Giansenista (Esine, Brescia, 1723 - Cividate Camuno 1807); arciprete di Cividate Camuno, fu giansenista del gruppo pavese di P. Tamburini. Negando all'istituzione del papa e dei vescovi una esclusiva origine divina, illustrò la potestà dei parroci quali diretti discendenti dei settantadue discepoli (De antiqua paroeciarum origine, 1782), e per la riforma della Chiesa, da liberarsi da ogni impaccio temporale, compose una Apologia di Arnaldo da Brescia (1790), in cui accettava le tesi regaliste e poi la stessa Rivoluzione francese, in quanto eversiva del potere temporale.