TRUCHI (o Trucchi), Giovanni Battista
Ministro di Carlo Emanuele II di Savoia, nato a Marene, presso Savigliano, il 29 agosto 1617, morto nel 1698.
Procuratore patrimoniale nel marzo 1654, consigliere e mastro uditore della Camera dei conti nel 1662, primo presidente delle fabbriche e capo di quel consiglio nel 1663, il Tr. finì col riunire in sé nel 1672 il doppio ufficio di primo presidente e di capo del Consiglio di finanza e col diventare il ministro più influente del duca Carlo Emanuele II e della reggenza di Madama Reale Giovanna Battista di Nemours. Fedele servitore dei Savoia, fu da loro colmato d'onori e di prebende: tra l'altro nel 1673 fu creato barone e nel 1683 conte. Un ambasciatore veneto, Caterino Balegno, chiamava il Tr. "Colbert del Piemonte", ma l'appellativo è sembrato eccessivo agli storici piemontesi dal Ricotti al Prato, poiché il vero Colbert e Richelieu insieme del Piemonte, come ben crede il Prato, fu Vittorio Amedeo II. Nondimeno l'opera del Tr. fu di notevole importanza. Colmò il disavanzo lasciato da Madama Reale e indusse il duca, come scriveva il Balegno, "a toccare il polso a molti, che smoderatamente si erano impinguati". La prima idea d'un catasto in Piemonte fu sua. Suo fu il disegno di richiamare al demanio i feudi indebitamente alienati, disegno che fu poi realizzato da Vittorio Amedeo II. Odiato perciò dalla nobiltà, promosse lo sviluppo del medio ceto, da cui era uscito. Trasformò la Venaria in un borgo industriale e commerciale, ma, sebbene combattesse le manie progettistiche del duca, ebbe anche lui aspirazioni marittime e commerciali sproporzionate ai mezzi, alle forze, alle attitudini del Piemonte.
Bibl.: E. Ricotti, Storia della monarchia piemontese, VI, Firenze 1869, pp. 329-330; G. Claretta, Storia del regno e dei tempi di Carlo Emanuele II duca di Savoia, II, Genova 1877, pp. 467-83; G. Prato, Le ambizioni commerciali e marittime di un ministro piemontese del sec. XVII, in Miscellanea di studi storici in onore di G. Sforza, Torino 1923, pp. 11-42.