RINUCCINI, Giovanni Battista
RINUCCINI, Giovanni Battista. – Nacque il 15 settembre 1592 a Roma, primo figlio maschio di Cammillo e di Virginia Bandini, patrizi fiorentini (Ricordi storici..., 1840, pp. 153 s.).
Fu lo zio, il cardinale Ottavio Bandini, a instradarlo nella carriera prelatizia, facendolo anzitutto studiare a Roma presso i gesuiti. Dal 1610 al 1614 completò gli studi di diritto a Bologna, a Perugia e infine a Pisa, dove divenne dottore in utroque il 20 dicembre 1614 (Benedetto Castelli a Galileo Galilei, 19 dicembre 1614, in Le opere di Galileo Galilei, a cura di A. Favaro, XII, 1902, pp. 119 s.); frutto della sua formazione giuridica sono le Selectae ex universa iurisprudentia quaestiones ad disputandum (Perusiae 1614). A Roma entrò a far parte della corte del cardinale Bandini e poi dell’entourage di monsignor Matteo Buratti, auditore di Rota. Più tardi divenne familiare e cameriere d’onore di Gregorio XV, che lo designò segretario della congregazione dei Riti (Archivio segreto Vaticano, Acta Vicecancellarii, 17, c. 57), restando anche referendario presso i tribunali della Segnatura di giustizia e di grazia, per poi divenire, sotto Urbano VIII, giudice civile al tribunale del cardinal vicario (ibid., Processus Episcoporum S. Congregationis Consistorialis, 21, c. 165).
Ordinato sacerdote nel 1624, nel settembre del 1625 divenne arcivescovo di Fermo (ibid., Acta Vicecancellarii, 17, cc. 57-59), succedendo a Bandini e ad altri suoi due nipoti (Ughelli, 1647, p. 803). Tra il 1626 e il 1627 compì la prima visita pastorale e, durante il suo ministero, convocò due sinodi, nel 1628 e nel 1650, anno a cui risale l’ultima visita compiuta. In campo economico tentò di imporre un controllo rigoroso sui bilanci dei beni ecclesiastici e dei luoghi pii e, alla sua morte, lasciò un monte pecuniario a vantaggio degli indigenti (Fermo, Archivio storico arcivescovile, III-C-8, Monte pecuniario Rinuccini).
Resistendo alle ripetute pressioni dei Barberini e dei Medici, che lo avrebbero voluto, nel 1631, alla cattedra fiorentina, Rinuccini volle rimanere a Fermo (Alquante lettere..., 1875, pp. 11-18) e la sua esperienza pastorale gli ispirò due scritti: l’Istruttione prattica per la Cura Episcopale, che lasciò manoscritta (edita in Tassi, 1990 e 1991), e Della dignita et offitio dei vescovi discorsi quaranta (I-II, Roma 1651). Se la prima è un vademecum pratico per presuli, l’altra è di taglio teorico e rientra nel filone della manualistica sul pastore ideale: in un’epoca di burocratizzazione delle funzioni dei presuli, Rinuccini vi costruì un modello di vescovo-governatore (Rosa, 1994), educatore della società e garante del suo ordine interno, armonizzando la cura delle anime con la disciplina dei corpi.
Quanto all’attività culturale, Rinuccini fu membro dell’Accademia della Crusca e della Fiorentina, mentre a Roma fu nella cerchia di Urbano VIII (Gotor, 2011, p. 382); nel gennaio del 1616 fu proposto (ma mai ascritto) all’Accademia dei Lincei da Galilei (Gabrieli, 1989, I, p. 302), di cui fu allievo (Racconto istorico di Vincenzo Viviani, in Le opere di Galileo Galilei, cit., XIX, 1907, p. 628 n.) e corrispondente; fu poi amico di Giovanni Ciampoli, letterato, filosofo e linceo, anch’egli fiorentino trapiantato nelle Marche (Ciampoli, 1666, pp. 257-277; Favino, 2015, p. 133).
Testimoniano la sua poliedrica attività di scrittore alcuni manoscritti sopravvissuti e conservati presso l’Archivio storico comunale di Milano, Biblioteca Trivulziana: le Varie considerazioni sulla Storia Ecclesiastica (cod. 1954), il Compendio di Geografia (cod. 1958), le Quaestiones in octo libros Aristotelis de phisica (cod. 1963), il Libellus de recta argumentandi ratione ad quaestiones logicas intelligendas (cod. 1964), la Selva di varii pensieri disposti per materia ed estratti dalla Bibbia e dai SS. Padri per tesserne sermoni e prediche (cod. 1979).
