BOSCHETTI, Giovanni Boschetto (Boschetto da Viterbo)
Nato a Viterbo probabilmente attorno al 1570, fu sacerdote e musicista. Nel 1613 si trovava a Roma, dove nel novembre faceva stampare da G. B. Robletti il suo Primo libro de' madrigali a cinque voci,con doi madrigali spirituali in fine.Il 14 febbr. 1616 furono rappresentati a Viterbo, in casa del conte A. Maidalchini, quattro intermezzi da lui composti, intitolati Strali d'amore,favola recitata in musica per intermedij,con l'occasione d'una comedia fatta in Viterbo..., pubblicati nel 1618 a Venezia da G. Vincenti ... Con alcuni madrigali,dialoghi e villanelle a una,due,& tre voci... Opera quarta, sempre del Boschetti. Sei giorni prima di questa rappresentazione (8 febbr. 1616) aveva dedicato al cardinale T. Muti, vescovo di Viterbo, le sue Sacrae cantiones binis,ternis et quaternis vocibus concinendae. Liber primus. Cum basso ad organum. Opus secundum (Venezia 1616, G. Vincenti), che forse gli valsero nel 1619 il posto di maestro del coro nel Seminario romano. Nel 1620 divenne anche maestro di cappella alla chiesa di S. Spirito in Saxia a Roma, carica che mantenne fino al 17 marzo 1622, quando fu chiamato a Loreto per succedere ad A. Cifra come maestro di cappella della S. Casa.
Poco dopo la sua assunzione, il B. morì a Loreto il 22 maggio 1622.
Ricordato da P. Agostini nella dedica del suo Libro quarto delle messe in spartitura (Roma 1627) come "eccellente compositore", il B. fu musicista seguace del nuovo stile monodico fiorentino, del "recitar cantando", evidente soprattutto nei già citati Strali d'amore. Nei quattro intermezzi è illustrata la leggenda mitologica di Venere e di Marte, sorpresi da Vulcano e da lui chiusi in una rete d'oro; l'Ambros ne riporta brevi esempi d'incisi melodici, di recitativi e di cori in falso bordone considerevoli, ma simili, nella forma e nella condotta, alle precedenti realizzazioni di G. Caccini e di I. Peri a Firenze. Assai interessante è, invece, per l'Ambros lo "scenario" che accompagna gli Strali d'amore, con la descrizione delle scenografie e dei costumi bellissimi: offre una chiara visione sulla messa in scena della rappresentazione, in cui i personaggi degli dei greci o delle figure allegoriche cantano e danzano nello stile dell'epoca (i passi di danza sono, infatti, nello stile di Cesare Negri, detto il Trombone). Alcuni pezzi più significativi, a due canti, come Ricciutella pargoletta (quattro stanze), Lascivette pastorelle (tre stanze) e Quando il ciel mi fe soggetto (quattro stanze), figurano nella raccolta di F. Costantini, L'aurata Cintia armonica. Arie,madrigali,dialogi,e villanelle di diversi... autori, à 1. à 2. à 3. & à 4 [voci]. Opera ottava,Libro secondo, Orvieto 1622.
Altre sue composizioni profane sono inserite nella silloge del Robletti Giardino musicale di varii... autori,dove si contengono arie,& villanelle à una,e due voci,per cantare con il cimbalo,& altri stromenti simili,con l'alphabeto per la chitara spagnola,in quelle più à proposito, Roma 1621, e un madrigale a cinque voci è incluso anche nella celebre Guida armonica (Roma s.d.) di G. O. Pitoni. Meritano di essere ricordate, inoltre, due composizioni giovanili del B. rimaste manoscritte, Ahi! chi tien lo mio core e Come lungi da voi dolce, che fanno parte di un Libro di villanelle a tre voci, con o senza accompagnamento di liuto, del XVI secolo, appartenuto a "Monaldo Brancaleoni" e agli "amici suoi" e conservato alla Biblioteca Estense di Modena (α. K. 6. 31). Buon compositore di musica sacra - tanto che il Tebaldini lamenta che la morte gli avesse impedito "di compiere opera attiva a vantaggio della cappella di Loreto" -, il B. pubblicò ancora nel 1620 a Roma presso L. A. Soldi il Liber tertius delle Sacrae cantiones binis,ternis,quaternis,quinis,octonisq.; vocibus concinendae... Cum basso ad organum. Opus quintum, dedicandolo al precettore di S. Spirito, E. Torniolo, vescovo di Città di Castello; del secondo libro di queste Sacrae cantiones non v'è traccia. Un mottetto a tre voci, Sancta et immaculata, venne inserito nella famosa raccolta del Robletti Lilia campi binis,ternis,quaternisq.; vocibus concinnata (Romae 1621).
Bibl.: A. W. Ambros, Gesch. der Musik, IV, Leipzig 1878, pp. 301-308; G. Tebaldini, L'Arch. musicale della cappella lauretana. Catalogo storico-critico, Loreto 1921, pp. 80, 101 s.; R. Casimiri, "Disciplina musicae" e "mastri di capella" nel Seminario romano..., in Note d'arch. per la storia musicale, XV (1938), 2, pp. 49 s.; A. Allegra, La cappella musicale di S. Spirito in Saxia di Roma,ibid., XVII (1940), 1-2, p. 31; C. Schmidl, Diz.universale dei Musicisti, I, p. 227; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, II, p. 143; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, pp. 300 s.