BILIVERT, Giovanni (anche: Bilivelt; e, con dizione italianizzata, Biliverti, Bilivelti: anche, erroneamente, Birivelti, Birivelli, Balivelti, Bilivolti, ecc.)
Pittore, nacque nel 1576, più probabilmente non a Maastricht ma a Firenze, dove il padre, fiammingo, sin dal 1572 s'era stabilito quale valente orafo del granduca. Morì a Firenze nel luglio del 1644. Fu indubbiamente il più illustre fra gli allievi di Ludovico Cardi detto il Cigoli. A questo, anzi, per alcuni riguardi si dimostrò superiore. Egregio disegnatore, delicato e pur caldo coloritore, di agile ed elegante fantasia, efficace interprete dei sentimenti umani, il B. ammirò e studiò con particolar cura i Veneziani del '500, primo il Veronese; e gli piacque introdurre nelle sue tele sfarzi di vesti, di gioielli, di addobbi. Per questo riguardo, soprattutto, egli in Toscana fu un caposcuola; e fra i suoi numerosi alunni o imitatori ricordiamo artisti notevoli quali Bartolomeo Salvestrini, Orazio Fidani, Agostino Melissi, Francesco Montelatici detto Cecco-Bravo, G. M. Morandi, Francesco Fucini e Carlo Dolci. Il B. fu riconosciuto degno di ultimare taluni quadri lasciati incompiuti dal Cigoli, per es., l'Entrata di Gesù in Gerusalemme della cappella Serristori, in Santa Croce di Firenze. Fra le opere principali del B. ricordiamo: l'Angelo ricusa i doni di Tobiolo (1612) e Apollo e Marsia, oggi nella Galleria Pitti a Firenze; il Miracolo di Tobia, oggi nella collezione del dott. Saverio Kambo: la Castità di Giuseppe agli Uffizî, festosa tela eseguita nel 1624 per commissione del cardinal Carlo e di Lorenzo de' Medici e della quale, fra le molte ripetizioni eseguite dal maestro o dagli allievi, indichiamo quella, assai pregevole, della Galleria Barberini in Roma; Sesto Tarquinio e Lucrezia nella Galleria di San Luca in Roma; Sant'Apollonia nel Museo civico di Pisa; il Martirio di San Calisto in S. Calisto presso S. M. in Trastevere in Roma, opera giovanile sul fare del Cigoli, ecc.
Bibl.: G. Baglione, La vita dei pittori etc., Roma 1649 (v. Vita di Lodovico Cardis); F. Baldinucci, Notizie dei professori etc., XIV, Firenze 1772, p. 34 seg.; Lanzi, Storia pitt. dell'Italia, I, Firenze 1822, p. 183 segg.; Geisenheimer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV; C. Ricci, Il Cagnacci e la Lucrezia romana, in Ann. dell'Accad. di San Luca, III (1913-14), pp. 109-131.