GALENO, Giovanni Battista
Nacque a Udine tra il 1550 e il 1555 da Vincenzo. Si ignora ove abbia compiuto la sua formazione musicale; sappiamo, comunque, che abbandonò sin dalla prima giovinezza la città natale per svolgere la maggior parte della sua attività al servizio degli Asburgo.
Iniziò, probabilmente a Graz, nella cappella di corte di Carlo, duca di Stiria, dove, nel 1572, riceveva un compenso mensile di sei fiorini in qualità di contraltista. Su raccomandazione del duca, dal 16 marzo 1573, il G. servì nella cattedrale di Aquileia, come cappellano: divenne diacono e il 2 febbr. 1575 fu ordinato prete. Nel 1583, per ragioni di salute, rientrò a Graz, dove fu riammesso nella cappella ducale, e dove rimase fino alla morte del duca Carlo, nel 1590. Dopo lo scioglimento della cappella è documentato un suo soggiorno a Monaco, dal 1591 al 1594, come cappellano e contralto presso la corte bavarese, per 216 gülden al mese. Nel 1594 era primo cappellano del fratello dell'imperatore Rodolfo II, l'arciduca Ernesto - appena nominato governatore dei Paesi Bassi - cui è dedicato il Primo libro dei madrigali a cinque voci; dopo la morte di questo, nel 1595, il G. si recò a Praga come cappellano di corte e contralto presso la cappella dell'imperatore, al quale dedicò, il 1° ag. 1595, il Libro dei madrigali a sette voci, pubblicato a Venezia nel 1598. Il G. occupò questo incarico fino alla morte dell'imperatore (gennaio 1612), con una sola interruzione, dall'ottobre 1597 al maggio 1598, periodo che lo vide maestro di cappella della cattedrale di Udine.
Secondo l'Eitner, invece, il G. fu, dal 1590 al 1594, cappellano tenore nella cappella della corte di Monaco e nel 1598 si sottoscriveva come residente a Venezia.
Non ci sono documenti che attestino la successiva attività del G.; il suo nome, infatti, non compare tra i musici della cappella reale dell'imperatore Mattia, successore di Rodolfo, nella lista datata 16 dic. 1619. Tuttavia, un accenno del 1626 - rintracciabile negli archivi della cattedrale di Praga, relativo sempre al suo servizio sotto Rodolfo II -, da cui risulta che l'ufficio di pagamento imperiale gli doveva una retribuzione arretrata, lascia presumere che il G., a quella data, fosse ancora in vita.
Il G. fu uno dei più rappresentativi compositori di madrigali pastorali italiani, nei quali è possibile rintracciare l'influenza della canzonetta; sono madrigali armoniosi nella forma, e lo stile appare semplice, privo della ricerca di innovazioni e di sperimentazioni armoniche e cromatiche. L'elemento drammatico manca, oppure è introdotto nel recitativo, i motivi musicali si integrano bene con le parole, e i pezzi a sette voci includono talvolta passaggi per gruppi opposti di voci: ricordano in questo gli ultimi madrigali a sette parti del fiammingo Philippus de Monte, conosciuto dal G. nella cappella imperiale di Rodolfo II, che possono quindi avere esercitato un influsso su di lui. La polifonia è agile ed espressiva, la vivacità è ottenuta da contrasti di movimento "a note nere". Ogni singola voce raggiunge, nel madrigale a sette, un'elevazione reale alla fine della prima frase, 5ª e 6ª misura, senza ricorrere all'insieme di tutte le voci per realizzare l'effetto corale.
Il G. non compose solo madrigali; della sua opera in gran parte perduta, ci sono anche pervenute una Litania alla Vergine a sei parti e l'ode Musa precor facilis per 6 voci, che rappresenta il suo contributo al volume collettivo Odae suavissimae in gratiam et honorem J. Chimarrhaei a diversis musicis, partim V, partim VI vocibus (Graz 1610 circa).
Opere: Graz, Universitätsbibliothek, Mss., 97, spalte 1264: Marienlitanei zu 4 und 6 Stimmen; Madrigali a 5 voci, libro primo, Venezia, A. Gardano, 1587; Il Primo libro dei madrigali a 5 voci, Antwerpen, P. Phalèse & J. Bellère, 1594; Il Primo libro dei madrigali a sette voci, Venezia, R. Amadino, 1598.
Fonti e Bibl.: G. Vale, La Cappella musicale del duomo di Udine, in Note d'archivio per la storia musicale, VII (1930), pp. 46 s.; G. Pietzsch, Zur Musikkapelle Kaiser Rudolph II, in Zeitschrift für Musikwissenschaft, XVI (1934), p. 172; A. Einstein, Ital. Musik und ital. Musiker am Kaiserhof und an den erzherzog. Hofen in Innsbruck und Graz, in Svensk Tidskrift for Musik, XXI (1934), p. 25; H. Federhofer, Matthia Ferrabosco, in Musica disciplina, VII (1953), pp. 206, 229; Niederländische und italienische Musiker der Grazer Hofkapelle Karles II. 1564-1590, in Denkmäler der Tonkunst in Oesterreich, Wien 1955, pp. IX s., XXXI-XXXIV, 77, 83; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 383; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, III, p. 126; The New Grove Dict. of music and musicians, VII, p. 95; Enc. della musica (Rizzoli-Ricordi), II, p. 266; III, p. 73; Neues Historisch-Biographisches Lexikon der Tonkünstler, II, p. 239; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, IV, coll. 1264 s.; A. Reissmann, Musikalisches Conversations-Lexikon, IV, p. 110; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 97.