MELZI, Giovanni Battista (Gian Battista o Battista)
– Nacque a San Bartolomeo, allora municipio autonomo, in seguito aggregato al Comune di Brescia, il 7 giugno 1844, da una famiglia di discreto livello socioculturale.
Alla fine del 1859 si recò a Parigi per perfezionare il francese. Quello che doveva essere un soggiorno di studi si trasformò ben presto in un trasferimento definitivo. Nella capitale francese, infatti, il giovane M., di intelligenza pronta e vivace, di piglio pratico e incline alle relazioni e ai contatti sociali, non tardò a trovarsi a suo agio, inserendosi in particolare in alcuni ambienti nei quali in seguito si sarebbero svolte le sue attività professionali.
In primo luogo, l’ambasciata italiana (fino al 1861 sarda), nella quale, grazie alla confidenza di cui godette presso Costantino Nigra (ambasciatore a Parigi dal 1860 al 1876 e al quale il M. era stato segnalato dal bresciano G. Zanardelli), costituiva un punto di riferimento importante per quanti (come il penalista Enrico Ferri: cfr. Franchi, p. 88; Ferri, p. 248) si recavano dall’Italia nella capitale francese per motivi di studio. In secondo luogo, il circuito, in piena espansione nella Parigi tra Secondo Impero e Terza Repubblica, delle scuole di lingue straniere, in cui il M., passato ben presto dalla condizione di allievo a quella di docente, divenne una delle figure di spicco nella sua qualità di direttore di uno degli istituti più avviati e accreditati, l’École de langues modernes. Infine, la vivace industria editoriale parigina, nella quale il M. seppe muoversi accortamente collaborando con tutti gli editori di punta (da L. Hachette ai fratelli Garnier) e, in particolare, con P. Larousse, che, appena reduce dalla rielaborazione in senso enciclopedico del suo Nouveau Dictionnaire de la langue française (2ª ed., 1862) stava preparando i materiali e l’équipe per la pubblicazione della sua impresa lessicografico-enciclopedica più ambiziosa, il Grand Dictionnaire universel du XIXe siècle (I-XV, 1866-76). A quest’ultima iniziativa, in cui nel nuovo organismo del dizionario enciclopedico venivano a confluire i generi tradizionali del vocabolario e dell’enciclopedia, partecipò come collaboratore esterno anche il M., fornendo consulenze per voci linguistiche ed enciclopediche relative all’Italia.
La prima pubblicazione curata dal M., peraltro, non ebbe per oggetto né la lingua moderna né la lessicografia, ma fu una traduzione dantesca, L’Enfer. Chant premier, apparsa nel 1875 (ristt. 1892 e 1907) nella Nouvelle collection de classiques français, latins, grecs et étrangers dell’editore parigino Hachette, della quale apriva la sezione Auteurs italiens (destinata, tuttavia, a essere costituita solo da quest’opera).
Del testo dantesco il M., secondo l’impostazione della collana, forniva, oltre a un sobrio apparato di note esplicative (pp. 17-19), una traduzione letterale francese raffrontata parola per parola con il testo italiano e una versione correcte a piè di pagina. Nel 1876, inserendosi nel genere dei manuali di corrispondenza usuale assai diffuso in Italia, ma scarsamente presente nell’editoria francese in lingua italiana, pubblicò con i fratelli Garnier Il vero segretario italiano, o Guida a scrivere ogni sorta di lettere, prontuario (anche grammaticale e linguistico) non originale, ma agile ed efficace e per questo accolto con un discreto favore (ristampato già l’anno successivo con il titolo Il Nuovissimo segretario italiano, rimase in catalogo almeno fino al 1908).
