BEKKOS, Giovanni
Patriarca di Costantinopoli dal 26 maggio 1275 al 26 dicembre 1282. È ignoto il suo anno di nascita. Prima ostile, poi favorevole all'unione fra le chiese d'Oriente e d'Occidente vagheggiata da Michele VIII Paleologo, nel 1275 fu eletto patriarca di Costantinopoli in sostituzione di Giuseppe, deposto perché contrario all'unione proclamata nel secondo concilio ecumenico di Lione (1274). Il partito antiunionista accentuò la propria opposizione a B., il quale in seguito alle alterne vicende della questione (v. greca, chiesa) fu, alla morte di Michele (11 dicembre 1282), esiliato dal di lui figlio Andronico II, contrario all'unione. B., dal suo esilio di Brussa, continuò la lotta in favore del cattolicismo e morì alla fine del marzo 1297.
Le opere di Bekkos che ci sono pervenute si aggirano tutte intorno alla questione dell'unione delle chiese e alla polemica sulla processione eterna dello Spirito Santo. Il loro valore teologico è grande. Pubblicate quasi tutte per la prima volta da Leone Allacci (Graecia orthodoxa, I-II, Roma 1652-1659; Pietro Arcudio aveva già dato alla luce a Cracovia nel 1603 le cosiddette Inscriptiones), sono state ristampate con qualche aggiunta nel vol. 141 della Patrologia Graeca del Migne. Una nuova edizione di alcune opere del Bekkos è stata intrapresa, ma non ultimata, da Ugo Lämmer, Scriptorum Graeciae orthodoxae bibliotheca selecta, I, Friburgo in B. 1866, pp. 187-652.
Bibl.: C. J. Hefele e H. Leclercq, Histoire des Conciles, I, Parigi 1914, pp. 153-182, 209-218; R. Souarn, in Échos d'Orient, III (1900), pp. 229-237, 351-360; K. Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Literatur, 2ª ed., Monaco 1897, pp. 96-98. Per la data della morte, vedi V. Laurent, in Échos d'Orient, XXV (1926), pp. 316-319.