BRUNELLI, Giovanni
Nato il 23 giugno 1795 a Roma da Giovenale e da Margherita Derossi, fu ordinato sacerdote il 21 dic. 1817. Laureatosi in filosofia, teologia, diritto civile e diritto canonico, si dedicò all'insegnamento. In un primo momento ottenne l'incarico di "accademico di morale" nel Collegio Romano; successivamente fu nominato professore di istituzioni canoniche nel seminario romano. Le sue attività non si esaurivano, però, nel solo insegnamento: funse, infatti, per vari anni da segretario prima del card. B. Cristaldi, poi del card. L. Ercolani - ambedue già tesorieri generali-, cosicché ebbe presto occasione di conoscere da vicino anche il funzionamento della Curia romana.
Quale conclavista dei due cardinali, prese parte successivamente ai conclavi del 1823 e del 1829. Nel corso di essi preparò due diari, che costituiscono fonti preziose sia per ricostruire il retroscena di quegli avvenimenti sia per conoscere la personalità del loro autore. Descrivendo giorno per giorno lo svolgimento dei conclavi, narrando le varie e spesso mutevoli prese di posizione dei cardinali, le consultazioni che avevano preceduto l'elezione rispettivamente di Leone XII e di Pio VIII, il B. si mostra acuto e giudizioso osservatore, interessato vivamente a indagare le mosse e i disegni dei singoli cardinali. Nel secondo conclave, anzi, partecipò anch'egli attivamente alle trattative segrete.
Nel 1832 entrò al servizio della Curia romana, con la nomina a sostituto della Congregazione dell'Immunità ecclesiastica. In quest'ufficio egli rimase soltanto per un biennio circa. Il 5 giugno del 1833 venne nominato consultore della Congregazione degli Affari ecclesiastici straordinari, e da allora, per un decennio circa, partecipò sempre più attivamente al disbrigo degli affari ecclesiastico-politici della S. Sede. Quando, durante il pontificato di Gregorio XVI, aumentarono notevolmente il lavoro e l'autorità della Congregazione, il segretario L. Frezza propose la nomina del B. a sottosegretario, sottolineando che nella persona da scegliere per la nuova carica "oltre la saviezza, probità e zelo pel servigio della Santa Sede e della Chiesa, dovrebbe risplendere molta dottrina ed esperienza nelle materie canoniche e teologiche, il di cui ufficio dovrebbe essere di soprintendere immediatamente al buon andamento della segreteria...". Il B. ottenne la carica il 24 marzo 1834, divenendo, quasi contemporaneamente, anche professore di diritto canonico all'università di Roma. Dopo un quinquennio, abbandonò, però, definitivamente l'insegnamento. Il lavoro nella Congregazione assorbì infatti tutto il suo tempo, anche perché il 24 nov. 1837 ne divenne segretario. Dal 1840 fu chiamato pure a far parte della Congregazione per l'Esame dei vescovi, prima come esaminatore in diritto canonico (1840-1841), poi come segretario (1841-1847). Il 24 genn. 1843 fu nominato segretario della Congregazione di Propaganda Fide. Con tale ufficio - ricoperto fino all'apr. 1847 - si collegano anche le sue nomine a consultore della Congregazione dell'Inquisizione (1843-1853), a segretario della Congregazione sopra la Correzione dei libri della Chiesa orientale (1843-1847) e a prefetto degli studi nel Collegio Urbano (1843-1847).
Il 23 maggio 1845 fu nominato arcivescovo titolare di Tessalonica, in vista di essere inviato in missione diplomatica in Spagna. La missione - desiderata da Gregorio XVI per la ripresa delle relazioni diplomatiche, interrotte nel 1835 - non si realizzò però, e così il B. continuò a esercitare le funzioni di segretario di Propaganda ancora per un biennio circa. Nel 1847, superate le difficoltà preliminari, si decise a ritentare la ripresa dei rapporti diplomatici con la Spagna, e Pio IX, accettando la scelta del predecessore, nominò il 13 apr. 1847 il B. delegato apostolico in Spagna. Egli vi giunse il 24 maggio e, dopo che la sua missione fu coronata da successo con il ristabilimento delle relazioni diplomatiche (14 maggio 1848), vi rimase come nunzio, presentando le credenziali al governo spagnolo il 22 luglio 1848. Svolse anche una parte di primo piano nelle trattative che portarono il 16 marzo 1851 alla conclusione del concordato con la Spagna.
Nel maggio di quell'anno la segreteria di Stato voleva affidare al B. un altro incarico diplomatico, ritenuto di grande importanza. Si trattava di una missione in Inghilterra e in Irlanda, in forma privata, per rendersi conto "del vero stato delle cose che interessano la religione in quelle contrade". Il B. si mostrò contrario al piano, per motivi sia oggettivi sia personali. Le sue lettere scritte in proposito lo mostrano diplomatico accorto ed esperto, che conosce bene le esigenze del proprio tempo, ma anche uomo di malferma salute e addolorato per la mancata promozione alla porpora.
Declinata così l'offerta, il B. rimase ancora a Madrid fino al settembre del 1853, sia per desiderio della corte e governo spagnoli, sia per le esigenze delle trattative sull'esecuzione del concordato.
Creato cardinale prete (riservato in pectore, il 15 marzo 1852, pubblicato il 7 marzo 1853), il B., ritornato a Roma, riprese a lavorare nella Curia dal settembre 1853. Fu nominato membro di varie congregazioni - dei Vescovi e regolari, Concilio, Indice, Esame dei vescovi, Propaganda Fide, Inquisizione, Affari ecclesiastici straordinari, per gli Affari della Cina - e il 23 giugno 1854 prefetto della Congregazione degli studi. Fu richiesta la sua collaborazione anche in alcune trattative diplomatiche (per es. in quelle con Baden e Assia) e prese parte attiva alle ultime fasi dei lavori preliminari per la definizione del dogma dell'Immacolata Concezione. Presiedette, tra l'altro, come delegato del papa le adunanze dei vescovi recatisi a Roma per la promulgazione del dogma, precisando loro, il 20 nov. 1854, "che il S. P., riservando totalmente a sé di decidere sulla definizione, sul modo di essa e sulla opportunità", lasciava ad essi solo la facoltà "di poter interloquire sulla forma esterna della bolla".
Il 18 sett. 1856, pur continuando a rimanere membro delle congregazioni, fu nominato vescovo di Osimo e Cingoli. Resse la diocesi per circa un quinquennio; morì a Osimo il 21 febbr. 1861.
Fonti e Bibl.: Archivio Segreto Vaticano, Processus Datariae 207, ff. 622-631; Segr. Brev. 5064, n. 3; 5113, n. 265; Archivio della Nunziatura di Madrid 305; Segreteria di Stato, rubricelle 1832, 1853-1856, sub voce; V. Sardi, La solenne definizione del dogma dell'Immacolato Concepimento di Maria Santissima, II, Roma 1905, pp. 90, 168, 198, 258, 299; N. Spano, L'università di Roma, Roma 1935, pp. 108, 336; R. Colapietra, Il diario B. del conclave del 1823, in Archivio storico ital., CXX (1962), pp. 76-146; Id., Il diario B. de conclave del 1829, in Critica storica, I (1962), pp. 517-541 e636-661; L. Pásztor, La Congregazione degli Affari ecclesiastici straordinari tra il 1814 e il 1850, in Archivum historiae pontificiae, VI (1968), pp. 211, 214, 272-274, 286 s., 309.