Più articolato e originale (anche perché destinato a un pubblico di recente definizione e in piena espansione) risultò il progetto editoriale realizzato dal M. nel 1878 con la pubblicazione congiunta di quattro guide alla corrispondenza usuale e commerciale nelle quattro principali lingue europee di cultura (francese, inglese, tedesco e spagnolo). Alla versione originale in italiano (Manuale pratico di corrispondenza francese contenente lettere familiari e commerciali arricchite di numerose note italiane e d’un vocabolario commerciale francese-italiano ed italiano-francese; Manuale pratico di corrispondenza inglese…; Manuale pratico di corrispondenza tedesca…; Manuale pratico di corrispondenza spagnuola…), uscita contemporaneamente in Francia (presso l’editore P. Ollendorff di Parigi) e in Italia (presso i Fratelli Bocca, a Torino), il M. fece seguire immediatamente la traduzione, da lui stesso eseguita o sovrintesa, di ognuno dei manuali nelle quattro lingue. Di tali versioni, inoltre, curò la distribuzione nei Paesi delle rispettive aree linguistiche attraverso accordi separati con editori locali (oltre ai citati Ollendorff e Bocca, con la casa editrice Dulau a Londra, con H.A. Pierer ad Altenburg-Sassonia e con A. Verdaguer a Barcellona), ai quali cedette la licenza temporanea di stampa e distribuzione ma non i diritti d’autore. All’operazione, interamente ideata e condotta dal M., che agiva ormai nella veste di manager di se stesso, arrise un prevedibile successo: infatti, si individuava e raggiungeva tempestivamente un nuovo segmento di mercato in vivace espansione, quello della borghesia ormai multilingue e sempre più spesso impegnata in rapporti e viaggi internazionali nell’Europa dell’ultimo quarto di secolo.
Nel frattempo, il M. aveva ideato e venne realizzando praticamente da solo un’iniziativa editoriale destinata a un ancor più vasto pubblico di studenti e persone di media cultura: un’opera di consultazione completa e attendibile che, in un solo volume compatto e maneggevole, alle funzionalità e agli strumenti (ortografici, grammaticali e linguistico-stilistici) di un vocabolario della lingua d’uso unisse anche i dati di un agile repertorio enciclopedico. Dopo un triennio di preparazione, durante il quale, peraltro, curò anche una nuova edizione, bilingue, della New Guide to modern conversation in English and Italian. Nuova guida di conversazione moderna… di C. Witcomb e G. Zirardini (Parigi 1880), alla fine del 1880 pubblicò presso i fratelli Garnier, probabilmente a sue spese, il Nuovo Vocabolario universale della lingua italiana: storico, geografico, scientifico, biografico, mitologico…, opera cui arrise un immediato successo (solo in Francia ebbe sei edizioni tra il 1880 e il 1882) e cui sarebbe stato da allora in poi principalmente associato il suo nome.
Sin dal titolo risulta evidente la volontà di rifarsi al modello del moderno dizionario-enciclopedia incarnato dal Grand Dictionnaire universel di Larousse, di cui però il M. evita il gigantismo, puntando su quei caratteri di compattezza, facilità di consultazione e maneggevolezza da lui ritenuti essenziali nel mondo contemporaneo. A tali criteri solo un quarto di secolo dopo si sarebbe convertita la stessa casa editrice Larousse lanciando sul mercato il Petit Larousse illustré (1905), del quale il Nuovo Vocabolario del M. costituisce pertanto il precedente necessario. Tale propensione verso l’uso moderno impronta di sé anche l’impostazione strettamente lessicografica del Nuovo Vocabolario, caratterizzata da un radicale rifiuto, tanto nella scelta del lemmario quanto nelle definizioni, non solo di arcaismi e termini rari, ma anche di gran parte dei vocaboli e stilemi della tradizione letteraria, con un’apertura verso l’uso contemporaneo non letterario che ne fanno un unicum nella lessicografia italiana di fine Ottocento.
Dal 1881 il M. fece ritorno in Italia, spinto forse in eguale misura dalla volontà di amministrare i proventi ottenuti in Francia e di vigilare sui propri interessi di autore nel suo paese d’origine: stabilita a Milano la sede dei suoi impegni editoriali, si divideva tra le sue due tenute della Bovisa (Milano) e Cusano sul Seveso.
Per limitare il più possibile i danni derivati dalle stampe non autorizzate del Nuovo Vocabolario in Italia (nel 1884 si era già alla sesta edizione «riveduta dall’autore»), in un primo momento il M. cercò di agire da distributore dell’opera, cedendo, dietro regolare contratto, ad alcuni editori italiani diverse partite di copie dell’edizione originale stampata in Francia che lui deteneva e alle quali i diversi editori apponevano solo un nuovo frontespizio. Visto però che nel frattempo aumentava la circolazione di copie contraffatte (cioè di compilazioni lessicografiche di tutt’altra fattura che sul frontespizio recavano illecitamente il nome del M., diventato quindi una sorta di nome-marca), dovette adire le vie legali. A seguito di un complesso iter processuale nel quale fu sostenuto dal penalista E. Ferri, nel 1889 riuscì a far prevalere la tesi dell’usurpazione del nome e quindi a vedere riconosciuti i danni morali e materiali subiti dalle numerose contraffazioni.
