COLOMBO (Colomba, Columba), Giovanni Battista (Johann Baptist)
Capostipite di una famiglia di pittori, decoratori e stuccatori operosa principalmente nell'Europa settentrionale (fu padre. dei pittore Luca Antonio e di Angelo Domenico, padre a sua volta di Giovanni Battista Innocenzo), nacque nel Canton Ticino (forse ad Arogno) nel 1638 o1648 (ma cfr. L. Brentani, Antichi maestri d'arte... delle terre ticinesi... VI, Lugano 1957, p. 52 che non ha trovato il riferimento nel libro dei battezzati). Fu pittore, stuccatore e architetto. Non si sa nulla della sua formazione. Nel 1664 era a Praga dove decorò con stucchi la fronte anteriore della S. Casa di Loreto. L'8 maggio dell'anno successivo venne commissionata all'artista la decorazione pittorica della cappella offerta dalla città di Plzeň nel santuario di Svatá Hora (Sacro Monte) presso Příbram a sud di Praga (gli stucchi erano di G. Bartolomeo Cometa). Sempre nello stesso santuario il C. decorò con stalattiti la cappella della Maddalena. Nel dicembre 1666 fu costretto a fuggire da Příbram perché aveva ferito mortalmente, in un litigio, D. Ferati. È possibile che il C. abbia partecipato alla decorazione a stucco della chiesa dei domenicani a Vienna (1666-1674), dove si riscontrano affinità con quella di Waldhausen (cfr. Kosel, p. 17).
Intorno al 1670 il C. era in patria (si firma "di 32 anni") dove affrescò la cappella dei Re Magi nella chiesa di S. Stefano ad Arogno (è sua anche la pala); nello stesso periodo fu a Graz, dove i suoi affreschi (firmati) con la Morte e la gloria di s. Benedetto nel soffitto della cappella privata dello Joanneum costituiscono, con i bellissimi stucchi di G. R. Bertoletti, un insieme decorativo omogeneo e sono la premessa per ulteriori attribuzioni di affreschi in Stiria. In particolare gli si possono riferire parte degli affreschi del santuario di Mariazell, come hanno confermato i pagamenti al C. del 1669-1675.
Secondo Brucher, la differenza stilistica tra le opere eseguite dal C. e quelle eseguite da G. Hausen, originario di Bamberga, nel santuario, è stata esaminata troppo sommariamente. Si ha, tuttavia, la certezza che il C. dipinse intorno al 1670l'Assunzione della Vergine nella crociera. Inoltre, gli si possono attribuire in base allo stile anche gli affreschi nella sesta cappella della navata laterale sud (Morte di s. Benedetto)e nella prima cappella della navata nord, e parte di quelli della zona occidentale della chiesa.
Il confronto degli affreschi della cappella dello Joanneum con quelli di Mariazeli induce a supporre che il C., prima di altri frescanti di questo periodo, abbia eseguito a secco (1682 circa) le pitture del soffitto nella cappella del castello di Seggau presso Leibnitz. Probabilmente è opera del C. anche la pala dell'altar maggiore (datato 1668) della parrocchiale di Proleb in Stiria.
Nel 1670 il C. decorò di stucchi una serie di ambienti della foresteria dell'abbazia di Kremsmünster (Austria superiore), dove adottò pesanti cartocci e fogliami, e nel 1676, insieme con G. B. Barberino, eseguì la decorazione in stucco della chiesa dei gesuiti di Linz.
Il 23maggio 1677 fu concluso il contratto con il C. "pittore e stuccatore" per la decorazione della cappella delle Grazie nel santuario di Maria Taferl nell'Austria inferiore.
Il nome del C. è stato fatto anche in riferimento agli stucchi della abbazia (oggi parrocchia) di Ardagger (Austria inferiore), del 1678; ma la scarsa qualità dell'esecuzione di quest'opera provinciale, quasi grossolana, non dà sostegno a questa ipotesi. Nel 1680 il C. si impegnava, ancora una volta insieme con G. B. Barberini a decorare di stucchi la chiesa dell'abbazia di Kremsmünster, e svolse il suo lavoro sotto la direzione di Carlo Antonio Carloni.
La parte più importante, in particolare quella figurativa, di questi ricchi stucchi, funzionalmente connessi all'architettura, che furono terminati nel 1683, èda attribuire al Barberini; ma questa splendida opera è, nel suo complesso, il risultato della collaborazione dell'architetto, del Barberini, del C. e di un gran numero di altri stuccatori, per lo più italiani, di cui non èfacile distinguere l'apporto.
Secondo il contratto del 2genn. 1681 il C., come imprenditore, e il Barberini, come capo lavorante, ottennero 12.000fiorini per l'altare maggiore della chiesa dei gesuiti di Linz. Dal 1681 al 1684 il C. lavorò per l'abbazia di St. Florian.
Qui nel 1683 progettò l'altare maggiore, eseguito (sino al 1690)in marmo rosso di Salisburgo. Gli stucchi del padiglione nel giardino (costruito da C. A. Carloni nel 1681), eseguiti da stuccatori italiani, sono quasi identici a quelli di Kremsmünster e perciò sono stati certamente disegnati dal Colombo. La critica moderna attribuisce ad artisti diversi dal C. gran parte dei dipinti a olio e a fresco di St. Florian, che secondo il Thieme-Becker erano le opere migliori del C.; e sono invece da attribuirgli molto verosimilmente gli stucchi della chiesa del convento di Waldhausen. La costruzione della chiesa, iniziata intorno al 1650ad opera di Cristoforo Colomba e Carlo Canevale, fu terminata nel ventennio successivo, ma la consacrazione si ebbe nel 1693. Ilsistema decorativo, estremamente rigido, sottolinea gli elementi architettonici e incornicia riccamente le pitture del soffitto.
Nel 1690 il C. si trasferì a Varsavia, dove lavorò per Giovanni III Sobieski. Gli venne riferito il progetto per la chiesa di S. Giovanni nel quartiere di Stare Miasto, conservato nelle collezioni del Castello Sforzesco di Milano e firmato "G.B. delineavit", e si suppone che abbia partecipato alla costruzione della cappella funebre reale nella chiesa dei cappuccini.
Il C. morì, forse a Varsavia, intorno al 1700.
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