MEDUNA, Giovanni Battista
Architetto, nato a Venezia nel 1800, morto ivi nel 1880. Fu, col fratello Tomaso, il ricostruttore del teatro La Fenice, eretto da G. A. Selva e distrutto dall'incendio del 1836. Riordinò la Ca' d'Oro, quando il palazzo venne acquistato per la ballerina M. Taglioni dal principe Trubeckoj. Architetto della basilica di S. Marco, ne diresse i restauri che ne modificarono i fianchi verso il Campo S. Basso e la Piazzetta, particolarmente nel colore e nelle asimmetrie caratteristiche del monumento. Riassettò la chiesa di S. Silvestro a Venezia, dopo la rinnovazione compiuta dall'architetto Lorenzo Santi nel 1838; compì numerosi lavori architettonici originali di vario genere. Lungo il Piave e nelle vicinanze disegnò una serie di chiese: a Fossalta, S. Donà, S. Lucia, S. Michele al Quarto, tutte, in seguito, in diversa misura danneggiate o distrutte dalle azioni della guerra mondiale.
Eresse il teatro di Spalato e con l'aiuto del fratello Tomaso, il teatro di Ravenna di classiche proporzioni.
Il fratello Tomaso, nato a Venezia nel 1798, morto ivi nel 1880, fu architetto e valente ingegnere idraulico, custode delle antiche tradizioni venete del Magistrato delle acque. Diede il disegno per il ponte ferroviario che nel 1841 congiunse Venezia alla terraferma, poi modificato dall'ingegnere Luigi Duodo. Oltre i lavori eseguiti in collaborazione con il fratello G. Battista, restaurò la chiesa di S. Niccolò di Treviso, diresse i lavori di ampliamento nel Palazzo reale di Venezia e nella nuova Dogana della Salute.
Bibl.: F. Antonelli, Venezia e le sue lagune, II, ii, 1847, pp. 338, 397, 416; T. e G. Meduna, Il teatro "La Fenice" di Venezia ricostruito dai fratelli Tomaso e G. B. M., Venezia 1849; N. Mocenigo, Della letteratura veneziana nel sec. XIX, Venezia 1916, p. 292; id., Il teatro "La Fenice", note storiche ed artistiche, Venezia 1926; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930.