FIAMMINGHINI (o Fiammenghini), Giovanni Battista
I fratelli Giovanni Mauro, Giovanni Battista e Marco Della Rovere, detti i Fiamminghini, operavano nella prima metà del Seicento in Milano, dove si era stabilito il loro padre Riccardo, fiammingo. Fra gli scrittori d'arte c'è confusione sui nomi e l'anzianità dei fratelli. Mauro (1570-1640) frequentò dapprima, secondo l'Orlandi la scuola di Camillo, poi di Giulio Cesare Procaccini. La stessa maniera seguirono i suoi fratelli, che dipinsero molto, specialmente in Milano e nei dintorni, in chiese e in case private, quadri sacri, battaglie, prospettive e paesi tanto da far dire all'Orlandi che le loro opere si trovavano in ogni angolo. Fra le principali vanno annoverate, in Milano, nella chiesa di Sant'Angelo, alcune tele e affreschi.
Grandi affreschi eseguirono anche i fratelli F., nel 1615. nella chiesa dell'Abbadia di Chiaravalle con scene enormi, piene di figure. Altre pitture dei F. si conservano nella cappella degli Atellani in S. Maria delle Grazie, nella chiesa di Sant'Aquilino a Cassano d'Adda. Lo stile dei F. è derivato dai modi di Giulio Cesare Procaccini, senza la grazia di questi; anzi è farraginoso, manierato e spesso scorretto.
Bibl.: A. Orlandi, Abecededario pittorico ecc., Bologna 1704, p. 224; L. Lanzi St. pitt. dell'Italia, Venezia 1838, IX, p. 92; G. Mongeri, L'arte in Milano, Milano 1872; E. Verga, U. Nebbia, E. Marzorati, Milano nella storia ecc., Milano 1906; A. Pica, L'ultima dimora degli Atellani, Milano 1931, p. 15 segg.