uomini illustri di Asolo, Venezia 1780, pp. 32-36; F. A. Eckstein, Nomenclator philologorum, Lipsiae 1871, p. 78; F. E. Cranz, Catal. translat. et commentariorum…, I, Washington 1960, p. 100; M. E. Cosenza, Biogr. and Bibliograph. Dict. of the Italian Humanists, I, Boston 1962, pp. 804-805.