Risolto l’aspetto legale, nel 1890 cedette i diritti dell’opera all’editore milanese Vallardi: da questo momento il Nuovo Vocabolario, il cui successo editoriale continuò per tutto il secolo successivo (nel 1910 si toccarono le 320.000 copie vendute e l’opera fu ristampata fino al 1994), subì un’innumerevole serie di trasformazioni e adattamenti (che non sempre videro consenziente l’autore). Tra questi, la prima edizione illustrata, in due tomi (il primo, contenente la «Parte linguistica», con il titolo Il Vocabolario per tutti, 1891; l’altro, con la «Parte scientifica», intitolato Il Melzi scientifico, 1893), in seguito riuniti in un volume unico (Il Nuovissimo Melzi, 1896).
L’attività del M. successivamente al suo ritorno in Italia, peraltro, non si esaurì nelle cure dedicate al suo dizionario enciclopedico, cui affiancò una serie di altre compilazioni lessicografico-enciclopediche, alcune delle quali di un certo valore e di discreta diffusione. Tra queste va ricordata almeno la serie di dizionari bilingui pubblicati presso la casa editrice Treves di Milano: il Nuovo Dizionario francese italiano e italiano francese, commerciale, scientifico, tecnico, militare, marinaresco (I-II, 1886-87); il Nuovo Dizionario inglese-italiano e italiano-inglese commerciale, scientifico, tecnico, militare, marinaresco (1896), il primo pubblicato in Italia a non essere più basato sul lemmario del dizionario di inglese di G. Baretti (1760; cfr. Marello, p. 164), nonché il Nuovo Dizionario spagnuolo-italiano e italiano-spagnuolo, commerciale, scientifico, tecnico, militare, marinaresco (I-II, 1894-97).
Impegnato fino ai suoi ultimi giorni nelle sue attività editoriali e nell’amministrazione delle sue tenute, il M. morì nella sua residenza della Bovisa a Milano il 17 sett. 1911.
Fonti e Bibl.: Necr., in L’Illustrazione italiana, 1° ott. 1911, p. 352; Almanacco italiano, 1912, p. 681; 1913, p. 660; Indice biografico italiano, a cura di T. Nappo, VII, München 2007, p. 2744. Le vicende giudiziarie legate al Nuovo Vocabolario sono esposte nell’arringa di E. Ferri In difesa della proprietà intellettuale, inserita in Id., Difese penali, Torino 1899, pp. 247-272; per i rapporti tra Ferri e il M., v. B. Franchi, E. Ferri: il noto, il mal noto e l’ignorato, Milano 1908, p. 88. Una rapida presentazione della personalità e dell’opera del M. è in G. Nascimbeni, Ma chi si ricorda del professor M.?, in Corriere della sera, 22 apr. 1994; v. anche E. Sgarbi, Passepartout, in Il Riformista, 3 nov. 2006. Sull’attività lessicografica del M.: G. Prezzolini, Saper leggere, Milano 1965, p. 276; K. Whittaker, Dictionaries, London 1966, p. 58; A.J. Walford, A guide to foreign language grammars and dictionaries, London 1967, pp. 62 s.; R.L. Collison, Dictionaries of English and foreign languages, New York-London 1971, p. 44; C. Marello, Dizionari bilingui, Bologna 1989, pp. 164, 245; F.J. Hausmann, Wörterbücher. Ein internationales Handbuch zur Lexikographie, I, Berlin-New York 1989, pp. 720, 724, 995; H. van Hoof, Petite histoire des dictionnaires, Louvain 1994, p. 33. Sul rapporto tra illustrazioni e procedure lessicografiche nel dizionario enciclopedico del M., v. W. Hupka, Wort und Bild. Die Illustrationen in Wörterbüchern und Enzyklopädien, Tübingen 1989, pp. 138 s., 215, 255, 309.
D. Proietti