Un vero successo editoriale fu il romanzo Il cappuccino scozzese (Fermo - Macerata - Bologna 1644), ristampato a più riprese e tradotto in spagnolo (Madrid 1647) e francese (Parigi 1650), quindi soggetto a una serie di riscritture dal 1735 al 1863. Il grande successo di pubblico è da ascrivere alla schematicità formale e ideologica di questo scritto al confine tra agiografia e narrativa, che nel romanzare la biografia di George Leslie (o Lesley), un calvinista di Aberdeen che divenne cattolico e cappuccino, costruisce un racconto edificante che illustra la vittoria della verità cristiana sull’errore calvinista (Capucci, 1979, 2011; Muscariello, 1979).
Nel marzo del 1645 Rinuccini fu inviato da Innocenzo X in Irlanda come nunzio apostolico straordinario presso la Confederazione cattolica irlandese, formata dalle etnie gaelica (Old Irish) e anglonormanna (Old English). Assistito dal vicario Dionisio Massari, avrebbe dovuto conformare quel cattolicesimo insulare al Tridentino, oltre che dare man forte ai cattolici nella guerra che conducevano dal 1641 contro Carlo I.
I cattolici chiedevano la libertà di culto, la sollevazione dalla legislazione penale, il riconoscimento di una giurisdizione libera per i vescovi e garanzie sui diritti dei proprietari terrieri, surclassati dall’etnia New English, protestante e regalista. Carlo I era disposto a cedere solo sull’ultimo punto, motivo per cui i Confederati si spaccarono in due partiti: un fronte laico pacifista (in maggioranza Old English) e uno clericale oltranzista (perlopiù gaelico).
Rinuccini, che in estate aveva fatto tappa a Parigi, tentando senza successo di riallacciare le relazioni diplomatiche tra il pontefice e Giulio Mazzarino, uscito sconfitto dal conclave del 1644, sostenne le ragioni del clero, dando un corso bellicoso alla politica della Confederazione, almeno fino a quando fu sostenuto economicamente dal papato, e in meno di un anno portò la missione su un binario morto. Il progressivo crollo dei sogni universalistici di Innocenzo X, l’ingerenza della Francia (che non voleva far traballare la poltrona di Carlo I, ai ferri corti con il Parlamento), l’incapacità del nunzio di scendere a patti con gli Old English, che erano disposti a tenere distinti credo religioso e fedeltà politica, e l’avventatezza di certe sue scelte ecclesiastiche e militari furono tra le ragioni del fallimento della missione di Rinuccini, che assistette impotente alla vittoria del fronte pacifista (Rinuccini a Giovanni Giacomo Panciroli, S. Vasto, Francia, 14 marzo 1649, in Nunziatura in Irlanda..., 1844, p. 360) e lasciò l’isola nel gennaio del 1649.
Tornato in Italia, rifiutò la proposta di divenire segretario della congregazione di Propaganda Fide e, nell’estate del 1650, tornò a Fermo, laddove, colpito da due ictus nel giro di tre anni, morì il 13 dicembre 1653.
Fonti e Bibl.: Città del Vaticano, Archivio segreto Vaticano, Acta Vicecancellarii, 17, cc. 57-59; Processus Episcoporum S. Congregationis Consistorialis, 21, cc. 164v, 165r-v, 171; Secretarius Brevium Apostolicorum, 657; Archivio della congregazione per le Cause dei santi, Decreta liturgica, 1622-1626, cc. 187r-191r; Archivio storico della Congregazione de Propaganda Fide, Miscellanee varie, IX: Relazione de viaggi di D. M., decano di Fermo e poi segretario di Propaganda Fide per servizio della religione cattolica nell’anno 1645, 1646 e 1647, c. 363; Fermo, Archivio storico arcivescovile, II-X-5 (Decreti della precedente Visita); II-X-6 (Visita di R. 1630); II-X-7 (Minute di Visite di R. 1630-1650); II-X-8 (Memoriali, inventari e notizie in occasione delle Visite fatte da R.); II-X-10 (Visita R. 1626-27); III-B-3, cc. 126 ss. (sinodo del 1628), III-B-4 (sinodo del 1650), III-B-21 (raccolta di decreti arcivescovili), III-C-8 (Monte pecuniario R.); Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, 456, f. 19, cc. 1-4, Lettera di [Alamanno Neroni] sul viaggio in Irlanda del nunzio apostolico G. B. R.
