BORTOLUCCI, Giovanni
Nacque il 16 marzo 1881, a Modena, da Gustavo e da Clotilde Bianchi e fu nipote dell'omonimo Giovanni Bortolucci, uomo politico e fecondo autore di scritti storici, biografici e giuridici.
Dallo zio, oltre al nome, il B. ereditava, attraverso l'ambiente culturale della famiglia, il gusto agli studi classici, ben presto indirizzati al settore storico-giuridico. Iscrittosi alla facoltà di giurisprudenza, si laureava con lode, nel 1902, con una dissertazione su "Il delitto e la pena nei Dialoghi di Platone", assai apprezzata per l'acutezza dell'indagine. In questo studio egli tentava di appurare la correlazione di fondo esistente tra le dottrine moderne del diritto penale e le teorizzazioni del filosofo greco, accomunate dall'intento di prevenire il delitto e di ridurne le cause attraverso opportune e razionali riforme, capaci di incidere sull'educazione, sull'ambiente e sulle condizioni economiche, considerate come cause determinanti nella formazione del carattere individuale.
Il B. riprendeva il tema in un altro lavoro in latino, pubblicato a Padova nel 1905, De iure gentium criminali apud Graecos, in cui si faceva convinto assertore della controversa teoria sull'esistenza in Grecia di uno ius gentium. Favorito dalla profonda conoscenza delle lingue classiche, padroneggiate con sottigliezza interpretativa, ripose però il suo maggior interesse negli studi romanistici, entrando a far parte della scuola nata dal rinnovamento dello Scialoja, dove il nuovo metodo critico sottoponeva i testi della compilazione giustinianea ad approfondito esame analitico, tramite i più appropriati strumenti ermeneutici e filologici, per rintracciarvi il primitivo diritto della Roma repubblicana e imperiale liberandolo dalle sovrastrutture operate nel basso impero e dai compilatori giustinianei.
Le numerose analisi critiche condotte dal B. sui vari istituti giuridici, specie nel campo delle obbligazioni, tendono in particolare a dimostrare che già in epoca classica, tramite le influenze del diritto provinciale, erano venuti formandosi nuovi istituti che, assunti direttamente nel diritto romano più tardo o elaborati dal filtro di una giurisprudenza e di una dottrina premuta dalla prassi, specie nelle province orientali sarebbero poi entrati a far parte del complesso di norme codificate nella compilazione giustinianea.Libero docente in istituzioni di diritto romano a Padova nel 1906, il B. approfondì frattanto le sue competenze in papirologia giuridica, affermatasi in quegli anni come scienza ausiliaria degli studi romanistici e della quale egli può considerarsi tra i primi autorevoli cultori, subito convinto delle enormi possibilità offerte da questa disciplina, basata su documenti che sono la diretta interpretazione delle trasformazioni cui era andata progressivamente incontro la normativa romana, attraverso la recezione nel diritto ufficiale di elementi giuridici delle province orientali.
Il B. condusse la sua indagine esegetica prevalentemente sui documenti papirologici dell'Egitto, la ricca provincia legata a Roma da attivissime relazioni commerciali e già permeata da quel diritto ellenistico che avrebbe esercitato la maggiore influenza sul diritto romano del II e III secolo e ancor più su quello del basso impero. Tra l'altro, dedicò la sua attenzione al delicato settore delle garanzie delle obbligazioni, confermando con le proprie ricerche come nell'Egitto greco-romano il diritto romano avesse attenuato il rigore formale di molti suoi istituti sotto l'influsso dei diritti di origine greca, caratterizzati da una maggiore elasticità di formule contrattuali e procedurali. Sull'argomento, e su altri attinenti le questioni più dibattute tra i romanisti, gli studi di papirologia gli permettono di pubblicare, oltre a numerose recensioni: Oxy. Pap. I. 40 (Modena 1903); Il matrimonio nell'Egitto greco-romano (Pisa 1904); La fideiussione nell'Egitto greco-romano (Roma 1906).Sempre nel campo dello studio storico critico delle fonti romane diede alle stampe in questo periodo l'edizione delle Varianti del codice vallicelliano f. 47..., contenente Novelle di Giustiniano (Roma 1908);gli Studi romanistici (Padova 1906, I, La manomissione parziale dello schiavo comune;II: Il testamento di Acusilao)e gli Studi critici e giuridici sul Digesto (Roma 1909).
Particolarmente laboriosa fu la compilazione dell'Index graecorum verborum quae in Institutionibus et Digestis occurrunt (Roma 1906), con il quale il B. portò il suo contributo ai lessicografi romanisti, che, al fine di meglio individuare le interpolazioni e ricostituire le fonti giuridiche classiche nella loro forma genuina, accantonate le indagini sul lessico giuridico latino considerato nel suo complesso, preferivano soffermarsi sulle singole fonti o gruppi di fonti, svolgendone in separati glossari l'analisi lessicale. Inserendosi nel novero di indici e glossari elaborati quali strumenti di lavoro dalle scuole romanistiche italiane e tedesche, l'Index del B., che nella prima intenzione dell'autore avrebbe dovuto fungere da appendice ad un lessico generale delle Novelle, riunisce in ordine alfabetico, in unico indice, i vocaboli greci contenuti nelle Istituzioni e nel Digesto, esclusi i pezzi dei classici citati dai giureconsulti, e colloca in un indice separato i nomi propri.
Dal 1910 al 1911 il B. fu ordinario di istituzioni di diritto romano all'università di Perugia, passando quindi alla cattedra di diritto romano, dal 1911 al 1919, nella università di Macerata, di cui fu anche rettore nell'anno accademico 1918-19. Nel biennio successivo coprì la cattedra di storia del diritto romano a Parma e dal 1921 al 1927 fu ordinario della stessa materia nell'ateneo di Modena. Nel 1927 gli fu assegnata la cattedra di diritto romano nella università di Bologna.
Compilate numerose voci nel Dizionario pratico di diritto privato dello Scialoja e del Nuovo Digesto, il B. negli anni della maturità pubblicò altri studi: Actio utilis (Modena 1914); Actio quae instituit obligationem (Macerata 1915); il Mandato di credito (Roma 1920); Rivendita romana (Modena 1924); Tabula picta (Modena 1928); oltre a svariati lavori minori: ricerche di carattere erudito e commemorazioni, indagini sul diritto comune e approfondimenti di diritto moderno, note redatte per congressi giuridici.
Membro delle Accademie delle scienze di Modena e Bologna, il B. moriva in questa città il 23 ott. 1940, mentre stava portando avanti il volume Le garanzie delle obbligazioni per il grande trattato di diritto romano dell'Albertario.
Bibl.: E. Nardi, G. B., in Arch. giuridico, s. 5, V (1941), pp. 105 s.; P. Fiorelli, Vocabolari giuridici fatti e da fare, in Riv. ital. per le scienze giuridiche, s. 3, I (1947), p. 316; Nuovo Digesto Italiano,ad vocem.