BONDI, Giovanni (Ioannes de Aquilegia)
Della n0bile famiglia dei Pitacoli, nacque a Venzone nel Friuli probabilmente verso la fine del sec. XIV.
Fu uno dei molti dittatori o maestri dell'ars dictaminis, i quali, in studio, insegnavano ai giovani il modo di acquistare facilità e prontezza nello scrivere latino e nel comporre epistole e altri documenti cancellereschi. Insegnò specialmente nella città di Ascoli, dove, a richiesta d'un certo Magister Angelus, compose un'ars dictandi, dedicata agli amici carissimi: notari, giudici e scolari di detta città. Scrisse parecchi opuscoli in servizio della scuola: Practica sive ars dictandi in radice, breve esposizione delle regole generali sull'arte epistolare; Practica sive usus dictaminis, in cui vengono esposti, in tante tavole, i titoli che bisognava dare ai diversi personaggi, secondo il grado e la condizione, nella salutatio delle lettere; Flores regularum, trattazione piuttosto ampia sulle varie parti delle epistole, secondo la teoria dei maestri medievali.
Questi opuscoli sono, per lo più, compendî di opere di altri dittatori: nell'ars dictandi scritta in Ascoli, il B. afferma d'aver seguito le orme di un celebre dittatore suo conterraneo, Lorenzo di Aquileia, del quale, probabilmente, fu discepolo. Pure il B. godette d'una certa fama e le sue opere ebbero grande diffusione anche di là dalle Alpi, come attestano i manoscritti che ancora si trovano nelle biblioteche francesi.
Bibl.: G. G. Liruti, Notizie della vita ed opere scritte da' letterati del Friuli, I, Venezia 1760, pp. 335-37; L. Rockinger, Briefsteller und Formelbücher des 11. bis 14. Jahrh., Monaco 1863, pp. 951-56; H. Bresslau, Handbuch der Urkundenlehre für Deutschland und Italien, Lipsia 1915, p. 261.