Decreta Synodi Diocesis Firmanae, Firmi 1628; F. Ughelli, Italia Sacra, II, Romae 1647, pp. 803 s.; Decreta Synodi Secundae Diocesis Firmanae, Firmi 1650; G. Ciampoli, Rime scelte, Roma 1666 (alle pp. 257-277 è riportato il poemetto La pazienza, dedicato a Rinuccini); N.A. Caferi, Synthema vetustatis, Romae 1667, p. 37; A. Chacón, Vitae, et res gestae pontificum Romanorum et S. R. E. cardinalium, IV, Romae 1677, pp. 658 s.; J. Rilli, Notizie letterarie, ed istoriche intorno agli uomini illustri dell’Accademia fiorentina. Parte prima, Firenze 1700, pp. 325-327; G. Negri, Istoria degli scrittori fiorentini, Ferrara 1722, pp. 250 s.; M. Catalani, De ecclesia firmana, Firmi 1783, pp. 286-289; Ricordi storici di Filippo di Cino Rinuccini, a cura di G. Aiazzi, Firenze 1840, passim; Nunziatura in Irlanda di Monsignor G. B. R. Arcivescovo di Fermo negli anni 1645 a 1649, a cura di G. Aiazzi, Firenze 1844; Alquante lettere di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor G. B. R. Arcivescovo e Principe di Fermo ed altre a lui indirizzate, a cura di F. Raffaelli, Fermo 1875; Le opere di Galileo Galilei, a cura di A. Favaro, XII-XIV, XIX, Firenze 1902-1904, 1907, passim; R. O’Ferrall - R. O’Connell, Commentarius Rinuccinianus, de Sedis apostolicae legatione ad Foederatos Hiberniae catholicos per annos 1645-1649, I-VI, a cura di S. Kavanagh, Dublini 1932-1949, passim; J. Bossy, The counter-reformation and the people of catholic Ireland, 1596-1641, in Historical studies VIII. Papers read before the Irish Conference of Historians... 1969, a cura di T.D. Williams, Dublin 1971, pp. 155-169; M. Capucci, Caratteri e fortune di un Cappuccino scozzese, in Studi secenteschi, 1979, n. 20, pp. 43-88; M. Muscariello, La società del romanzo. Il romanzo spirituale barocco, Palermo 1979, passim; G. Gabrieli, Contributi alla storia dell’Accademia dei Lincei, I-II, Roma 1989, pp. 302, 451, 534, 1368, 1415; E. Tassi, Norme per l’attività pastorale del Vescovo proposte da mons. G. B. R. arcivescovo di Fermo (1625-1653). I parte, in Quaderni dell’Archivio storico arcivescovile di Fermo, V (1990), pp. 5-28; Id., Norme […]. II parte, ibid., VI (1991), pp. 7-26; T. Ó hAnnracháin, Vatican diplomacy and the mission of R. to Ireland, in Archivium Hibernicum, XLVII (1993), pp. 78-88; M. Rosa, L’immagine del vescovo nel Seicento, in Ricerche di storia sociale e religiosa, 1994, n. 23, pp. 49-59; T. Ó hAnnracháin, Catholic reformation in Ireland. The mission of R., 1645-1649, Oxford 2002 (con un’approfondita rassegna di fonti sulla nunziatura apostolica in Irlanda); Id., Disrupted and disruptive: continental influence on the Confederate Catholics of Ireland, in The Stuart Kingdoms in the Seventeenth Century. Awkward Neighbours, a cura di I.A. Macinnes - J. Ohlmeyer, Dublin 2002, pp. 135-150; Id., R., G. B. (1592-1653), in Oxford Dictionary of national biography, Oxford 2004, pp. 994-998; E. Bellini, «Il papato dei virtuosi». I Lincei e i Barberini, in I primi Lincei e il Sant’Uffizio: questioni di scienza e di fede... 2003, Roma 2005, pp. 47-97; T. Ó hAnnracháin, Irish diplomatic missions to Rome during the 1640s, Irish Communities in Early-Modern Europe, a cura di T. O’Connor - M.A. Lyons, Dublin 2006, pp. 395-408; I documenti vaticani del processo di Galileo Galilei (1611-1741), a cura di S. Pagano, Città del Vaticano 2009, pp. LXVI, XC; M. Capucci, Verità, eresia, conversione nel Cappuccino scozzese di G. B. R., in Storie inglesi. L’Inghilterra vista dall’Italia tra storia e romanzo (XVII sec.), a cura di C. Carminati - S. Villani, Pisa 2011, pp. 83-95; M. Gotor, Le api del papa, in Atlante della letteratura italiana, a cura di S. Luzzatto - G. Pedullà, II, Dalla Controriforma alla Restaurazione, a cura di E. Irace, Torino 2011, pp. 380-386; G. Pizzorusso, La congregazione pontificia de Propaganda Fide nel XVII secolo: missioni, geopolitica, colonialismo, in Papato e politica internazionale nella prima età moderna, a cura di M.A. Visceglia, Roma 2013, pp. 149-172; T. Ó hAnnracháin, Disappointing friends: France and the Confederate Catholics of Ireland, 1642-48, in Erea, 2014, 11, 2, http://erea.revues.org/3728 (7 ottobre 2016); F. Favino, La filosofia naturale di Giovanni Ciampoli, Firenze 2015, p. 133.